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Non lasciare il Paese nelle mani della sinistra. Questo l´imperativo del Pdl. Già, ma con il crollo nella popolarità e lo stato confusionale che si respira in via dell´Umiltà, come fare? Chi può essere all´interno del partito, anche passando in rassegna i “fantastici” dieci futuri probabili candidati alle primarie, l´anti Bersani (o Renzi) alle politiche? Nessuno. Ecco perché tra alcuni pidiellini comincia a farsi strada l´idea che l´unico sfidante credibile nel centro destra possa essere uno che proprio attraverso la credibilità ha risollevato le sorti del Paese, Mario Monti. E poco importa se il grande capo, Silvio Berlusconi, continui a tuonare contro l´esecutivo dei tecnici, “i dati dopo un anno di governo sono disastrosi”.

Nel grande gioco delle alleanze in vista del voto, il rischio per il Pdl, non giocando la carta Monti, è quello di trovarsi isolato. Così, appare consequenziale a molti l´avvicinamento verso chi ha fatto del volto dell´attuale premier la sua campagna, la Terza Repubblica di Luca Cordero di Montezemolo. Ma visti i ripetuti corteggiamenti del Cav. al presidente della Ferrari perché entrasse in squadra – inviti ogni volta rispediti al mittente – come può interessare un accordo con il partito dei Cicchitto, dei la Russa e dei Gasparri?

Potrebbe avvenire, secondo Mario Stella Gelmini, ex ministro dell´Istruzione, che oggi in un´intervista al Quotidiano nazionale spiega che il leader di Italia Futura “si è mostrato consapevole della necessità di creare una piattaforma di centrodestra per non consegnare l´Italia alla sinistra”, che la sua proposta “può essere complementare alla nostra” e che “se ci fosse una disponibilità di Monti a proseguire questa esperienza, magari con un governo politico, la dovremmo tenere in considerazione”.

Una presa di posizione che segue di pochi giorni quella di un altro ex ministro del governo Berlusconi, Maurizio Sacconi che al Corriere della Sera ha rivelato: “Chi aspira a essere federatore, come Alfano, farebbe un passo indietro se Monti decidesse di guidare i moderati pur di vincere. E Monti potrebbe accettare perché ha verificato più volte che dal Pdl non è mai venuto un veto, mentre la sinistra ha opposto ripetutamente i suoi niet ideologici come nel caso del lavoro”.

E se dalle colonne di Italia Oggi, anche un editorialista come Sergio Soave ritenuto non lontano dal centrodestra pidiellino, arriva a scrivere che “Mario Monti è il candidato naturale del centrodestra”, più che un´opinione, l´ipotesi appare come una futura, probabile realtà. Sarà per questo che Bersani già mette le mani avanti e oggi intima a Monti di “stare fuori dalla mischia”?

Monti(zemoliani) crescono nel Pdl

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