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Quanti rifiuti produce una singola persona? Secondo l’ultimo report Municipal Waste Generation di Eurostat, nel 2020, ogni cittadino europeo ha prodotto in media 505 kg di rifiuti, 39 kg in più rispetto al 1995, per un totale di 225,7 milioni di tonnellate di rifiuti. Una parte di questi deriva dal packaging, che secondo la Commissione Europea costituisce il 36% dei rifiuti urbani. In sostanza, ogni cittadino europeo produce ogni anno circa 180 kg di rifiuti da imballaggio.

Invertire il trend non è più rimandabile e la riduzione dei rifiuti, ma ancora di più l’incremento dei tassi di riciclo, rappresenta una sfida cruciale per il sistema agroalimentare, in cui il packaging riveste un ruolo chiave in termini di resilienza ed efficienza. Non possono infatti esistere sistemi alimentari sicuri, efficienti e resilienti in assenza di soluzioni di trattamento e confezionamento in grado di garantire elevati standard di qualità e conservabilità degli alimenti. Un caso emblematico è quello della tecnologia asettica, di cui Tetra Pak, azienda svedese leader mondiale nelle soluzioni per il trattamento e il confezionamento alimentare, è stata pioniera e che consente di mantenere gli alimenti sicuri e nutrienti per un tempo prolungato, senza refrigerazione o conservanti. Grazie alle sue caratteristiche, questo tipo di imballaggio contribuisce intrinsecamente a limitare lo spreco di cibo, una delle principali sfide alimentari e ambientali del futuro, ed è riciclabile nelle sue diverse componenti.

Posta quindi l’utilità delle confezioni monouso, risulta quindi evidente come la strada verso la sostenibilità passi attraverso il riciclo e la circolarità. A questo proposito, è necessario tenere a mente che non tutti i tipi di imballaggio sono uguali: i cartoni per bevande, ad esempio, sono tra le soluzioni a più basse emissioni di carbonio, grazie all’elevata percentuale di materiali ottenuti da fonti rinnovabili che li compongono (in media, i cartoni di Tetra Pak sono per il 70% a base di carta).

Lavorare sul tasso di raccolta, per aumentare il riciclo

I cartoni per bevande sono riciclabili e, attualmente, il loro tasso di riciclo su scala europea è superiore al 50% e in Italia il dato 2022 si é attesato al 40%. “Si tratta di un dato positivo, ma che deve continuare a migliorare”, commenta Francesca Priora, Sustainability Director South Europe & Iberia Tetra Pak, azienda che annualmente fornisce più di 190 miliardi di confezioni ai propri clienti in oltre 160 Paesi. “In particolare, bisogna agire per efficientare il sistema di raccolta e separazione, passaggio fondamentale per aumentare il tasso di riciclo. Per questo Tetra Pak sostiene la richiesta di fissare a livello europeo un obiettivo di raccolta obbligatoria finalizzato al riciclo del 90% entro il 2030, per tutte le categorie di imballaggi, compresi i cartoni per bevande”.

Tetra Pak sta lavorando a questo obiettivo, insieme ai partner della Alliance for Beverage Cartons and the Environment (Ace), con i quali si è già impegnata per l’incremento in Ue del tasso di riciclo di questa tipologia di confezioni al 70%, entro il 2030. Si tratta ovviamente di sfide sistemiche che non coinvolgono le sole aziende produttrici di imballaggi, ma riguardano l’intera catena del valore, dai consorzi fino ai cittadini, ognuno dei quali è chiamato a fare la propria parte. A questo proposito, ad oggi, il comparto ha investito circa 200 milioni di euro e prevede di investire altri 120 milioni entro il 2027.

Estendere i sistemi di raccolta

Per aumentare i tassi di riciclo a livello italiano ed europeo, è necessario investire nella raccolta di qualità, potenziandola e fissando dei precisi obiettivi da raggiungere per stimolare i Sistemi nazionali a migliorare le proprie performance lungo tutta la catena del valore, e coinvolgendo tutti i soggetti interessati, a partire dai consumatori.

Infatti, l’esperienza dimostra che obiettivi di raccolta obbligatori garantiscono la sicurezza dell’approvvigionamento di rifiuti di imballaggio necessari per incentivare gli investimenti nel riciclo, come accade in Belgio o in Germania e come si prevede accadrà in Spagna dove l’obbligo specifico di raccolta è stato introdotto proprio alla fine del 2022.

Progettare per il riciclo: il cartone per bevande del futuro

Tetra Pak sta investendo 100 milioni di euro all’anno e continuerà a farlo nei prossimi 5-10 anni per migliorare ulteriormente il profilo ambientale dei cartoni, compresa la ricerca e lo sviluppo di confezioni realizzate con una struttura semplificata dei materiali e un maggiore contenuto di materie prime da fonti rinnovabili.

“La strada verso la sostenibilità richiede un impegno congiunto che parte fin dallo sviluppo delle soluzioni di confezionamento” prosegue Francesca Priora. Per aumentare ulteriormente i tassi di riciclo, gli imballaggi devono infatti essere specificatamente progettati per il riciclo. Per questo motivo, Tetra Pak supporta le linee guida Design-for-Recycling di Ace, che forniscono già indicazioni tecniche per ottimizzare il riciclo dei cartoni per bevande.

“L’innovazione collaborativa è una soluzione chiave per la gestione dei rifiuti e stiamo investendo molto nel cartone per bevande del futuro, che dovrà essere completamente rinnovabile, continuare ad essere riciclabile e a zero emissioni nette di carbonio” conclude Priora.

Riciclare di più per produrre meno rifiuti. Una ricetta sostenibile

Incrementare i tassi di raccolta e riciclo è una sfida cruciale per l’intero sistema agroalimentare, in cui l’industria dell’imballaggio riveste un ruolo fondamentale in termini di resilienza, efficienza e innovazione. Il commento di Francesca Priora, Sustainability Director Iberia & South Europe di Tetra Pak

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