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Speciale Elezioni Europee

Macron gioca la carta Draghi. Sogna un incarico apicale in Europa

“La Francia e tutti nell’ecosistema presidenziale vorrebbero che Draghi giocasse un ruolo”, dice l’eurodeputato del partito liberale Renaissance di Macron, molto vicino all’inquilino dell’Eliseo. Si tratta della prima “investitura” ufficiale fatta pubblicamente dal lato francese verso l’ex presidente del Consiglio italiano. Draghi non è ufficialmente affiliato a nessun grande partito, quindi Macron dovrebbe stringere un importante accordo politico con i leader europei del Partito popolare europeo di von der Leyen e con il cancelliere tedesco Scholz

Perché la maggioranza italiana non è realizzabile in Europa. Parla Reho

Il prossimo Parlamento europeo sarà molto frastagliato e la maggioranza molto meno organica rispetto a quella attuale. Un eventuale avvicinamento tra Ecr e Id potrebbe compromettere i rapporti tra la famiglia politica conservatrice e quella popolare. Non è proponibile la maggioranza che c’è in Italia a Bruxelles perché il Ppe non lavora con forze anti-sistema. Escludere i socialisti? Improbabile. Conversazione con Federico Ottavio Reho, coordinatore della ricerca del Wilfried Martens Centre for European Studies di Bruxelles

Destra e conservatori, asse difficile. E i contraccolpi peseranno (anche) a sinistra. L'analisi di Segatori

Il Rassemblement National di Le Pen e Bardella rompe con i tedeschi di AfD, la Lega plaude e cerca un riposizionamento. Non è automatico però che si costruisca l’asse con i conservatori, né tanto meno con il Partito popolare. Le spinte contrapposte tra elezioni europee (proporzionali) e quelle amministrative (che favoriscono le coalizioni) peseranno internamente dopo il voto. In particolare sul centrosinistra di Schlein. Colloquio con il politologo Segatori

All'Italia il commissario Ue alla difesa. La nuova Europa secondo Carducci (FdI)

Intervista al candidato di FdI alle europee, secondo cui all’Italia spetterà un commissario di primo livello e perché non pensare al nuovo settore della Difesa. “La riconversione ecologica? Ci deve essere ma non ideologica, né deve massacrare dei settori industriali. L’Olanda ha bellissime spiagge ma non ha concessioni balneari: che senso ha che l’Europa deliberi su una materia che invece è specifica di ogni singolo Paese?”

Liberali e Pse per arginare i sovranisti in Ue. Lo schema di Urbinati

La campagna elettorale che stanno conducendo Bonaccini e Schlein serve a restituire un’immagine di unità del partito, ripartendo dalla forza dei territori e in particolare in Emilia-Romagna. Il sistema proporzionale per le Europee rappresenta un argine contro la polarizzazione e non è detto che il Pse sia escluso dal prossimo esecutivo europeo. L’auspicio è che i liberali si alleino con il blocco socialista e che i sovranisti vengano isolati. In Italia? Non c’è alternativa al campo largo. Colloquio con Nadia Urbinati, politologa e docente alla Columbia University

Il voto Ue è la porta sulla seconda metà della legislatura. L'analisi di Orsina

“Quindici anni fa, è arrivata la rottura, una sorta di ribellione contro la politica centrista – ribellione che abbiamo chiamato populismo. Quello che sta accadendo adesso è che una parte di questa ribellione populista, in particolare quella che si colloca a destra, si sta consolidando e sta costruendo una nuova dialettica politica: sta riprendendo forma il conflitto politico con il vecchio establishment centrista da una parte, la destra populista dall’altra”. Conversazione con il politologo Giovanni Orsina

Con Schlein sul Jobs Act, con Ilaria Salis per un'Europa di pace. Parla Fratoianni

Simbolicamente la candidatura di Ilaria Salis rappresenta una nuova prospettiva europea. Un’Unione capace di coltivare la pace attraverso la diplomazia e che azzeri l’economia legata alla guerra. L’adesione di Schlein al referendum della Cgil per l’abolizione del Jobs Act è un segnale positivo, con i dem rapporti buoni. Bene sia saltato il confronto con Meloni: sarebbe stato un danno per le altre forze politiche in campo. Colloquio con Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana

In Ue sì al commissario all'Agricoltura italiano, no a von der Leyen. La versione di Tovaglieri (Lega)

Intervista all’eurodeputata leghista: “Ad oggi i problemi principali per l’agricoltura derivano dalle politiche sbagliate promosse dalla Commissione”, per questo l’Italia dovrebbe puntare al commissario. Von der Leyen è stata una presidente “inadeguata”, per questo “abbiamo già dichiarato che noi non la sosterremo”

L'Italia sostenga Draghi in Ue. La versione di Passarelli (Sapienza)

La freddezza con cui è stata accolta la presidente uscente della Commissione non passa inosservata. La volontà di ricandidarsi denuncia debolezza, e i partiti italiani – qualora la Francia ne avanzasse la candidatura – dovrebbero appoggiare Draghi. Su Difesa e Politica estera comuni occorrono un ministro degli Esteri e un commissario che abbiano chiare le priorità strategiche dell’Europa. Colloquio con il politologo della Sapienza, Passarelli

Europee, la discesa in campo dei leader non aiuterà l'affluenza. Parla Risso (Ipsos)

Il livello dell’affluenza per le elezioni europee è storicamente molto basso. Abbiamo perso oltre dieci punti percentuali di “appeal” negli ultimi anni. Questo si traduce in un progressivo disamoramento rispetto al progetto europeo nel suo complesso. E la discesa in campo dei leader non aiuterà a migliorare le cose. Colloquio con Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos

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