Spedita e arrivata. La lettera inviata questa mattina dall'Unione europea con precise richieste di chiarimento all'Italia, della serie perché il debito pubblico non scende, è sul tavolo del governo. Anche su quello di Matteo Salvini, di Luigi Di Maio, di Giuseppe Conte e, ovviamente, di Giovanni Tria. I giochi sono dunque aperti. L'Ue ha fatto il primo passo, aprendo allo…
Gianluca Zapponini
Leggi tutti gli articoli di Gianluca Zapponini
L'Ft e il Nyt non hanno dubbi: l'Italia si prepari a combattere con l'Ue su debito e flat tax
Prepararsi alla battaglia. Forse non c'è espressione migliore per descrivere l'attuale momento dell'Italia, all'indomani dell'exploit della Lega nelle ultime elezioni europee. All'estero qualcuno ha fiutato aria di scontro armato tra Roma e Bruxelles sul terreno, non è una novità, dei conti pubblici (qui l'intervista di ieri all'economista Nicola Rossi). Gli indizi ci sono tutti. Lato Italia, il vincitore della tornata…
Lo spread sale ancora e avvicina Roma ad Atene
I mercati continuano a mandare segnali precisi al governo italiano. Che, come raccontato ieri da Formiche.net, si appresta a ricevere entro il prossimo 5 giugno una lettera da Bruxelles, nella quale verranno chiesti chiarimenti sulla gestione del nostro debito pubblico. Ieri lo spread, il contatore che misura quotidianamente la sostenibilità del nostro debito, si è nuovamente infiammato a 280 punti…
Quella nella legge di bilancio tutto è tranne che una flat tax. Firmato Nicola Rossi
Da preoccuparsi ce ne è eccome. Lo spread a 290 punti base (qui l'articolo di approfondimento) è un bel problema per i conti pubblici italiani. Come lo è una possibile procedura di infrazione per debito eccessivo, che potrebbe costare all'Italia fino a 3,5 miliardi di euro. C'è però un paradosso: il governo gialloverde ha lavorato esattamente a questo, per arrivare…
Da domani per Salvini basta festeggiare, l'Europa prepara il conto del debito
Più o meno metà reddito di cittadinanza, circa 3,5 miliardi. Tanto potrebbe sborsare l'Italia qualora la Commissione europea decidesse di avviare (e portare a termine) la temuta procedura di infrazione per debito eccessivo. Non è una novità che Roma si trovi ancora una volta a un passo dalle sanzioni comunitarie. I nostri parametri di finanza pubblica alla fine del 2019…
Il voto non spaventa i mercati. Ma la pazienza può sempre finire
Forse alla fine un parlamento europeo con qualche sfumatura diversa non è una pessima notizia per i mercati. L'importante è che da adesso in poi, dal nuovo assestamento, nascano politiche per la crescita. Il messaggio arrivato questa mattina dagli investitori è piuttosto chiaro. L'architettura Ue è tutto sommato salva, la tanto temuta spallata populista, almeno al livello europeo, non c'è…
La reazione dei mercati conferma che la Lega non è affatto pericolosa. Parola di Durigon
È UN GRAN GIORNO Difficile essere di cattivo umore, a dispetto della pioggia caduta su Roma, in questo lunedì mattina post elettorale. La Lega di Matteo Salvini ha ottenuto un risultato importante, che la proietta come una delle forze politiche di maggior peso in Europa. Non può e non deve dunque stupire l'ottimismo di Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro sponda…
Le trivelle servono a poco, il governo ci dia una politica energetica. Parla Realacci
Le trivelle? Un gran bel caos ma forse sono solo una parte del problema. Un sintomo, questo sì, di una politica energetica assente, confusionaria, figlia di un governo che due giorni fa ha dato ennesima prova di tutte le sue difficoltà (qui l'intervista al presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli) nel mandare un messaggio comune a chi vuole investire in…
Le trivelle, Lega e M5S ostaggio degli ambientalisti. La versione di Tabarelli
Chi di trivelle ferisce, di trivelle perisce. O quasi. A quattro mesi dalla moratoria di un anno e mezzo imposta dal Movimento Cinque Stelle alle compagnie energetiche che cercano gas e idrocarburi nello Ionio (qui un focus di qualche mese fa), la Lega rispolvera un vecchio cavallo di battaglia: le perforazioni in mare. Le imprese (molte americane) sono sul piede di guerra…
Lo spread ci dice che l'Italia è vicina alla Grecia
Deve aver proprio ragione Giovanni Tria quando fa questa semplice equazione. Inutile pensare di fare 2 o 3 miliardi in più di deficit se poi dobbiamo pagare 2 o 3 miliardi in più di interessi. Il riferimento nemmeno troppo velato, è allo spread. Quello spread che sta preoccupando gli imprenditori italiani che chiedono denaro in banca a costo maggiorato e…