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L’Unione europea lotta per recuperare il terreno perso rispetto alla Russia nella disputa per attrarre l’Ucraina nella sua orbita. Le manifestazioni a Kiev contro il governo ucraino sono sempre più violente, dopo la decisione di non firmare l’accordo di associazione politica e integrazione economica con l’Unione europea.

GLI STRUMENTI DELLA RUSSIA
Ma perché l’Unione europea ha perso l’Ucraina? La settimana scorsa sulle pagine del Corriere della sera, l’Ambasciatore ed editorialista del quotidiano di via Solferino, Sergio Romano, spiegava a un lettore le ragioni del conflitto tra Mosca, Kiev e Bruxelles: “A lungo termine l’associazione con l’Unione Europea promette all’Ucraina, probabilmente, maggiori benefici di quanti ne ricaverebbe dall’ingresso nella zona di libero scambio progettata dalla Russia. Nelle fasi iniziali, tuttavia, le industrie ucraine perderebbero il mercato russo e dovrebbero competere in Occidente con aziende più moderne e produttive”.

Per questo, secondo Romano, l’Ue ha cercato di rendere l’accordo attraente garantendo fondi strutturali, forniture di gas tramite la Slovacchia e l’aiuto di Washington per ottenere un prestito dal Fondo monetario internazionale.

“Ma la Russia, per il momento, ha strumenti di pressione piuttosto convincenti. Può bloccare le merci ucraine alla frontiera russa, interrompere le forniture di gas e affliggere gli ucraini con un gran numero di piccoli dispetti”, ha aggiunto.

I LEGAMI CON LA RUSSIA
Come ricorda Romano, i legami tra l’Ucraina e la Russia sono molto forti: “L’Ucraina è la patria culturale della Russia, il luogo in cui affondano le sue radici religiose. Per più di 300 anni ha fatto parte dello Stato russo. Le sue province orientali sono abitate da circa otto milioni di persone che parlano russo. E la Crimea, popolata pressoché interamente da russi e tatari, è Ucraina soltanto perché fu donata a Kiev da Krusciov per celebrare il trecentesimo anniversario dell’unione russo-ucraina”.

IL CASO TYMOSENKO
Un elemento che ha messo in evidenza la lotta di potere tra la Russia e l’Unione europea è il caso di Yulija Tymošenko (nella foto), incarcerata nel 2011 per corruzione dal presidente Viktor Janukovyč. “La Russia ha vinto la battaglia mentre l’Europa, in preda alle sue divisioni interne e alla sua incapacità di scegliere una posizione comune, è stata ridicolizzata”, ha scritto il quotidiano russo NRC Handelsblad. L’analisi sostiene che “purtroppo l’Europa, con i suoi 28 Paesi, non riesce ad avere una posizione unitaria. Non ha quindi i mezzi per impegnarsi in una partita di poker con le altre grandi potenze. Ed è quello che illustra il caso Tymošenko”.

IL DIALOGO CON PUTIN
Secondo NRC Handelsblad, l’Europa non poteva ufficialmente proporre niente all’Ucraina: “La metà dei Paesi dell’Ue era favorevole a una certa flessibilità e aveva proposto un accordo economico con Kiev. Ma l’altra metà, in particolare i Paesi dell’ex blocco dell’est, sono stati contrari. Janukovyč, che ha constatato queste divisioni, è arrivato alla conclusione che non avrebbe potuto contare sull’Europa”.

L’analisi del quotidiano sostiene che negli ultimi giorni nessuno abbia parlato con Putin a causa delle tensioni nelle relazioni e le polemiche sui diritti umani in Russia. “In realtà il problema è politico, ma nessuno ne parla con il presidente russo. Perché, dato che non esiste un consenso fra gli europei, che cosa possiamo dirgli? E chi glielo dovrebbe dire? Senza una politica estera comune, l’Europa continuerà ad accumulare fallimenti e umiliazioni”, ha avvertito NRC Handelsblad.

Ecco perché l’Unione europea ha perso l’Ucraina

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