Skip to main content

A conclusione della prima giornata dell’Italian Tech Week di Torino, evento che si terrà fino al 27 settembre e che riunisce imprenditori, investitori e leader del settore tecnologico, si è svolta una conversazione tra figure chiave che, in modo diverso, operano nel dominio spaziale. Sul palco si sono alternati Andrea Rota, moderatore dell’evento, Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Raffaele Mauro, venture capital di Primo Space, e Renato Panesi, fondatore di D-Orbit. Le loro riflessioni hanno toccato il ruolo dell’Europa nello spazio, le sfide future e il bisogno di una visione strategica per il continente.
Samantha Cristoforetti ha subito sottolineato il ruolo storico dell’Italia nella costruzione dei moduli pressurizzati della Stazione spaziale internazionale (Iss), ma ha anche evidenziato la necessità di non adagiarci sugli allori. “Abbiamo una grande tradizione in Italia in questo settore, ma dobbiamo continuare a farci valere”, ha detto l’astronauta, invitando a spingere per l’innovazione, soprattutto attraverso nuove aziende che competano su scala internazionale.

Riflettendo sul cambiamento delle missioni spaziali, Cristoforetti ha sottolineato la transizione dall’esplorazione allo sfruttamento commerciale dell’orbita bassa terrestre. “Oggi è difficile dire ‘vado sulla stazione spaziale a fare exploration’. È più uno sfruttamento. Storicamente è stato per ricerca scientifica, ora è anche un ecosistema commerciale dove le aziende private, come SpaceX, stanno inaugurando l’era del turismo spaziale a portata di tutti”. Questa affermazione mette in evidenza come lo spazio non sia più solo una frontiera di esplorazione, ma un ambiente commerciale e sociale, dove attori pubblici e privati coesistono in un delicato equilibrio.

In questo contesto, la sicurezza nello spazio e la crescente importanza della space situational awareness sono punti centrali, soprattutto con la crescente necessità di monitorare il traffico orbitale e proteggere le infrastrutture da attacchi informatici. Raffaele Mauro ha menzionato l’importanza della cybersecurity nello spazio e il ruolo crescente delle tecnologie satellitari nell’osservazione della Terra, in particolare per affrontare il cambiamento climatico. Startup come la torinese Eoliann, che utilizza dati satellitari per la gestione del rischio climatico, rappresentano esempi concreti di come lo spazio possa contribuire a risolvere sfide globali.

Renato Panesi, di D-Orbit, ha invece posto l’accento sul nuovo modo di fare spazio, il cosiddetto new space, e sulle opportunità per le aziende europee. “Noi facciamo parte della new space committee, questo nuovo modo di fare spazio… siamo fortemente europei, anche se il nostro mercato è globale”, ha affermato Panesi, sottolineando come la sua azienda sia radicata in Europa ma con una visione internazionale. Ha rimarcato il ruolo cruciale dell’Unione Europea e delle agenzie sovranazionali come Esa nel supportare finanziariamente le startup spaziali e garantire che l’Europa non resti indietro.

L’accesso allo spazio resta una delle sfide principali. Panesi ha celebrato i successi europei recenti con i vettori Ariane 6 e Vega, ma ha avvertito che la concorrenza internazionale non deve essere sottovalutata. “L’accesso allo spazio è quello che abilita il nuovo marketplace delle orbite basse”, ha affermato. Un’area chiave su cui sta puntando D-Orbit è la logistica spaziale, che include servizi di in-orbit servicing e end-of-life management, fondamentali per garantire la sostenibilità a lungo termine delle attività spaziali.

L’intervento di Cristoforetti ha toccato un punto delicato per l’Europa: la mancanza di ambizione sufficiente per restare competitiva su scala globale. Rivolgendosi alla platea di imprenditori e investitori, ha lanciato un appello appassionato: “Spero che ci sia qualcuno in questa sala che ha l’ambizione di buttare il cuore oltre l’ostacolo e dire: no, io i miei soldi li voglio mettere in qualcosa di grande, qualcosa che crea le fondamenta per un’Europa tra dieci, quindici anni che non ha perso il treno”. La Cristoforetti ha invitato a non accontentarsi di investimenti sicuri, ma a puntare su progetti visionari che possano posizionare l’Europa tra i grandi del settore spaziale.

