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Francesco Bechis About Francesco Bechis

Romano e romanista, dal 1995. "Formica" dal 2017. Esteri, sicurezza e cyber
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Via della Seta, perché è in gioco la sicurezza nazionale. Parla il direttore Molinari

Non si possono capire i moniti americani sull’adesione italiana alla Via della Seta di Xi Jinping senza allargare lo sguardo alla disputa globale fra Cina e Stati Uniti. Dietro a un  memorandum d’intesa si celano  questioni di sicurezza che rischiano di mettere in discussione la posizione dell’Italia nella Nato. Dal 5G ai porti nell’Adriatico e gli investimenti nelle infrastrutture critiche,…

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Via della Seta, parla Joseph Nye: attenzione allo sharp power cinese

C’era una volta il soft power, il potere discreto della cultura. All’indomani della caduta del muro di Berlino questa espressione coniata dal politologo di Harvard Joseph Nye ha trovato grande fortuna alimentando il mito della globalizzazione, di un mondo senza barriere e multipolare. Un mito che con gli anni ha perso appeal: la globalizzazione economica ha sì frantumato vecchi muri,…

Cari 5 Stelle, sulla Via della Seta non ignoriamo i moniti Usa. Parla Molinari (Lega)

Washington chiama Roma, ma trova occupato. Le richieste da parte americana di valutare attentamente i costi di una partecipazione italiana alla Belt and Road Initiative (Bri), il piano infrastrutturale terrestre e marittimo della Cina di Xi Jinping, sono finora cadute nel vuoto. Al centro dei timori d’oltreoceano un memorandum che, a giudicare dalla bozza circolata in queste ore, rischia di…

Perché sul dossier Via della Seta si arriverà al Tar. La profezia di Aresu (Limes)

Strutture e infrastrutture. All’Italia mancano le une e le altre. Manca una struttura politica coesa, perché il governo gialloverde nazionale e i suoi riverberi locali coesi non sono. E mancano le infrastrutture, con più di 270 opere pubbliche da sbloccare e ben di più in progettazione con scarse chance di veder la luce. Ha senso, dunque, mettere in cima all’agenda…

Ci penso io. Il premier prende su di sé il dossier cinese

A ognuno il suo. Dal palco del festival di Limes a Genova il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rivendicato con un guizzo d’orgoglio una potestà che spetta a lui e nessun altro: la delega ai servizi segreti. Il pretesto della vindicatio potestatis del premier è ancora una volta il dossier cinese, e in particolare la possibile adesione italiana alla…

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Debole e ricattabile. Cosa rischia l'Italia con la Via della Seta

Cartellino arancione. Il governo americano ha rotto gli indugi chiedendo esplicitamente all’Italia di non apporre la firma sul memorandum of understanding per la Belt and Road Initiative, prevista il 23 marzo in occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping a Roma. Un tweet senza precedenti del National Security Council (Nsc), l’organo consiliare apicale nel campo della sicurezza, ammonisce: sarebbe…

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Perché le tentazioni cinesi del governo gialloverde avranno un prezzo

Prima i flirt con Huawei, ora la tentazione Obor (One Belt One Road). L'Italia gialloverde si fa sempre più vicina alla Cina di Xi Jinping, pronto a far la sua prima visita ufficiale a Roma il prossimo 22 marzo. Quelle che sembravano piccole scosse di assestamento assumono man mano la forma di grandi movimenti tellurici. Non piace agli Stati Uniti…

Rutelli e la sfida (difficile) della sinistra europeista

Eppur si muove. Le elezioni europee, e i fumi di crisi nel governo, risvegliano dal torpore una parte della sinistra a lungo rimasta nell’ombra. Roma, piazza della Repubblica, palazzo Naiadi. Francesco Rutelli presiede la kermesse del suo Partito democratico europeo. Un titolo roboante, “Un Manifesto di idee e progetti pro-Europei”, che si scontra con una sala semivuota, e un silenzio…

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Donne e sicurezza, perché il binomio funziona

Non solo mimose. Celebrare la donna significa anche e soprattutto riconoscere il suo apporto alla società civile, abbandonando vecchi e stantii cliché. Come quello che vede nel binomio donne e sicurezza un ossimoro. Qualcosa di più di un cliché, a dirla tutta. I numeri parlano: anche nei Paesi più avanzati, la percentuale di quote rosa presenti nelle forze armate e…

Quel valzer in politica estera che non fa bene al governo gialloverde

Un passo verso Washington e due in direzione Pechino, una piroetta a Caracas e una a Teheran, un occhiolino a Israele e un altro ad Hamas, una mano sulle spalle di Mosca e Damasco e un’altra a Riad. Continua il valzer del Movimento Cinque Stelle in politica estera. Dall’approdo nella stanza dei bottoni nel giugno 2018 i pentastellati hanno faticato…

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