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Il caso della petroliera Seajewel, che farebbe parte della “flotta ombra” che dalla Russia rifornisce di petrolio l’Europa, arriva in Parlamento. Ettore Rosato, vicesegretario di Azione e segretario del Copasir, ha annunciato un’interrogazione. Nelle ultime ore hanno perso peso le ipotesi di un guasto o di un incidente a bordo: la falla aperta sulla parte immersa dello scafo ha le lamiere ritorte in dentro rispetto allo scafo, confermando che l’agente deflagrante è stato posto all’esterno. Un’esplosione è confermata anche dalla moria di pesci vicino allo scafo.

L’incidente

Una falla di quasi un metro nello scafo, due esplosioni sospette e il timore di un sabotaggio: il caso della petroliera Seajewel, attraccata al largo di Savona nel campo boe Sarpom, ha fatto scattare l’allerta nel Mar Ligure. La procura di Savona ha aperto un’inchiesta per chiarire la dinamica dell’evento, senza escludere alcuna ipotesi, compresa quella di un atto doloso. L’incidente è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, mentre erano in corso le operazioni di debunkeraggio. Alcuni testimoni hanno riferito di aver udito due esplosioni, e l’ispezione successiva ha rivelato che la falla si trova nella parte immersa della nave. Un dettaglio significativo è rappresentato dalla direzione della piega delle lamiere, rivolte verso l’interno, il che suggerisce che la causa della lacerazione sia stata esterna. Tuttavia, la camera di sicurezza della petroliera ha retto, evitando sversamenti di petrolio in mare.

La nave

La Seajewel, un colosso di 245 metri proveniente dall’Algeria, è già finita al centro di inchieste giornalistiche per il suo presunto coinvolgimento nelle cosiddette “flotte ombra” della Russia, petroliere fantasma che aggirano le sanzioni europee sul greggio di Mosca. Questa circostanza ha alimentato sospetti di un possibile attacco mirato, ipotesi che, se confermata, potrebbe avere implicazioni geopolitiche rilevanti.

La nota della Capitaneria

Nonostante la Capitaneria di Porto abbia diramato una nota per ridimensionare i timori – parlando di “anomalie” nelle operazioni di scarico e sottolineando l’assenza di sversamenti o danni a persone – gli investigatori non escludono alcuna pista. È stato infatti informato il distretto antimafia e antiterrorismo di Genova, e i sommozzatori del Comsubin sono stati preallertati per ulteriori rilievi. Se l’ipotesi dell’ordigno esplosivo dovesse trovare conferma, si tratterebbe di un dispositivo idrorepellente di esclusivo uso militare, il che complicherebbe ulteriormente il quadro delle indagini.

I prossimi sviluppi

Nelle prossime ore sono attesi ulteriori accertamenti tecnici a bordo della Seajewel per stabilire l’origine della falla e verificare la sicurezza della nave. Nel frattempo, il governo è stato informato e le misure di controllo nel Mar Ligure sono state rafforzate per prevenire ulteriori incidenti o azioni ostili.

(Foto: Marine Traffic, Brian Shipman)

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Due esplosioni hanno danneggiato la petroliera Seajewel al largo di Savona, aprendo una falla nello scafo. Le autorità stanno indagando per chiarire se si sia trattato di un guasto, un incidente o un sabotaggio mirato. La procura di Savona ha allertato il distretto antimafia e antiterrorismo di Genova. La nave, legata alle “flotte ombra” della Russia, è al centro dell’attenzione geopolitica. La questione arriva in Parlamento

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