Skip to main content
Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), come organismo permanente, può essere decisivo per salvare gli Stati, qualora si ripresentino nuovi attacchi contro le obbligazioni statali. Di questo ne è convinto Giulio Napolitano, docente universitario di diritto amministrativo, che ha pubblicato un saggio sulla nuova governance europea sul Giornale di diritto amministrativo.
 
Napolitano mette in risalto come per la prima volta l’Unione, nonostante il lungo e tortuoso percorso giuridico-istituzionale, sia riuscita a dotarsi di un fondo comune per soccorrere gli Stati membri ed evitare così un default del debito sovrano, trasformando l’Unione da una comunità di soli benefici, in una capace di condividere anche i rischi.
 
Ma per Napolitano restano ancora degli elementi che non consentono interventi tempestivi ed efficaci, come l’esiguità delle risorse messe a disposizione, la complessità della governance interna, le procedure di concessione dell’assistenza finanziaria, gli istituti di trasparenza e di accountability.
“Nonostante l’ampiezza del potere discrezionale assegnato al Mes – sottolinea Napolitano – il Trattato non prevede altri strumenti di accountability. Non sono previste procedure di consultazione, né con gruppi portatori di interessi diffusi , né con soggetti qualificati, come investitori istituzionali o creditori”.
“Non esistono inoltre istituti di trasparenza e non sono contemplati meccanismi di accesso agli atti e ai documenti. Non vi sono obblighi di relazione al Parlamento europeo; né è introdotta una procedura di valutazione ex post che misuri l’efficacia dell’azione del Mes”.
 

Pregi e difetti del salva Stati (secondo il prof. Napolitano)

Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), come organismo permanente, può essere decisivo per salvare gli Stati, qualora si ripresentino nuovi attacchi contro le obbligazioni statali. Di questo ne è convinto Giulio Napolitano, docente universitario di diritto amministrativo, che ha pubblicato un saggio sulla nuova governance europea sul Giornale di diritto amministrativo.   Napolitano mette in risalto come per la prima…

Fondo salva Stati Il sì (condizionato) della Corte tedesca

Il sì, o meglio lo ja, che tutta Europa e non solo stava aspettando è arrivato. La Corte Costituzionale tedesca ha detto sì all´Esm e al Fiscal compact, ma ha posto alcune condizioni. In un clima di grande attesa, anche in aula, il presidente della Corte di Karlsruhe, Andreas Vosskuhle, ha letto il parere degli otto membri della Bundesverfassungsgericht. Per…

Ecco perché i tedeschi e l'ambigua Merkel saranno sconfitti

La Corte Costituzionale tedesca ha infine dato il via libera al piano Esm. Grazie a questa attesa decisione, il mondo della finanza va avanti retto dalle sue certezze e una di queste è indiscutibile.   Infatti  secondo la newsletter settimanale di Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners (la maggiore società di gestione in Italia) diretto da Paolo Basilico, che ne è presidente…

Carbosulcis: salvare o superare? Dibattito tra proff

Il rischio di un autunno bollente, come ha profetizzato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, è molto alto. Tra le tante realtà in crisi che in questi mesi c’è la miniera sarda di Nuraxi Figus, di proprietà della Carbosulcis (a sua volta controllata dalla Regione Sardegna) gestita da Alcoa. A più riprese nel corso degli anni, gli operai sono scesi…

Oggi la sentenza sul Fondo salva Stati

Giornata decisiva per il nuovo fondo di stabilizzazione europeo, l´Esm, elemento chiave dell´operazione anticrisi dei Paesi dell´Unione europea. In attesa del verdetto della Corte costituzionale della Germania, i componenti dalle caratteristiche toghe di colore rosso, hanno fatto sapere di avere accorpato una istanza presentata all´ultimo minuto ad altri reclami già sotto analisi, e che oggi procederanno regolarmente al giudizio. Si tratta…

Il mondo in rassegna

La crisi economica da spazio alle tendenze separatiste della Catalogna. El Pais apre con la prova di forza nazionalista senza precedenti di Barcellona. Sotto lo slogan, Catalogna un nuovo stato in Europa, un milione e mezzo di persone danno voce al proprio malessere. La Neue Zurcher Zeitung scrive che in piazza sono scesi non solo gli indipendentisti ma molti cittadini comuni che…

Gli europei voterebbero Obama, non Romney

Se sulla rielezione di Barack Obama pesassero i consensi in Europa, vincerebbe senza troppa fatica. Nel Vecchio continente il presidente statunitense è più apprezzato che in Patria per i successi nella lotta contro il terrorismo e la riforma sanitaria. È stato una figura nuovissima, ma è diventato anche un volto molto conosciuto, un’icona. A differenza del candidato repubblicano, Mitt Romney,…

I consigli statalisti di Stiglitz a Mr. Obama

Joseph E. Stiglitz nel suo spazio mensile per The Project Syndicate, con “Mitt Romney´s fair share” concentra la sua attenzione sull’importanza di un sano Welfare State, dove ognuno, pagando le tasse, contribuisce al buon funzionamento dell’apparato statale.   La critica al candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt Romney, per quella che l’economista chiama “tax avoidance” fa dunque da spalla a…

Il Trade-off tra crescita economica e rigore fiscale

Un´applicazione di Quant-intelligence: la Curva Bars nell´intelligence economica.   Tra le priorità affrontate durante il Summit del G-20 che si è tenuto il 17 e 18 giugno scorsi a Los Cabos, in Messico, continua ad imporsi, come Leit motiv del dibattito mondiale, il trade-off tra crescita economica e rigore fiscale, a fronte del quale il G-20 ha cercato di rispondere…

×

Iscriviti alla newsletter