Pragmatismo, poca ideologia, disponibilità al dialogo istituzionale oltre gli steccati ideologici, ma senza “piegare la testa”. Il timore dei dazi da parte degli Stati Uniti che aleggia, l’esito delle elezioni in Germania che lascia aperti alcuni interrogativi (anche in proiezione europea) e la necessità a livello nazionale “per essere competitivi come alternativa di governo” di “fare sintesi”. Conversazione con il governatore emiliano-romagnolo, Michele de Pascale
Federico Di Bisceglie
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Nella guerra ibrida contro le democrazie si gioca il futuro dell'Occidente. Il libro di Molinari
I conflitti in Israele e Ucraina mettono l’Europa di fronte a una sfida che ha a che fare con la sopravvivenza dell’Occidente. Le autocrazie minacciano l’ordine globale e la risposta deve essere unitaria in particolare sulla costruzione di una Difesa comune. A maggior ragione di fronte a un’America che considera l’Ue non più un alleato ma un partner. Il convegno di Centro Popolare sull’ultimo libro di Maurizio Molinari, La nuova guerra contro le democrazie (Rizzoli)
Al governo di Merz i Verdi saranno all'opposizione (come Afd). Parla Privitera
Ragionevolmente assisteremo a una nuova edizione della Grande Coalizione che comprende Cdu/Csu e Spd. Merz non ha alcuna convenienza ad allargare la coalizione ai Verdi. Il problema dell’affermazione di Afd è solo rimandato. Nella proiezione europea, è importante l’asse Roma-Berlino. Conversazione con Alex Privitera, senior fellow del German Institute alla Johns Hopkins University
Perché in Germania conviene a tutti un governo centrista. Parla Crescenzi
Sono elezioni fondamentali per il futuro della Germania e dell’Europa. A tutti, a partire dall’Italia, converrebbe una soluzione centrista, evitando uno scivolamento a destra. Se Afd avanzerà, il rischio è di un rafforzamento delle proiezioni tedesche verso Russia e Cina. Intervista a Luca Crescenzi, presidente dell’Istituto italiano di Studi germanici
Chiedere di scegliere tra Usa e Ue è irresponsabile. Parla Gelmini
Chiedere a Giorgia Meloni di scegliere tra Trump e l’Europa, come fa certa sinistra, significa sperare di rompere l’Alleanza atlantica, pur di attaccare la premier. Questo è un atteggiamento irresponsabile. Un orientamento opposto all’interesse del Paese. Al tavolo del negoziato per la risoluzione del conflitto devono sedersi anche Ucraina e Ue. Conversazione con la senatrice di Centro Popolare, Maria Stella Gelmini
I gialloverdi non capiscono la posta in gioco in Ucraina. Parla Alfieri
È troppo presto per dire se il vertice di Riad segnerà un disgelo nel rapporto tra Russia e Stati Uniti, l’imprevedibilità di Trump rende complesse le previsioni. L’Ue comunque deve sedere ai tavoli negoziali e il format di Parigi ha segnato una strada che deve portare a una maggiore coesione in particolare sulla Difesa comune. In Italia il collante dei due populismi – Lega e Movimento 5 Stelle – è la “stanchezza” del conflitto in Ucraina. Colloquio con il senatore del Pd, Alessandro Alfieri
La Difesa è il pilastro della nuova integrazione Europea. Parla Bianchi
“Più che un problema di budget ancora una volta ci troviamo davanti a un problema politico. Lo sforzo sulla Difesa, così come su altri comparti strategici come l’Aerospazio deve essere più che altro organizzativo”, spiega a Formiche.net l’ex ministro dell’Istruzione e accademico dei Lincei Patrizio Bianchi
Escludere l'Ue dai negoziati sull'Ucraina indebolisce l'Occidente. Parla Onori (Azione)
Anche gli italiani sono sempre più consapevoli di quanto la difesa e la sicurezza siano comparti importanti per il nostro Paese. Non è detto che l’Europa e gli Stati Uniti, in questo momento storico, condividano gli stessi obiettivi, per esempio sull’Ucraina, e concordino su una stessa idea di pace giusta e duratura. L’esclusione dell’Ue potrebbe finire per indebolire gli sforzi di pace e la posizione dell’Occidente. Colloquio con Federica Onori, deputata di Azione e componente della Commissione Esteri alla Camera
I dazi Usa? L'Italia guidi l'Europa verso il Mercosur. Parla Stagnaro
La politica dei dazi di Trump rischia di essere maggiormente penalizzante soprattutto per gli Stati Uniti. L’Unione Europea dovrebbe mettere in atto una strategia opposta: allargare i mercati e orientarsi su altre aree strategiche del mondo. E l’Italia potrebbe essere un traino per il Mercosur: una prova di standing anche per Meloni. Colloquio con Carlo Stagnaro, direttore scientifico dell’Istituto Bruno Leoni
Salvini, la spina di Meloni (anche in Ue). Alla sinistra serve un nuovo De Gasperi. Parla Pombeni
È complesso immaginare una nuova leadership per la Lega, ma soprattutto è difficile che un nuovo segretario possa allargare la base elettorale. Salvini è un ostacolo in Europa per Meloni, ma chi conta è lei (anche per consolidare l’asse con i popolari). I rapporti con gli Usa? Loro trattano con chi vince. E a sinistra serve un nuovo De Gasperi. Conversazione con il politologo di Unibo, Paolo Pombeni