Skip to main content

Sguardi e gesti di Matteo Salvini al Senato. Foto di Pizzi

1 / 30
Aurelio Tommasetti, Corrado Ocone
2 / 30
Corrado Ocone
3 / 30
Dino Cofrancesco Matteo Salvini Corrado Ocone Aurelio Tommasetti e Ginevra Cerrina Feroni
4 / 30
Dino Cofrancesco Matteo Salvini Corrado Ocone Aurelio Tommasetti e Ginevra Cerrina Feroni
5 / 30
Matteo Salvini Corrado Ocone
6 / 30
Matteo Salvini Corrado Ocone
7 / 30
Matteo Salvini
8 / 30
Dino Cofrancesco e Aurelio Tommasetti
9 / 30
Dino Cofrancesco e Aurelio Tommasetti
10 / 30
Dino Cofrancesco
11 / 30
Ginevra Cerrina Feroni
12 / 30
Matteo Salvini
13 / 30
Matteo Salvini
14 / 30
Matteo Salvini
15 / 30
Matteo Salvini
16 / 30
Matteo Salvini
17 / 30
Matteo Salvini
18 / 30
Matteo Salvini
19 / 30
Matteo Salvini
20 / 30
Matteo Salvini
21 / 30
Matteo Salvini
22 / 30
Matteo Salvini
23 / 30
Matteo Salvini
24 / 30
Matteo Salvini
25 / 30
Matteo Salvini
26 / 30
Matteo Salvini
27 / 30
Matteo Salvini
28 / 30
Matteo Salvini
29 / 30
Matteo Salvini
30 / 30
Matteo Salvini

Ieri 10 giugno si è svolto il dibattito al Senato dal titolo “Free speech. Una battaglia liberale”. Presenti il segretario federale della Lega Matteo Salvini, il filosofo Corrado Ocone, il rettore Aurelio Tommasetti, la dottoressa Ginevra Cerrina Feroni, il professor Dino Cofrancesco.

“La politica del dopo Covid deve fermarsi, ragionare, punire quello che è oggettivamente violento ma è normale che l’ex presidente Usa non possa parlare per 2 anni? Per me non è normale, non è civile, non è democratico, non è utile al confronto, anche se ha idee prive di fondamento le si contrasta con idee solide, sane, precise”. Queste le parole di  Matteo Salvini durante il convegno.

“Alcuni temi sono off limits – ha affermato – ad esempio la gestione dell’immigrazione vista da destra, ma quando a dire state a casa vostra è Kamala Harris allora si apre un dibattito filosofico, lei ha il diritto di dirlo non come Salvini”.

E ha continuato: “La fobia: ormai quando si esauriscono le vene del dibattito è pronta la fobia come termine dispregiativo, ad esempio con il ddl Zan, che propone l’introduzione di una nuova fattispecie di reato totalmente soggettiva. Siamo all’assurdo, è pronta l’etichetta di bigottismo se uno parla di tradizione, identità, valori, famiglia, patria”..

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)


×

Iscriviti alla newsletter