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L’ultima assemblea Mps sembrava aver rimesso la banca senese sui binari, in attesa di nuovi soci. Ma a metter i bastoni tra le ruote del presidente di Mps Alessandro Profumo sarebbe la Commissione europea, che avrebbe giudicato il piano di ristrutturazione dell’istituto troppo morbido sul fronte dei “compensi dei manager, il taglio dei costi e il trattamento dei creditori”. Senza modifiche “urgenti” il commissario alla concorrenza Joaquin Almunia potrebbe aprire una procedura di infrazione della durata di sei mesi in grado di portare a sanzioni o al rimborso forzato dei 3,9 miliardi di Monti bond.

Un piano da migliorare

Lo scrive Financial Times dando notizia di una lettera del commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni datata 16 luglio. La lettera è quindi datata due giorni prima dell’assemblea dell’istituto che ha tolto il tetto del 4% per il diritto di voto dei soci privati. Il commissario, chiamato a valutare se i Monti bond concessi da Roma siano in linea con le regole europee per gli aiuti di Stato, scrive – secondo il quotidiano inglese – che “per consentire alla banca di ristabilire la fattibilità l’attuale piano deve ancora essere migliorato”.

La replica di via Venti Settembre

“Non c’è stato alcun rifiuto” del piano messo a punto per il Mps “ma, come normale, è in corso un negoziato, una interlocuzione”, affermano fonti del ministero dell’Economia in merito alle indiscrezioni sulle valutazioni fatte da Almunia in relazione al piano Mps. “Come sempre accade in questi casi – viene spiegato – la commissione chiede alcune indicazioni per verificare che non ci siano aiuti di Stato. L’interlocuzione riguarda proprio questo: la correttezza degli aiuti e il rispetto di alcune indicazioni che vengono chieste al Paese”.

Il no comment di Bruxelles

“No comment”. Questa invece la posizione “ufficiale” della Commissione Ue sulla richiesta di modificare il piano di ristrutturazione del Mps che il responsabile alla concorrenza Joacquin Almunia avrebbe avanzato all’Italia. ”I contatti proseguono”, si è limitato ad aggiungere un portavoce di Bruxelles.

Le richieste a Mps e all’Italia

Non una novità: era stato lo stesso Almunia a dire, nelle scorse settimane, di essere in contatto con Saccomanni per cercare di trovare una soluzione per l’istituto creditizio. Il piano di ristrutturazione è stato presentato a Bruxelles il 17 giugno, e il fatto che ancora si continui a lavorare con il governo italiano è sintomo che qualcosa non va. Al Monte dei Paschi si chiederebbe chiarezza circa le misure che intende attuare una volta terminato il programma di rifinanziamento, all’Italia si chiederebbero misure urgenti per evitare l’apertura di una procedura d’infrazione.

ll dossier Antonveneta e l’inchiesta sul suicidio Rossi

Ma le grane per Rocca Salimbeni sarebbero anche altre. Sono una quarantina i faldoni dell’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps che la procura chiuderà tra domani e mercoledì. Si tratterebbe di oltre 20 mila pagine (a cui vanno aggiunti i supporti informatici): gli atti di conclusione dell’indagine saranno poi notificati ad una decina di soggetti, tra persone fisiche e giuridiche. Negli stessi giorni verrà chiusa e archiviata, sempre secondo quanto si apprende, l’inchiesta sul suicidio di David Rossi.

Mps, che cosa chiede Bruxelles a Saccomanni

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