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Beppe Grillo prende le difese dei giornalisti del Corriere della Sera. E i grillini si inalberano. Dopo mesi di strali contro la stampa italiana, spesso descritta dal comico come “portavoce” del potere, il sostegno al cdr del quotidiano di via Solferino giunge inaspettato.

Con un post dedicato allo sciopero tenuto sabato scorso dai giornalisti del Corriere, Grillo si unisce alle critiche del cdr al piano del vertice del gruppo capitanato da Pietro Scott Jovane, che prevede di ripianare i debiti attraverso la vendita della sede storica di Via Solferino al fondo americano Blackstone, per poi riaffitarne una parte.

Quando si vendono i simboli – si legge sul sito web del leader pentastellato – e il palazzo di via Solferino (un museo) lo è, si svende la nostra storia. Il tutto nel silenzio del sindaco di Milano e delle cosiddette istituzioni intente a occuparsi della cementificazione continua della città. Il blog – conclude Grillo – è dalla parte dei dipendenti del Corriere (augurandogli di depurare il giornale dai pennivendoli e dai pescecani). La nostra Storia non ha prezzo“.

Un’invettiva, quella del comico, che stavolta non è stata condivisa dai suoi lettori che anzi, si chiedono il motivo di un cambio così radicale nella linea del Movimento 5 Stelle.

SIAMO CONTRO LA STAMPA
Non bisogna scorrere a lungo l’elenco dei commenti sul blog per leggere la prima opinione contraria.
Non capisco“, scrive Dario C. da Cagliari. “Ci lamentiamo sempre della stampa e tv e ora ci preoccupiamo perché una sede passa di mano? Cosa ci importa se il nuovo padrone sarà un americano? Mica hanno in programma la demolizione del palazzo! Se poi il prezzo di vendita è un affarone credo che non mancherà di attirare qualche palazzinaro nostrano“.

UNO SPRECO DI SOLDI PUBBLICI
Ancora più radicale la critica di Michele Crosato, che si appella alle leggi dell’economia. “Vivono grazie a soldi pubblici, scrivono panzane e nessuno li legge, ora si lamentano… Dovevano fallire tempo fa, non possono stare sul mercato“.

DALLA PARTE DEL POTERE
Giuseppe Messe preferisce manifestare la propria opposizione attraverso un’analisi storica e politica. “Personalmente – chiosa – non me ne frega niente della sede del Corriere di via Solferino e della storia che rappresenta; tempo fa mi erano venute in mano delle ristampe del Corriere durante il fascismo e durante la guerra e ho potuto notare che allora come ora il Corriere è sempre stato il giornale rappresentante del potere, uno specchio di chi in quel momento governava per incantare e bloccare l’immagine che di questi si voleva dare, mai una distorsione, una zona d’ombra portata alla luce. Il fatto che un giornale sopravviva tranquillamente al pre-fascismo, al fascismo, alla industrializzazione, alla post-industrializzazione mi fa solo capire che da quel giornale non avrò mai Verità, ma solo i riflessi che della verità mi vuole mostrare“.

UN POST INCOMPRENSIBILE
A riassumere l’idea di molti grillini ci pensa il commento di Marcello G. da Milano, uno dei più quotati sul sito. “Ma stiamo scherzando? Stare dalla parte di chi da sempre nella storia è stato sempre al fianco del più potente di turno! Io sto con il 99 percento non con il 1 percento! Quindi chi se frega di tale ipocrita giornale e delle sue cavolo di operazioni immobiliari! Guardate che loro sono dalla parte dei nostri nemici! Che razza di post è questo! Cavolo!“. Che poi, lapidario, aggiunge: “Questo post non c’entra niente con il MoVimento“.

beppe grillo

Corriere della Sera, Grillo difende il cdr e i grillini sul blog mormorano

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