Skip to main content

L’Unione europea si trova di fronte a una sfida complessa: come bilanciare la regolamentazione del mercato digitale con la sicurezza informatica? Secondo un nuovo rapporto dello European Centre for International Political Economy, il Digital Markets Act (Dma), pensato per aumentare la concorrenza nel settore digitale, potrebbe paradossalmente indebolire la sicurezza degli utenti europei.

Un rischio per la sicurezza digitale

Il rapporto, firmato da Matthias Bauer e Dyuti Pandya, evidenzia come l’articolo 5(4) del Dma obblighi i fornitori di sistemi operativi mobili ad autorizzare link esterni non regolamentati, bypassando i controlli di sicurezza esistenti. Questa misura, pur mirando a favorire la concorrenza, rischia di esporre milioni di utenti a minacce informatiche, tra cui malware, phishing e attacchi hacker. Il problema principale risiede nell’approccio “one-size-fits-all” del Dma, che non tiene conto delle differenze strutturali tra i vari sistemi operativi. Apple, ad esempio, ha già annunciato che alcune funzionalità avanzate di sicurezza e intelligenza artificiale non saranno disponibili nel mercato UE a causa delle restrizioni imposte dal Dma. Anche Android, noto per la sua maggiore apertura rispetto a iOS, potrebbe subire ripercussioni in termini di sicurezza e flessibilità.

I rischi concreti per gli utenti

Il rapporto evidenzia alcuni scenari in cui le nuove regole potrebbero danneggiare la sicurezza digitale: la rimozione delle restrizioni sui link esterni potrebbe indebolire strumenti di sicurezza come Google Play Protect, che attualmente scansiona le app per individuare potenziali minacce; il sideloading (installazione di app da fonti esterne) è già la principale causa di infezioni da malware su Android e rendere obbligatoria la possibilità di link esterni non verificati potrebbe amplificare il problema; app malevole potrebbero facilmente convincere gli utenti a scaricare software fraudolenti o a inserire dati sensibili in pagine web contraffatte.

Le raccomandazioni degli esperti

Per evitare che il Dma comprometta la sicurezza digitale europea, il rapporto propone alcune modifiche: il Dma dovrebbe riconoscere le differenze tra i vari ecosistemi digitali, evitando di imporre regole uniformi che possano mettere a rischio la sicurezza; le nuove norme devono essere allineate con le altre iniziative europee per la sicurezza informatica, come il Cyber Resilience Act e la Direttiva NIS2; i fornitori di sistemi operativi devono mantenere la possibilità di bloccare link esterni non verificati per prevenire attacchi informatici; i provider non dovrebbero essere penalizzati se dimostrano che alcune restrizioni sono necessarie per proteggere gli utenti da minacce reali e documentate.

Conclusioni

Il Digital Markets Act rappresenta un importante tentativo dell’Unione europea di riequilibrare il potere nel mercato digitale, ma il rapporto lancia un allarme: la sicurezza degli utenti non può essere sacrificata in nome della concorrenza. Affinché l’Europa possa garantire sia un mercato digitale equo sia una protezione adeguata contro le minacce informatiche, è fondamentale un approccio regolatorio più bilanciato e attento alle implicazioni della cybersecurity.

Digital Markets Act. Minaccia alla cybersecurity o opportunità per il mercato?

La legge, concepita dall’Ue per rafforzare la concorrenza digitale, potrebbe compromettere la sicurezza informatica degli utenti. Un nuovo rapporto dello European Centre for International Political Economy evidenzia i rischi derivanti dall’obbligo di autorizzare link esterni non regolamentati, aumentando l’esposizione a malware e frodi online

La flotta fantasma russa passa da Suez. Il caso della "Maia-1"

Dopo aver trasportato carichi sospetti dalla Corea del Nord alla Russia, la nave “Maia-1” naviga verso il Baltico passando per il canale di Suez, il Mediterraneo ed anche acque Nato. Sfidando le sanzioni occidentali

