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Come spesso accade, Fondazione Med-Or si muove da moltiplicatore delle attività strategiche italiane, lungo i trend che segnano le dinamiche globali. È anche in quest’ottica che la realtà presieduta da Marco Minniti ha recentemente firmato un memorandum per la collaborazione con il Council for Strategic and Defense Research (Csdr), un think tank con sede a New Delhi. A siglare l’intesa, il 25 settembre, c’era Jacob Happymon, fondatore e direttore Onorario del Csdr, centro di studi e ricerca che nasce con l’obiettivo di condurre analisi, fornire consulenze politiche e commerciali e promuovere piattaforme di dialogo per stakeholder plurimi – tra cui governi, imprese, fondi di ricerca e altre istituzioni associate.

Le aree di competenza del Csdr spaziano dalla politica estera, al rischio geopolitico, dalla connettività e la geoeconomia, alla difesa, l’aerospazio, la strategia militare, la risoluzione dei conflitti, il peace building, il cambiamento climatico, la sicurezza energetica e le politiche tecnologiche. Se si considera che Fondazione Med-Or ha lo scopo di promuovere iniziative culturali, di ricerca e di educazione, con l’obiettivo di rafforzare i legami, gli scambi e le relazioni internazionali tra l’Italia e i Paesi dell’area del Mediterraneo allargato e non solo, diventa immediata l’importanza di questa collaborazione siglata sull’asse Roma-New Delhi.

L’India è ormai parte del Mediterraneo allargato, che ingloba la porzione occidentale dell’Oceano Indiano, ossia il perimetro di proiezione strategica del subcontinente. D’altronde, gli interessi strategici indiani si sono da tempo allargati alla regione mediorientale e all’Africa, a dimostrazione della vivacità di New Delhi sul palcoscenico.

Con l’accordo, Med-Or conferma una nuova attenzione particolare all’Indo Pacifico, già dimostrata con l’avvio della collaborazione con la Diplomatic Academy of Vietnam. I centri di produzione della cultura, della ricerca scientifica e dell’istruzione indiano e italiano si prefiggono di lavorare insieme per organizzare eventi e seminari, sviluppare di programmi di research exchange, finanziare borse di studio per studenti indiani che seguiranno corsi di laurea magistrale nel campo della geopolitica, della difesa e della sicurezza presso università italiane. L’istituzione di un tavolo di lavoro congiunto che si riunirà su base annuale per discutere questioni di interesse comune, valutare lo stato del partenariato ed esplorare nuove prospettive di cooperazione, diventa un segmento delle relazioni India-Italia.

In primavera, in occasione della visita a New Delhi della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, quelle relazioni sono state elevate a livello massimo di partenariato strategico, segno di come l’Italia guardi all’India con estremo interesse. D’altronde, i due Paesi possono sviluppare collaborazioni su una vasta gamma di tematiche, dagli scambi commerciali e industriali alla sicurezza, dalla governance (e potenziale riforma) delle istituzioni globali alla cooperazione in Paesi terzi orientata al Global South.

L’India è ormai un attore chiave delle dinamiche internazionali. Il premier Narendra Modi ha recentemente ospitato il G20, dove il farsi sponda per il Sud del mondo è stato l’elemento centrale nei vari temi affrontati – aspetto che per altro accomuna quel vertice con il G7 che l’Italia ospiterà il prossimo anno. L’India è protagonista delle alleanze cruciali con cui gli Stati Uniti pensano a un Indo Pacifico libero e aperto, sta strutturando un nuovo rapporto con l’Unione europea, è il propulsore dei progetti infrastrutturali di collegamento tra Est e Ovest che passano dal Medio Oriente e creano il concetto geostrategico di “Indo Mediterraneo”, è un punto di riferimento nell’Asia centrale e meridionale, un attore chiave nello sviluppo dei Brics.

La cooperazione con New Delhi, anche nell’ambito degli scambi culturali, della ricerca e dell’analisi, come si prefigge l’accordo tra Med-Or e Csdr, è importantissima dunque in ottica di breve, medio e lungo periodo. L’India è attualmente il Paese più popoloso del mondo e nel giro di qualche decennio – se continuerà la sua crescita e affronterà le misure necessarie per mantenerla – potrebbe diventare la più grande economia del pianeta, dando vita a una reale multipolarità nei global affairs.

Così Med-Or guarda all’India

La fondazione presieduta da Minniti muove le sue attività verso Oriente, spostandosi lungo l’asse che connette il Mediterraneo allargato all’Indo Pacifico. L’Indo Mediterraneo è un concetto fondamentale delle relazioni internazionali perché ingloba l’India, protagonista globale, nel bacino che è ancora il centro geostrategico del pianeta

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