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L’economia italiana “sta toccando il fondo della dura recessione, la seconda in cinque anni. Si delineano i presupposti di un rimbalzo che può dare avvio alla ripresa”. Lo sottolinea il Centro studi di Confindustria in Congiuntura Flash.

“La sfiducia ha infatti compresso la domanda interna ben oltre quanto giustificato dalla situazione oggettiva dei bilanci familiari e aziendali: gli acquisti di beni durevoli sono scesi molto più del reddito reale disponibile, gli investimenti sono ai minimi storici in rapporto al Pil e le scorte sono bassissime. Contemporaneamente vengono meno o si allentano le tre cause del regresso: credit crunch, iper-restrizione dei bilanci pubblici e frenata della domanda globale”, sottolinea Confindustria.

L`attività industriale italiana è salita dello 0,4% in dicembre su novembre; risulta così del 2,1% la diminuzione nel 4° trimestre (-6,2% nel 2012, stime CSC). Tale dinamica è coerente con un calo del PIL nel 4° trimestre di nuovo marcato (-0,6% almeno), dopo il -0,2% nel terzo.

Le prospettive immediate sono incerte. In dicembre il PMI manifatturiero segnala una minore riduzione degli ordini (44,3, da 42,2), interni ed esteri, e l`ISTAT rileva un marginale miglioramento dei giudizi delle imprese manifatturiere sulla domanda, ma anche che le loro attese a 3 mesi di ordini e produzione sono tornate a peggiorare (nel 4° trimestre -4,7, da -6,3). La ricostituzione delle scorte, valutate basse (saldo a -2, da 0), agirà da stimolo.

In novembre i disoccupati hanno superato i 2,8 milioni, pari all`11,1% della forza lavoro (quota invariata rispetto a ottobre), mentre il numero delle persone attive è rimasto quasi stabile (-44mila unità la variazione mensile).
Rispetto al trimestre precedente, gli occupati sono invece diminuiti dello 0,4% (-80mila unità).

Le imprese rivelano aspettative in peggioramento sull`occupazione del trimestre in corso, con un aumento di 6 punti percentuali (dal 24,7% in settembre) della quota di quelle che rivedono al ribasso il numero degli addetti (indagine Banca d`Italia-Il Sole-24 Ore).

Dopo il picco registrato nel luglio scorso (equivalente a 390mila unità di lavoro standard), è diminuito il bacino di utilizzo della CIG. Il CSC stima che a dicembre siano state utilizzate 340mila unità, l`1,0% in meno rispetto al mese precedente. Uno sgonfiamento non riconducibile, però, a un miglioramento del quadro occupazionale, semmai alla perdita del lavoro da parte dei cassintegrati.

La minore occupazione sta ulteriormente erodendo il reddito disponibile delle famiglie, già sceso in termini reali dello 0,1% nel 3° trimestre (-1,9% nel 2°). Il tasso di risparmio è risalito dai minimi storici (8,9% da 8,1%), spinto all`insù dall`incertezza che frena la spesa.

Il tetro ottimismo della Confindustria

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