Skip to main content

Per mesi si è sottolineato come Papa Francesco evitasse di toccare certi argomenti delicati che negli ultimi anni (soprattutto ma non solo durante il pontificato ratzingeriano) avevano creato incomprensioni, frizioni e che avevano attirato critiche spesso furenti verso la Santa Sede. E’ la questione dei cosiddetti principi non negoziabili: aborto, fine vita, unioni tra persone dello stesso sesso. Effettivamente, su questo terreno, Bergoglio ha preferito sorvolare in più d’una occasione. Non tanto perché non sia in linea con i predecessori (l’attuale Pontefice è, su questo fronte, in assoluta e piena continuità sia con Benedetto XVI sia con Giovanni Paolo II), quanto perché le priorità sono altre e al momento il focus della missione del gesuita preso “alla fine del mondo” riguarda la povertà, la misericordia, la pietà.

Le discussioni aperte

Ci sono però altre tematiche da tempo oggetto di riflessione e di divisione nella Chiesa, e sono quelle che più hanno a che vedere con elementi dottrinali, spesso dogmi, tradizioni millenarie. Celibato dei preti, nullità dei matrimoni, ammissione al sacerdozio delle donne. Capitoli che non vedono uniformità di giudizio tra le gerarchie, e che anche ultimamente sono tornati alla ribalta. Su queste tematiche, però, Francesco si è espresso. Lo ha fatto conversando con i giornalisti durante la conferenza stampa a bordo dell’aereo che lo riportava a Roma dopo la settimana trascorsa in Brasile, e anche lunedì scorso, nel corso della chiacchierata con il Clero romano. Sulla questione dell’ammissione al sacerdozio delle donne, però, Bergoglio ha archiviato la discussione: “Sull’ordinazione delle donne, la Chiesa ha parlato. Quella di Giovanni Paolo II è una formulazione definitiva. E’ chiusa quella porta”. Sugli altri due problemi, invece, le posizioni sono più articolate e fluide. Riguardo la nullità dei matrimoni, bisogna agire, ha spiegato lunedì il Papa. “In questo momento si deve fare qualcosa per risolvere i problemi delle nullità matrimoniali”. Un tema, ricordava anche Radio Vaticana, di cui Francesco parlerà con il gruppo degli otto cardinali che si riuniranno a Roma a inizio ottobre. Non solo, perché è probabile che la questione venga affrontata anche nel prossimo Sinodo dei vescovi: per Bergoglio, infatti, il “rapporto antropologico del Vangelo con la persona e la famiglia è una vera periferia esistenziale”.

Il celibato dei preti

Ma è sul celibato dei preti che si rischia la lacerazione. Tutto è partito dall’intervista concessa dal neo segretario di Stato, Pietro Parolin, a un quotidiano venezuelano. Il diplomatico vaticano ha infatti detto che la questione può essere discussa, in quanto il celibato dei preti non è un dogma bensì una “tradizione ecclesiastica”. Dichiarazioni che riprendevano quelle dell’ex prefetto per il Clero, il brasiliano Claudio Hummes (molto vicino a Francesco), che qualche anno fa parlò esplicitamente di “riflessione necessaria su questa forma disciplinare”. Sul tema si era espresso anche Joseph Ratzinger, ben prima di essere eletto Pontefice: “La volontà di optare soltanto per uno solo dei due termini, celibato e sacerdozio, non implica già una minore considerazione del sacerdozio?”, si domandò l’allora prefetto dell’ex Sant’Uffizio. Qualche giorno fa, poi, sentito dalla Stampa, il cardinale Velasio De Paolis ricordava che “il celibato è un carisma ritenuto fin dai primi secoli adatto e conveniente al sacerdozio”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’attuale prefetto del Clero (e successore di Hummes), Mauro Piacenza.

Il no del cardinale spagnolo Rouco Varela

Un no chiaro alla possibilità di rivedere la prassi è stato espresso ieri anche dal presidente della conferenza episcopale spagnola, il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid: “Il celibato non deve essere tema oggetto di revisione, come già hanno chiarito l’insegnamento dei papi e i sinodi”.

Le critiche dall’America

Eppure, anche sui temi che non hanno visto interventi di Francesco, il malumore tra l’episcopato cresce. Sempre in America. Dopo le dichiarazioni estive di mons. Charles Chaput, arcivescovo di Philadelphia, è la volta del vescovo di Providence, mons. Thomas Tobin. Sul giornale diocesano, quest’ultimo si è detto “deluso dal fatto che il Papa non abbia detto molto dei figli non nati, dell’aborto. In tanti l’hanno notato. Ritengo che sarebbe giusto che Francesco affrontasse in modo più diretto il male dell’aborto e incoraggiasse chi si impegna nei movimenti a favore della vita”.

