Skip to main content

Un tempo era una grande storia di ordinario feeling. La finanza inglese ha sempre guardato con estrema attenzione alle faccende della Cina. Lo dimostra la robusta e radicata presenza della prima banca europea, la britannica Hsbc, nel Dragone. Il colosso d’Oltremanica ha più volte disinvestito alcuni capitali nel Vecchio continente per prendere la via di Pechino. Ora però la musica potrebbe cambiare. Motivo? Le sanzioni formato extralarge messe a punto dall’Occidente, per punire quei Paesi che spalleggiano la Russia. Tali misure, infatti, prevedono la possibilità di colpire quelle banche estere che intrattengono rapporti con Mosca.

E la Cina, alleata almeno sulla carta del Cremlino, è a forte rischio. Tanto sarebbe bastato a mettere in subbuglio la grande finanza inglese. Le grandi banche britanniche, infatti, si stanno preparando a un’eventuale futura escalation delle sanzioni occidentali contro la Cina, al punto da aver condiviso tra esse uno scenario di emergenza, che potrebbe comportare anche un disimpegno, seppur parziale, dal Paese. Il piano, ha raccontato Reuters, prevede la discussione sugli effetti che potrebbero avere eventuali misure imposte alla Cina. In altre parole, qualora le sanzioni dovessero colpire il Dragone e le sue banche, per gli istituti britannici potrebbe arrivare l’ora di una riflessione sul da farsi.

Dopo che molte aziende sono state colte impreparate dalla rapidità e dall’ampiezza delle sanzioni contro la Russia, le banche britanniche stanno elaborando piani di emergenza nel caso in cui le tensioni geopolitiche tra l’Occidente e la Cina si aggravino, hanno detto sette fonti del settore finanziario. Che la questione sia molto seria lo dimostra anche l’ingente mole di riunioni, informali e non, interne al sistema bancario inglese, tenutesi nei mesi addietro. Alla fine il risultato è stato un documento che ipotizza il futuro irrigidimento delle relazioni tra Cina e Occidente, proprio per via della Russia e dunque la probabile riconsiderazione dei rapporti tra banche e Pechino.

Come raccontato da questa testata tempo fa, negli ultimi anni il colosso britannico Hsbc ha ridotto drasticamente i suoi investimenti in Europa e negli Stati Uniti, per focalizzarsi in Asia. Non è un caso che la stragrande maggioranza dei guadagni di Hsbc provenga proprio dal continente asiatico, Cina in primis. Ma la pandemia scoppiata in Cina e poi propagatasi nel mondo ha giocato un brutto scherzo alla banca inglese, sotto forma di un aumento di quasi sette volte delle riserve per crediti inesigibili e un brusco calo degli utili. Questa però è un’altra storia.

Così le banche inglesi si allontanano dalla Cina

Dopo anni di feeling tra la finanza britannica e il Dragone, la paura che Pechino paghi il suo appoggio a Mosca sta spingendo gli istituti d’Oltremanica a riconsiderare i loro rapporti con la seconda economia globale

Frenesia diplomatica (e deterrenza militare) per salvare il nuovo Medio Oriente

Le tensioni in corso nel Medio Oriente potrebbero complicare la costruzione di una regione “nuova”, dove le normalizzazioni proseguono e lo sviluppo aumenta. Molto dipende adesso dalla gestione della crisi e da come Israele sceglierà di rispondere al brutale attacco subito. A questo si lega la frenesia diplomatica, abbinata alla deterrenza contro chi potrebbe sperare in ulteriori destabilizzazioni

Il Qatar media tra Mosca e Kyiv sui bambini da rimpatriare. Ma guarda anche oltre

Mosca accetta di rimpatriare quattro bambini catturati durante il conflitto. Il tutto, sulla base di un accordo negoziato con Doha, che rafforza il suo status come mediatore internazionale

Chi guiderà la Polonia? I vincitori si fanno attendere

Di Giulia Gigante

Dopo il voto di ieri, domenica 15 ottobre, il PiS si attesta come primo partito nel Paese ma non sembra avere i numeri per dar vita a un esecutivo di matrice sovranista. Contro ogni pronostico il fronte d’opposizione, che ha trovato la sua sintesi nell’europeista Donald Tusk, si appresta a inaugurare una nuova stagione di governo con la Terza Via e Lewica. Mentre sezioni e urne rimangono aperte, i partiti polacchi programmano le prossime azioni per afferrare le redini di un Paese che oscilla tra continuità e rottura del tempo e della storia

Meglio i cani che gli umani. Ciccotti racconta Dogman di Luc Besson

Dogman (2023) di Luc Besson ci parla della bontà dei cani e della cattiveria degli umani. Un film-apologo che incanta il pubblico ma non riesce a diventare un capolavoro. La recensione di Eusebio Ciccotti

La mostra di Signorelli, tra colori e prospettiva. La visita a Cortona

Il percorso museale è stato allestito a Palazzo Casali, sede del Museo dell’Accademia Etrusca e contiene numerose opere dell’artista provenienti da tutta la Toscana. Di particolare rilievo la Madonna con il bambino, San Giovanni Battista e un Santo, la Sacra Famiglia e l’Annunciazione

Il popolo iraniano è il miglior alleato di Israele. Pagani spiega perché

Di Alberto Pagani

Forse il regime iraniano è ancora troppo forte e pericoloso, grazie all’appoggio di Russia e Cina. Ma potrebbe bastare una bella spinta, una risposta alla guerra asimmetrica promossa da Teheran, perché sia rovesciato. Se cadrà sarà una vera e propria rivoluzione in tutto il Medio Oriente, perché è lì che affondano le radici della mala pianta del terrorismo

Chip, gli Stati Uniti varano nuove restrizioni contro la Cina

Il Dipartimento del Commercio americano pubblicherà, entro la settimana, nuove restrizioni all’export di tecnologia americana nel campo dei semiconduttori. Dal design ai macchinari avanzati, si tratta di un aggiornamento dei controlli varati lo scorso anno per limitare che Pechino possa aggirarli

Cuneo fiscale, minimum tax e spinta alla natalità. Ecco la manovra di Meloni e Giorgetti

Palazzo Chigi alza finalmente il velo sulla finanziaria, che dovrebbe cubare fino a 23 miliardi. Confermato il taglio del cuneo per il 2024 e il riassetto degli scaglioni Irpef, oltre a una riduzione dell’Ires. Il premier rivendica il realismo alla base della legge di Bilancio. Ora palla ai mercati e all’Europa

Hamas e il rischio emulazione in Italia. L’analisi di Dambruoso e Conti

Di Stefano Dambruoso e Francesco Conti

Il conflitto in corso potrebbe fungere da catalizzatore anche per iniziative nell’alveo del radicalismo di estrema sinistra. A livello generale, negli ultimi anni c’è da sottolineare un aumento dei casi di antisemitismo in Italia, così come in molti altri Paesi europei, con minacce violente pubblicate dalla rete. L’analisi di Stefano Dambruoso, magistrato, e Francesco Conti, studioso della materia (già Unodc Vienna)

×

Iscriviti alla newsletter