Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, profondamente commosso dalla scomparsa di Maria Romana De Gasperi, ha inviato ai familiari un messaggio nel quale ne ricorda “l’affettuosa e attiva vicinanza all’opera di Alcide De Gasperi in momenti cruciali della storia della Repubblica e il costante e prezioso impegno per conservarne e diffonderne la memoria”.
La primogenita dello statista italiano è morta a Roma, questa notte, all’età di 99 anni. Maria Romana De Gasperi era nata a Trento, il 19 marzo del 1923. Laureata in lettere alla Sapienza nel 45, collaborò a lungo con il padre, presidente del Consiglio. Saggista e politica, era la presidente onoraria della Fondazione De Gasperi, istituita nel 1982 per tramandare i valori promossi dal padre, come la centralità della persona umana, la difesa della democrazia, l’integrazione europea. Nel 2021 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’ha nominata Cavaliere di gran croce dell’Ordine di merito della Repubblica italiana.
“A nome della Fondazione De Gasperi esprimo profondo dolore e cordoglio per la scomparsa di Maria Romana De Gasperi, a cui mi legava un rapporto di stima, affetto e grande ammirazione”. Lo ha dichiarato il presidente dell’associazione Angelino Alfano. “In questi anni – continua Alfano – è stata una presenza fondamentale nella Fondazione che porta il nome del padre, lavorando per conservarne la memoria e trasmetterne i valori ai giovani. Non si è mai risparmiata negli incontri con gli studenti, le associazioni e le Istituzioni. La sua memoria e il suo carisma continueranno a vivere nelle attività e nelle iniziative della Fondazione De Gasperi”.
Formiche.net l’aveva intervistata a febbraio del 2021, e aveva parlato di Mario Draghi, circondata da ricordi e reperti della Storia d’Italia di cui è piena la sua casa romana. “Posso solo dire che guardando alla sua vita, alla sua esperienza, se c’è una persona che riuscirà a fare qualcosa di buono, quello è lui. Soprattutto in politica estera. In Europa, basta il suo nome. Ha detto bene sulla sovranità: da soli non siamo davvero sovrani”, aveva raccontato ai microfoni di Francesco Bechis e Federico Marchetti (qui l’intervista video completa).
Ecco il ricordo di Umberto Pizzi.
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