Tutti i dossier in ballo tra Italia e Turchia

Da un lato la volontà di presidiare assieme il mercato dell’aerospazio. Dall’altro la convinzione che il rafforzamento delle relazioni tra Roma e Ankara, suggellate dalla missione del ministro Urso, va di pari passo con le nuove sfide della geopolitica dove, accanto al peso specifico turco, si denota la sempre maggiore centralità del governo italiano nei dossier più rilevanti

La sveglia per l’Europa è già suonata, ora bisogna alzarsi. Scrive Shekhovtsov

Di Anton Shekhovtsov

Se l’Europa vuole affermarsi nella nuova era, deve evolversi in una vera unità politica, una Federazione Europea, capace di stare al passo con la velocità e la connettività dell’era digitale. L’intervento del politologo Anton Shekhovtsov, fondatore del Centre for Democratic Integrity a Vienna e docente alla Central European University

Ala Art Prize, quando la cultura d’impresa si intreccia con l’arte

Ala For Art lancia la quinta edizione di Ala Art Prize, un premio dedicato ad artisti e collettivi attivi in Italia. La open call è aperta fino all’8 maggio 2025, con la possibilità di partecipare gratuitamente. Il vincitore riceverà 10mila euro per la realizzazione di un’opera site-specific presso l’headquarter di Ala a Napoli. Novità dell’edizione 2025 è il Premio di Acquisizione per under 35, volto a sostenere i giovani talenti

Lotta per la libertà, a che punto siamo a un anno dalla morte di Navalny. Scrive Terzi

A un anno dalla morte di Aleksei Navalny a ricordarlo sono stati tanti cittadini russi, ma non solo. A intervenire, da Berlino, anche la moglie, la quale ha sottolineato la necessità di sostenere l’opposizione interna perché mentre in Europa “possiamo sentirci liberi, in Russia la gente è ostaggio del regime”

La Chiesa all’ultimo Conclave? L'analisi di D'Anna

Con discrezione e delicatezza o con sfacciato cinismo dopo l’ultimo bollettino medico sulla degenza ospedaliera del Santo Padre che rivela “l’insorgenza di una polmonite bilaterale che richiede un’ulteriore terapia farmacologica” si è scatenata una vera e propria corsa mediatica e delle gerarchie vaticane alla successione di Papa Francesco, l’età e la salute del quale non consentono verbi al futuro, ma solo la valutazione del presente. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Migranti, l'Ue studia il modello Italia. Brunner da Meloni

Appare sempre più evidente che il tema migranti sia non solo contingente per molti Paesi di prima accoglienza, ma si sia progressivamente trasformato in un preciso tema sociale ed elettorale che impatta sulle varie comunità. Per questa ragione la Commissione si è convinta a cambiare passo, anche dopo le pressioni che Giorgia Meloni ha avanzato dal 2022 ad oggi. L’approccio italiano si è rivelato valido agli occhi dell’Ue che nel frattempo ha messo nel conto un possibile peggioramento della situazione internazionale

Elon Musk lancia Grok 3, il chatbot che aiuterà a comprendere l'universo

La società del tycoon, xAI, ha sottolineato che servirà ancora una settimana per mettere a punto gli ultimi dettagli. Ma il modello è dieci volte più potente rispetto al suo predecessore. E fa parte della risposta americana a DeepSeek cinese

Elt, Fincantieri e Leonardo. Perché gli Emirati puntano sull’industria della difesa italiana

Settimana di intese industriali ad Abu Dhabi, con gli Emirati Arabi Uniti che stringono accordi con le maggiori realtà italiane. L’accordo con Leonardo (nonché con Elt e Fincantieri) segnala l’interesse emiratino verso una maggiore cooperazione con l’industria nostrana e manifesta le ambizioni di Dubai di trasformarsi da importatore a esportatore di sistemi d’arma all’avanguardia

×

Iscriviti alla newsletter