Su cosa può lacerarsi la Chiesa di Papa Francesco

Per mesi si è sottolineato come Papa Francesco evitasse di toccare certi argomenti delicati che negli ultimi anni (soprattutto ma non solo durante il pontificato ratzingeriano) avevano creato incomprensioni, frizioni e che avevano attirato critiche spesso furenti verso la Santa Sede. E' la questione dei cosiddetti principi non negoziabili: aborto, fine vita, unioni tra persone dello stesso sesso. Effettivamente, su…

Libero è libero di dividersi su Lorenzetti

Che Libero, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, stia iniziando a perdere la sua tradizionale vis polemica a scapito di un più italico "colpo al cerchio e uno alla botte"? Il dubbio è legittimo leggendo articoli e commenti che il giornale milanese riserva alla vicenda di Maria Rita Lorenzetti ex presidente della Regione Umbria e ormai ex presidente di Italferr del…

Ecco come cambierà la Germania dopo il voto

Pubblichiamo un articolo del dossier “Verso il voto tedesco, Diktat disarmo alla Siria” di Affari Internazionali. Tutti gli occhi dell’Europa sono puntati sulla Germania. Molti sperano che il nuovo governo tedesco che si formerà dopo le elezioni del 22 settembre abbia una visione dell’Europa più lungimirante dell’approccio “step-by-step” della cancelliera Angela Merkel con la sua insistenza ossessiva sull’austerità. Scarsa ambizione…

Pisapia fa arrabbiare una nervosa Carfagna a Ballarò

Le arene televisive regalano spesso scontri tra i più disparati personaggi politici. Nella puntata di ieri di Ballarò, incentrata sui temi di attualità politica - dalle mosse Renzi alla decadenza di Berlusconi fino all'ultima condanna civile sul Lodo Mondadori - ha visto accapigliarsi una nervosa Mara Carfagna e un pacato, ma risoluto, Giuliano Pisapia che, a tratti sorridente, ha ribattuto…

Il Bolshoi riabbraccia il suo direttore Sergei Filin

La platea del Bolshoi inonda di applausi il "suo" direttore, Sergei Filin. Il direttore artistico del balletto del celebre teatro di Mosca è tornato al lavoro per la prima volta dopo l'attacco con l'acido che lo ha lasciato quasi cieco a gennaio. Filin ha accolto personalmente i componenti della compagnia di balletto alla cerimonia di inaugurazione della nuova stagione del…

L'ultima sfida (inutile) di Berlusconi

Grazie all'autorizzazione di Class Editori pubblichiamo il commento di Marco Bertoncini uscito oggi sul quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi Italia Oggi. Quali che siano i contenuti del videomessaggio di Silvio Berlusconi; quali che ne fossero i precedenti testi; quale che sia stata l'influenza di figli, dirigenti delle sue imprese, consiglieri come Giuliano Ferrara; presente e futuro del Cav si connotano…

L’alternativa a Renzi è Civati, non Cuperlo. Il sondaggio di Epoké

Non c’è dubbio che nel Pd “cool” che vuole costruire Matteo Renzi, al momento il personaggio più “cool” sia proprio lui. Anche il sondaggio di Epoké ricerche per Formiche.net fotografa la supremazia del sindaco rottamatore tra i democratici. Alla domanda su chi voterebbe come prossimo segretario del partito, il 51,1% ha scelto “Matteo”. GUARDA LA PHOTOGALLERY FIRMATA PIZZI SU RENZI…

Cosa succederà con l’exit strategy? E’ già tutto scritto

Mentre scrutiamo col fiato sospeso i movimenti di sopracciglio della Fed, dovremmo ingannare l’attesa leggendo l’ultimo Quaterly report della Bri che racconta, di fatto, cosa succederà nel mondo qualora i nostri signori americani decideranno di stringere i rubinetti del denaro. E lo illustra con rara chiarezza, già dal titolo: “I mercati precipitano l’inasprimento”. Il rapporto altro non è che una…

Volkswagen e Peugeot scendono in pista in Brasile e Cina

I colossi dell'industria automobilistica europea si rassegnino, almeno per ora. Il mercato del Vecchio Continente resta in panne, ad agosto più che mai. E per sopravvivere conviene sterzare verso gli Emergenti, con una nuova classe media affascinata dai motori europei, dei piani governativi che puntano a creare linee produttive sul territorio e con una liquidità che fa gola a management…

Assad ha svelato le debolezze di America ed Europa

Da qualche settimana assistiamo, nei diversi servizi giornalistici che provengono dal Medio Oriente ed in particolare dalla Siria, a significativi cambiamenti nella descrizione degli scenari. Da una visione che individuava buoni (i ribelli) e cattivi (i lealisti) oggi cominciamo a capire che questa semplificazione non è più possibile. Chi ha avuto l’opportunità, ad esempio, di vedere gli ottimi servizi su…

×

Iscriviti alla newsletter