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La nuova piattaforma di Fincantieri punta su flessibilità e missioni subacquee

Fincantieri prepara una nuova unità di supporto per la Marina militare, pensata per aumentare la flessibilità operativa in scenari marittimi sempre più complessi. La nave sarà riconfigurabile e adatta anche a missioni subacquee, segnalando un investimento mirato su capacità nazionali avanzate. L’operazione rafforza ruolo industriale e ambizioni strategiche dell’Italia in un Mediterraneo in trasformazione

Fincantieri ha annunciato che fornirà alla Marina militare una nuova unità di supporto che dovrà incrementare notevolmente la versatilità operativa della flotta. L’iniziativa è volta a rafforzare la capacità italiana di intervenire in ambienti marittimi complessi e mutevoli, potenzialmente fino al fondale. La notizia assume rilievo non solo sotto il profilo militare, ma anche in chiave industriale e strategica, considerando la crescente attenzione verso la sovranità tecnologica nazionale e il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale. In un’epoca in cui il Mediterraneo e le rotte marittime globali acquisiscono importanza crescente, l’annuncio segna un passo deciso verso un potenziamento delle capacità operative del Paese, con conseguenze potenzialmente ampie per la difesa e la proiezione navale italiana.

Il nuovo assetto prevede che l’unità, definita come una “supply vessel”, venga trasformata presso il cantiere di Palermo del gruppo Fincantieri, adattandola in una piattaforma modularmente configurabile e capace di svolgere funzioni diversificate, incluse operazioni subacquee. Con questa caratteristica, l’unità potrà essere riconfigurata rapidamente a seconda delle esigenze operative, offrendo un mix di flessibilità e reattività. Come spiegato dall’azienda, la struttura offrirà grande versatilità di impiego, incluse operazioni subacquee e sarà pienamente integrata nel sistema di capacità nazionali.

Come ha dichiarato l’amministratore delegato e direttore generale Pierroberto Folgiero il programma testimonia “il ruolo di Fincantieri come abilitatore tecnologico a servizio del Sistema-Paese, capace di coniugare rapidità operativa, innovazione e visione industriale”. La scelta risponde a logiche di flessibilità, interoperabilità e sovranità tecnologica, e segnala un rafforzamento concreto delle capacità della Marina militare, utili sia per scenari tradizionali sia, date le caratteristiche subacquee, per operazioni specializzate e di lungo raggio.


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