L’urgenza di investire nello spazio ha reso evidente che il futuro dello spazio dipende da un delicato equilibrio tra innovazione privata, cooperazione internazionale e investimenti pubblici. L’Europa, per restare competitiva, dovrà sviluppare una capacità autonoma di accesso allo spazio e sfruttare appieno il potenziale delle sue aziende tecnologiche. Cristoforetti e Panesi hanno entrambi insistito sulla necessità di investire nell’industria spaziale europea, non solo per il prestigio tecnologico, ma anche per garantire che l’Europa rimanga un leader strategico nello sfruttamento delle risorse spaziali, nella sicurezza e nelle future missioni umane.

All’Italian Tech Week, Cristoforetti e Panesi lanciano un appello per un'Europa spaziale

Anche all’Italian Tech Week, quando si parla di spazio, il messaggio è chiaro: il momento di investire è ora. Il rischio è che, senza una visione a lungo termine e un impegno concreto, l’Europa possa trovarsi relegata a un ruolo marginale nello scenario globale dello spazio. L’invito di Cristoforetti: “Siate coraggiosi per permettere all’Europa di essere protagonista e non cliente’’

La Nato si esercita con i droni sottomarini, anche Fincantieri alla Repmus 2024

L’esercitazione Nato Repmus raccoglie le ultime avanguardie in tema di dominio underwater per sviluppare nuove tattiche di contrasto ai sottomarini. Mentre Fincantieri partecipa col suo drone navale Sand, i progetti futuri dell’Italia puntano a rivoluzionare l’approccio verso il monitoraggio degli abissi

Poste corre sul progetto Polis. E guarda alla gara sui recapiti

Il ceo Del Fante, ascoltato in audizione alla Camera, rivendica l’ottimo passo di marcia nella riqualificazione degli uffici. Ma sulla scadenza della concessione del servizio universale avverte: l’azienda deve stare sul mercato

Infrastrutture critiche e spazio. Cosa significa la visita del Copasir a Telespazio

La visita del Copasir, guidata da Lorenzo Guerini, conferma il ruolo strategico del Centro spaziale del Fucino di Telespazio in un momento nel quale le infrastrutture critiche dipendono sempre più dalle risorse spaziali, come satelliti e centri di controllo a Terra

Ombre cinesi sulla tecnologia Usa. Silicon valley bank nel mirino dell'Fbi

L’Fbi ha deciso di indagare sul fondo Hone, finanziato con denaro cinese e azionista della banca fallita e poi salvata lo scorso anno. Il rischio è che Pechino possa avere messo il naso nella tecnologia made in Usa

Manila e Canberra insieme nel Mar Cinese. I dettagli dell'esercitazione

Le esercitazioni congiunte di Australia e Filippine hanno un significato politico, oltre che operativo. E non sono le uniche esercitazioni di questo tipo

Mentre rilancia il Lobito Corridor, Biden annuncia il viaggio in Africa (pensando alla Cina)

Dal viaggio in Africa al Lobito Corridor, Biden intende lasciare la sua legacy agganciata all’Africa. E lo fa anche pensando a come la Cina sta rafforzando la sua presenza nel continente che lega l’Atlantico all’Indiano

La Cina accusa Taiwan di cyber-attacchi. Ecco cosa c’è dietro

Secondo l’intelligence di Pechino dietro il gruppo Anonymous 64, che ha condotto più di 70 campagne in pochi mesi, ci sarebbe l’esercito di Taipei. Dall’isola ribattono: tattiche da “zona grigia” per isolarci

I rischi di un'Ue sempre più xenofoba. Cosa c'è nel report di Ecfr-Ecf

Il rischio è quello di una deriva “xenofoba, etnica e angusta” della visione europea. E, per evitarla, chi crede nell’Ue dovrebbe “ricostruire forme di partecipazione per le diverse parti della sua popolazione, resistere alla concezione ‘etnica’ dell’europeità dimostrandone la concezione ‘civica’ con fatti tangibili”. Sono questi alcuni degli elementi contenuti nel report di Ecfr ed Ecf realizzato da Pawel Zerka

Pechino mette altri soldi nelle banche cinesi. Ma servirà a poco

Nel tentativo di rimettere in moto i consumi, il governo ha ridotto i tassi sulle riserve degli istituti, pompando oltre 70 miliardi di yuan. Magli economisti sono ancora troppo scettici

×

Iscriviti alla newsletter