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Recepire informazioni a Terra direttamente dal satellite via laser, senza bisogno di utilizzare onde radio o cavi e senza l’intermediazione di un’installazione per le comunicazioni satellitari. Una tecnologia capace di rivoluzionare le comunicazioni con le orbite. È quanto è stato sviluppato dall’azienda francese Cailabs, in collaborazione con l’Agenzia per l’Innovazione nella Difesa (Aid), che è riuscita a stabilire una comunicazione laser tra un nano-satellite orbitante nell’Orbita terrestre bassa (Leo) e una stazione ricevente a terra. Secondo le autorità sarebbe un primato. Questo dispositivo, descritto come una cupola di quattro metri di diametro con un telescopio che sporge dalla struttura, riesce a catturare il fascio laser prodotto dal satellite, stabilendo così una connessione diretta e, tecnicamente, protetta. 

Stando a quanto ha affermato Jean-Francois Morizur, co-fondatore e Ceo di Cailabs, il primato non si ferma alla dimostrazione, dal momento che “altri hanno già dimostrato la prova di concetto che è possibile stabilire un collegamento laser tra un satellite e una stazione a terra, ma noi stiamo proponendo un prodotto reale che esiste e può essere acquistato come prodotto di serie.” Un prodotto finito quindi, e pronto per la spedizione. Sempre secondo Morizur, la compagnia “ne ha già venduti sette, almeno sette di cui ci è consentito parlare, a Corea del Sud, Australia, Grecia, Francia e Stati Uniti”. Anche il terminale laser operato dal satellite, prodotto da Unseenlabs (altra startup francese), sarebbe già pronto per la produzione e la spedizione agli acquirenti. Jonathan Galic, co-fondatore e direttore delle nuove tecnologie di Unseenlabs, ha affermato che “questo successo riflette la capacità di Unseenlabs di mettere rapidamente in orbita un sistema complesso e perfettamente funzionante. La combinazione delle prestazioni dei (nostri) satelliti con le innovazioni ottiche di Cailabs apre la strada a comunicazioni più veloci e sicure”. 

Le implicazioni per la Difesa

L’esperimento rientra nel più ampio programma di innovazione tecnologica previsto dalla legge programmatica militare 2023-2030 del ministero della Difesa francese, che punta, tra le altre cose, ad aumentare l’utilizzo di tecnologie innovative nel comparto. Il progetto, avviato alla fine del 2023 con il lancio del satellite Keuranos, è costato 5,5 milioni di euro. Riuscire a stabilire un collegamento laser diretto che non possa essere disturbato (come le onde radio) o tranciato (come i cavi sottomarini) permette di aggirare una vasta serie di contromisure che un avversario può mettere in campo per schermare le proprie attività o che un aggressore potrebbe impiegare per colpire comunicazioni, centri di comando o anche infrastrutture civili. Secondo il ministero della Difesa francese “anche se questo collegamento ottico può talvolta essere perturbato dalle turbolenze atmosferiche, il satellite Keraunos è in grado di aggirarle per ottenere una qualità di trasmissione ottimale”. Il sistema si dimostrerebbe, inoltre, estremamente versatile e adatto a essere implementato su molteplici piattaforme e assetti, dal momento che “rende possibile l’utilizzo di comunicazioni laser spaziali su piattaforme mobili, terrestri, navali o aeree”.

Comunicazioni laser tra Terra e Orbita. Il primato francese

Se la sicurezza e la qualità delle comunicazioni rappresentano oggi un asset cruciale per una società avanzata, la vulnerabilità di onde radio e cavi sottomarini costituiscono una possibile debolezza critica. L’esperimento della Difesa francese, in collaborazione con Cailabs, segna una nuova era delle telecomunicazioni

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