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Giovanni Paolo II sarà presto santo. I teologi della Congregazione per le cause dei santi hanno dato il via libera ieri, trasmettendo gli atti ai vescovi e cardinali dello stesso dicastero. Ai primi giorni di luglio, arriverà il parere definitivo e a quel punto l’atto passerà nelle mani del Papa, che vi apporrà la firma. Fu Benedetto XVI ad accelerare i tempi per elevare all’onore degli altari Karol Wojtyla. Poco dopo la sua elezione, nel 2005, Ratzinger autorizzò ad aprire il procedimento verso la beatificazione senza attendere i canonici cinque anni. Così, il 1° maggio 2011, sul sagrato di piazza San Pietro, il Pontefice tedesco visibilmente commosso pronunciò la solenne formula che iscriveva Giovanni Paolo II nel catalogo dei beati.

Il miracolo “che stupirà il mondo”
“Non è stato riconosciuto solo un miracolo per intercessione di Wojtyla, ma molti di più”, ha detto il cardinale Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e già segretario del Papa polacco. Uno in particolare, però, è quello che ha determinato il rapido via libera della commissione di teologi. “Si tratta di qualcosa che stupirà il mondo”, hanno rivelato fonti vaticane secondo quanto riportato da Repubblica, confermando che il miracolo sarebbe avvenuto proprio la sera della beatificazione. Come scrive Paolo Rodari sul quotidiano diretto da Ezio Mauro, “in Vaticano in questi ultimi anni sono arrivate decine di segnalazioni, molte di queste già riconosciute come miracoli”. Un fenomeno che viene definito “inarrestabile” e paragonabile solo a quanto avvenuto in prossimità della santificazione di Padre Pio da Pietrelcina.

Testimone per l’Anno della fede
In Vaticano viene mantenuto il più stretto riserbo, come richiesto a tutti (incluso il postulatore Oder) dal prefetto della Congregazione per le cause dei santi, il cardinale Angelo Amato. Come ricorda Giacomo Galeazzi sulla Stampa, dopo il via libera definitivo dei porporati e dei vescovi del dicastero presieduto da Amato, Papa Francesco annuncerà la data della cerimonia solenne in un concistoro ordinario pubblico. Sarà quella la sede in cui l’evento sarà ufficialmente calendarizzato. Le ipotesi, però, circolano già: probabile il 20 ottobre (due giorni prima della festa del Beato), anche se c’è chi spinge per il 24 novembre, giorno di chiusura dell’Anno della Fede. “Canonizzare Wojtyla a ridosso di questo speciale anno significa per la Chiesa portare all’attenzione del mondo intero un testimone ritenuto credibile, una figura che si ritiene esempio per tutti”, scrive ancora Rodari su Repubblica.

L’evento che unirà gli ultimi tre pontefici
Saverio Gaeta, biografo di Giovanni Paolo II, dice alla Stampa che “la canonizzazione di Wojtyla sarà il coronamento della storia recente del cattolicesimo, un filo rosso che unirà nei secoli gli ultimi tre pontefici”. Non ci sono dubbi sul fatto che Bergoglio non si opporrà alla santificazione a tempo di record. Sabato scorso, il Papa ha infatti rassicurato il cardinale Dziwisz che l’iter non subirà rallentamenti. E il cardinale Velasio De Paolis, uomo di curia e stretto collaboratore sia di Ratzinger sia di Bergoglio (è lui a traghettare i Legionari di Cristo verso il nuovo corso dopo la purificazione imposta per gli scandali sessuali legati al fondatore Marcial Maciel) invita a “leggere i segni dei tempi. C’è una realtà in movimento, è in atto qualcosa di grande e la proclamazione di Wojtyla santo al termine dell’anno della fede costituirà un forte segnale per i cattolici di tutto il mondo in un’epoca assetata di testimoni credibili”.

Il record di Sant’Antonio da Padova
Come riporta Libero, la canonizzazione di Giovanni Paolo II sarà una delle più veloci della storia. Il record appartiene ad Antonio da Padova, morto il 13 giugno 1231 e acclamato santo a furor di popolo appena un mese dopo la morte. La solenne cerimonia avvenne nella cattedrale di Spoleto il giorno di Pentecoste del 1232 alla presenza di Papa Gregorio IX.

Giovanni Paolo II santo in tempi record

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