Med-Or prosegue il suo impegno nel territorio africano e questa volta lo fa promuovendo l’insegnamento della lingua italiana e corsi di formazione. Oggi a Roma è stato infatti firmato il Memorandum of understanding (Mou) di collaborazione tra la Fondazione Med-Or, creata da Leonardo, e la Repubblica Federale di Somalia. Hanno siglato l’accordo Marco Minniti, presidente di Med-Or, e il ministro degli Affari esteri della Somalia S.E. Abdisaid Muse Ali. Alla cerimonia erano presenti anche autorità istituzionali, tra cui il ministro degli Affari esteri italiano, Luigi Di Maio, e il ministro della Pubblica istruzione somalo S.E. Abdullahi Abukar Haji. Non solo, hanno partecipato anche esponenti di Leonardo, in particolare il presidente Luciano Carta, l’amministratore delegato Alessandro Profumo, e il direttore generale Valerio Cioffi. In rappresentanza di Med-Or, oltre al presidente, c’era la direttrice generale della Fondazione, Letizia Colucci.
LE PAROLE DI MINNITI
“La Somalia è un Paese strategico nei complessi equilibri dell’Africa orientale. L’interesse e l’impegno di Med-Or verso questo Paese sono in linea con quanto fatto nel corso degli ultimi anni dall’Italia in Somalia”. Così ha commentato Marco Minniti la scelta della Somalia come partner e beneficiario del progetto, aggiungendo che “siamo molto lieti di siglare questo protocollo d’intesa con un partner fondamentale per noi nel Corno d’Africa”. Mentre, parlando del contenuto e degli scopi del Memorandum ha affermato che: “nel rispetto delle finalità e degli obiettivi della nostra Fondazione, ci impegneremo per promuovere sia l’insegnamento e la conoscenza della lingua italiana, che percorsi di alta formazione insieme alle istituzioni somale, anche al fine di consolidare la cooperazione in numerosi campi e le relazioni comuni”.
LA ROTTA VERSO ALTRI PAESI PROSEGUE
La cerimonia di firma di quest’oggi con la Repubblica di Somalia, non fa che proseguire nella strada, già imboccata dalla Fondazione, di promozione di attività e progetti finanziari verso i Paesi africani, e non solo. Nel corso di quest’anno sono già state due le collaborazioni con Paesi africani per Med-Or: con il Marocco e con il Niger. Sono molti gli obiettivi riproposti nell’accordo, e riguardano i diversi settori in cui la Fondazione è impegnata e verso cui orienta le sue attività. Tra i principali punti programmatici del protocollo d’intesa, vi sono la promozione e l’insegnamento della lingua italiana in Somalia e più in generale fornire un sostegno all’alta formazione. Quest’ultimo punto sarà possibile grazie all’erogazione di molteplici borse di studio, nonché di corsi di formazione professionale.
LE INIZIATIVE
Le iniziative della fondazione Med-Or verso il Paese verso l’Africa in generale e l’intero Mediterraneo allargato si sviluppano secondo tre pilastri fondamentali: alta formazione universitaria, sicurezza e salute, e alta formazione professionale. Il protocollo d’intesa odierno, dunque, non è l’unica attività della Fondazione indirizzata ai Paesi africani.
A fine luglio il primo progetto in questo frangente: una partnership con l’Università Luiss Guido Carli e la Mohammed VI Polytechnic University di Rabat. Al centro della collaborazione in quel caso vi era l’istituzione di una serie di borse di studio destinate a finanziare un corso di laurea magistrale biennale (compresi i servizi di vitto e alloggio) presso la Luiss di Roma, di cui usufruiranno giovani e promettenti studenti e studentesse provenienti dal Marocco.
A fine ottobre, infatti, Med-Or e il socio fondatore Leonardo avevano insieme donato cinquanta concentratori di ossigeno destinati ad alcune strutture sanitarie presenti in Niger impegnate nell’assistenza a malati di Covid-19. In linea con la missione della fondazione Med-Or per rafforzare i legami culturali e di amicizia, prima ancora che di sviluppo tecnologico, con tutti i Paesi non solo africani, ma di tutta l’area mediterranea e asiatica.
Mentre, a inizio dicembre, i vertici della Fondazione erano andati in visita in Arabia Saudita per incontrare il ministro dell’Istruzione del Regno, Hamad bin Mohammed Al-Sheikh, per parlare di possibili partnership nel settore della formazione universitaria, nonché della creazione di un istituto di studi arabi in Italia, il primo di questo tipo nel nostro Paese.