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Perché il ‘datagate’ è un’opportunità per l’Europa.

Con il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan si conclude un lungo secolo di guerre occidentali (18) iniziato nel 1914. In nome e per conto degli stati-nazione sono rimaste sul campo circa 20 milioni di persone. Il ritiro americano è un forte segnale di discontinuità che riflette la presa di coscienza del progressivo sempre più basso ritorno dell’investimento nella guerra. Come la guerra dei Mau Mau segnò l’apice e l’inizio del processo di declino per il suo predecessore britannico, l’Impero Americano sta volgendo alla fine dopo le ingloriose (e indecenti guerre) che si sono susseguite dal Vietnam all’Iraq. Nessuna di esse è stata vinta dall’Impero. Inoltre, la sua scomoda posizione di ‘gendarme e di spione mondiale’ ma anche di ‘principale debitore’ rende difficile non generare astio e sospetto anche tra i propri alleati. Il 2014 sarà l’anno d’inizio della dismissione dell’Impero Americano. La storia ci insegna che la fine degli Imperi è lenta e caotica, con rischi degenerativi e convulsioni talvolta gravissime.

Con Obama e la sua visione post-razziale l’America sembra avere gli anticorpi per evitare il peggio, ma le forze interne che vogliono la conservazione, sia quelle dell’apparato militare-industriale-finanziario, sia quelle populiste e meta-fasciste, sono un rischio da non sottovalutare. È in questo contesto che l’Europa deve giocare un ruolo fondamentale per salvare se stessa con l’America e (ri)diventare il cuore dell’Occidente. Il ‘datagate’ può essere l’occasione europea di rinascita nel nuovo contesto che il patto transatlantico per il commercio e gli investimenti può fornire. L’offerta di Obama è di passare dall’alleanza delle armi e delle frontiere (NATO) a quella degli scambi di beni, servizi, investimenti, saperi e dei dati (TTIP). L’idea sottostante è che la sicurezza non produce la pace, ma che è certo la pace a produrre la sicurezza. Su questo punto proprio gli europei dovrebbero facilmente convergere!

L’occasione per l’Europa è irripetibile! È il momento per giovani Stati – Italia e Germania – di entrare in gioco per trainare il resto d’Europa che o è troppo piccola o che ancora si basa sui vecchi principi degli stati nazionali dove la stessa classe dominante tenta da sempre di dettare le regole (Francia e Spagna). L’Italia e la Germania, ma anche il Regno Unito, sono i soli Stati europei multinazionali che possono, insieme agli Stati Uniti d’America, portare l’Unione Europea verso la realizzazione degli ideali di Jean Monnet, l’allargamento transatlantico e Mediterraneo, con Israele principale interlocutore di una nascente Comunità mediorientale e nordafricana.

2014: finisce la Prima Guerra Mondiale

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