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Ad appena tre giorni dal voto per le elezioni politiche, l’Italia torna al centro della scena internazionale. Giovedì prossimo, infatti, la Farnesina ospiterà l’incontro del “Gruppo di alto livello sulla Siria”, organizzato dalla diplomazia italiana su esplicita richiesta del nuovo segretario di Stato Usa, John Kerry. Alla riunione parteciperanno i rappresentanti della diplomazia degli undici paesi maggiormente coinvolti nel conflitto siriano e una delegazione dell’opposizione al regime di Damasco.

E in vista della riunione assume particolare interesse quando anticipato oggi dal Washington Post. La Casa Bianca potrebbe presto rivedere la sua posizione sul conflitto in Siria, ha scritto il Wp, fornendo ai ribelli giubbotti antiproiettile e veicoli blindati, e forse anche addestramento militare, e inviando aiuti umanitari direttamente alla coalizione politica di opposizione siriana. E’ quanto hanno riferito fonti americane ed europee precisando che “elementi” della nuova strategia Usa, non ancora definiti, verranno discussi dal Segretario di Stato Usa, John Kerry, nel suo viaggio in corso in Europa e in Medio Oriente.

“Questi colloqui peseranno molto nella decisione dell’amministrazione Obama”, ha scritto oggi il Wp, ricordando che lunedì scorso, da Londra, Kerry ha dichiarato: “Non andiamo a Roma solo per parlare. Andiamo per decidere riguardo alle prossime mosse”.

A Roma, in ogni caso, l`Italia e i Paesi europei proporranno agli Stati Uniti una maggiore flessibilità nelle misure in favore dell`opposizione al regime di Assad. In particolare, si legge sul sito del ministero degli Esteri, il nostro paese e i suoi alleati dell’Ue chiederanno che gli aiuti “non letali” vengano estesi fino a comprendere anche l`assistenza tecnica, l`addestramento e la formazione, in modo da consolidare l`azione della coalizione, sulla scia di quanto espresso nell`ultimo Consiglio Affari Esteri dell`Unione Europea.

D’altra parte, il nuovo capo della diplomazia di Washington ha già lasciato intendere l’intenzione di non trasformare la riunione di Roma in un altro incontro interlocutorio. “Non andiamo a Roma solo per parlare, ma per prendere delle decisioni”, ha spiegato Kerry a Londra, assicurando che il presidente Barack Obama sta valutando “precisamente quali passi” gli Stati Uniti potrano fare per aiutare siriani innocenti coinvolti nel conflitto.

Ma l’agenda del segretario di Stato Usa non prevede soltanto la riunione sulla crisi siriana ed è, invece, piuttosto fitta.
Kerry, che arriverà nel primo pomeriggio di domani, parteciperà subito a un incontro bilaterale con il ministro Giulio Terzi e a una successiva “Cena in formato transatlantico” cui partecipano i rappresentanti di 34 Paesi, dei quali 23 ministri degli Esteri, il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Catherine Ashton.

Nella giornata di giovedì, invece, ci sarà la riunione ministeriale ristretta sulla Siria a cui farà seguito un altro incontro con la partecipazione dei rappresentanti dell’opposizione siriana. Dopo alcune dichiarazioni alla stampa, il segretario di Stato Usa sarà impegnato con il ministro Terzi nell’evento “L’Anno della Cultura italiana negli Stati Uniti 2013”.

Secondo quanto si è appreso, in uno dei suoi colloqui con Terzi, Kerry potrebbe anche affrontare l’argomento del voto di domenica e lunedì in Italia, che creato una situazione di sostanziale ingovernabilità nel Paese.

L'agenda italiana di Kerry

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