Ieri 10 giugno si è svolto il dibattito al Senato dal titolo “Free speech. Una battaglia liberale”. Presenti il segretario federale della Lega Matteo Salvini, il filosofo Corrado Ocone, il rettore Aurelio Tommasetti, la dottoressa Ginevra Cerrina Feroni, il professor Dino Cofrancesco.
“La politica del dopo Covid deve fermarsi, ragionare, punire quello che è oggettivamente violento ma è normale che l’ex presidente Usa non possa parlare per 2 anni? Per me non è normale, non è civile, non è democratico, non è utile al confronto, anche se ha idee prive di fondamento le si contrasta con idee solide, sane, precise”. Queste le parole di Matteo Salvini durante il convegno.
“Alcuni temi sono off limits – ha affermato – ad esempio la gestione dell’immigrazione vista da destra, ma quando a dire state a casa vostra è Kamala Harris allora si apre un dibattito filosofico, lei ha il diritto di dirlo non come Salvini”.
E ha continuato: “La fobia: ormai quando si esauriscono le vene del dibattito è pronta la fobia come termine dispregiativo, ad esempio con il ddl Zan, che propone l’introduzione di una nuova fattispecie di reato totalmente soggettiva. Siamo all’assurdo, è pronta l’etichetta di bigottismo se uno parla di tradizione, identità, valori, famiglia, patria”..
(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)