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Beppe Grillo ha svelato i numeri delle Quirinarie. Voti esigui, che pure hanno condizionato il Parlamento e l’opinione pubblica, creando attorno alla candidatura di Stefano Rodotà un’aura plebiscitaria che non esisteva. Prima e dopo la nuova elezione di Giorgio Napolitano a capo dello Stato, il comico genovese ha aizzato le folle, usando espressioni come “golpettino” e “morte della Repubblica”.

A stemperare i toni, come spesso accade, ci pensa Twitter, capace anche di racchiudere in 140 caratteri tutto il sarcasmo che vicende come queste possono generare.

Il redattore capo del Foglio, Claudio Cerasa (‏@claudiocerasa), ironizza sul numero dei votandi, facendo un paragone geografico. “Mi segnalano – scrive – che sommando gli abitanti di Ansedonia e quelli di Orbetello si arriva più o meno al corpo elettorale delle Quirinarie grilline”.

Riflessivo il commento del giornalista già al Riformista Tommaso Labate (@Tommasolabate). “Se Grillo avesse reso noti subito i numeri delle Quirinarie, secondo me un bel po’ di casino questo Paese se lo sarebbe risparmiato”.

La butta sul lato dei numeri un cinguettatore assiduo come l’ex deputato Pd Andrea Sarubbi ‏(@andreasarubbi). “Cioè, Grillo mi sta dicendo che le folle delle #Quirinarie erano meno dei miei follower su Twitter?

Breve e tagliente lo scrittore e giornalista blogger, autore di un saggio su M5S, Federico Mello (@fedemello); “Siamo 4600: arrendentevi! #M5S #golpe”.

L’inviato della Stampa Mattia Feltri (‏@mattiafeltri) riporta le Quirinarie alla realtà. “Cioè, l’uomo scelto dal popolo (#Rodotà) aveva 4 mila 600 voti? E Napolitano è un golpe?

Il blogger Daw ‏(@daw_blog) invece si chiede ironicamente: “Ma di cosa abbiamo parlato per due settimane?

Pungenti come sempre i tweet del blog collettivo Nomfup ‏(@nomfup). “Mi sorprende il dato di Imposimato: davvero esistono 2mila e passa persone che lo voterebbero? #contuttoilrispetto”. E poi un pensiero agli esclusi: “Il povero Dario Fo, 941 voti, ci ha fatto pure il libro con Grillo e Casaleggio, ingrati.”

La giornalista politica dell’Unità Federica Fantozzi ‏(@federicafan) scrive tra il serio e il faceto:
Perché Grillo ha detto “mai” a Prodi che ha preso solo 3.800 voti meno di Rodotà?

Ma allora a chi spettava la palma di candidato grillino? Ci pensa Marco Castelnuovo ‏(@chedisagio), caposervizio politico della Stampa a trovare un’alternativa: “La figlia di Rodotà, Maria Laura, ha 11mila follower su twitter. Più del doppio dei voti presi dal padre alle Quirinarie. Poteva vincere lei”.

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