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Si chiamerà “Ufficio di rappresentanza di Taipei in Italia-Ufficio di Milano” la seconda sede di rappresentanza di Taiwan in Italia. Lo ha annunciato oggi il ministero degli Esteri taiwanese in una nota in cui però non vengono illustrati i tempi per l’apertura.

L’ufficio nel nome porta Taipei e non Taiwan, come da regola stabilita dalla One China Policy, con cui i Paesi che hanno relazioni con Pechino riconoscono che l’isola è “inalienabile parte della Cina”. servirà a facilitare legami commerciali ed economici più stretti con il Nord Italia e offrirà servizi consolari e di emergenza agli espatriati taiwanesi che vivono e lavorano in otto Regioni (ovvero Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige).

Attualmente a Milano è presente un Taiwan Trade Center, gestito dal Taiwan External Trade Development Council, un’organizzazione senza scopo di lucro che cerca di aiutare le imprese taiwanesi a entrare nei mercati esteri e ad aumentare la loro competitività globale. Lo scorso ottobre, la compagnia taiwanese EVA Airways ha lanciato una nuova tratta per collegare Milano e Taipei.

In questa fase il governo italiano sta ragionando sul futuro del memorandum d’intesa con la Cina sulla Via della Seta che si rinnova automaticamente a marzo a meno di un passo indietro (dossier su cui nella maggioranza è calato il silenzio). E tale mossa rappresenta per Roma un’importante dichiarazione di sostegno a Taipei, che da parte sua sta cercando di rafforzare il supporto internazionale davanti alle mire cinesi proprio con iniziative di questo tipo.

“È un’ottima notizia”, commenta Paolo Formentini, deputato della Lega e vicepresidente della commissione Esteri della Camera, a Formiche.net. L’apertura dell’ufficio “dimostra che l’Italia continuerà ad avere rapporti commerciali, e speriamo scambi di tecnologia, con Taiwan”, aggiunge. “Inoltre, è un segnale per la nostra economia: Taiwan ha un’importanza strategica notevole alla luce dell’approvvigionamento di semiconduttori che per molti Paesi dell’Occidente, Italia compresa, parte da lì. Ci sono, dunque, motivi valoriali come la difesa della democrazia e della libertà di navigazione dello Stretto, per essere al fianco di Taiwan, ma anche concreti, e forse più facili per l’opinione pubblica, come i semiconduttori”.

L’Italia è il terzo partner commerciale di Taiwan nell’Unione europea dopo Germania e Paesi Bassi, come ha ricordato Vincent Tsai, da poco a capo dell’Ufficio di rappresentanza di Taipei in Italia a Roma, in una recente intervista a Formiche.net. “Inoltre, nel corso del 2022, sono sorte e si sono sviluppate diverse collaborazioni tra l’industria taiwanese e quella italiana in molti settori, dall’automotive all’informatica, fino all’edilizia. Ampie collaborazioni possono trovarsi anche nel settore culturale e in quello accademico. Nondimeno, e questo è più importante, lo scorso anno Taiwan è stata al centro del dibattito parlamentare italiano in più di un’occasione”, ha spiegato il diplomatico.

Il valore degli uffici come quello di Milano è estremamente importante per Taipei. Al di là del ruolo nella facilitazione degli scambi commerciali, essi servono a costruire legami effettivi tra la Repubblica di Cina e gli altri Paesi. Ossia permettono a Taiwan di irrobustire il proprio standing internazionale. Creando relazioni in giro per il mondo, l’isola acquisisce una centralità superiore e definisce una sovranità che è ciò che Pechino detesta. Le stesse recenti esercitazioni come quelle che hanno nuovamente alterato parte dello status quo attorno a Taiwan, accerchiandola e mirando a creare un sistema di isolamento (fattuale e psicologico).

Per esempio, hanno fatto saltare – per ragioni di sicurezza – una visita prevista di una delegazione parlamentare italiana a Taipei. E, come ricordava il sentore Lucio Malan, presidente del Gruppo interparlamentare di amicizia Italia-Taiwan, la diplomazia parlamentare serve a evitare che Pechino lavori per tagliare fuori il Paese dal resto del mondo – attività che fa parte della costruzione di una Taiwan meno libera e più facilmente assoggettabile.

Della creazione di certi legami, che passano anche dalla partecipazione di Taiwan nel sistema delle Nazioni Unite e in altri forum internazionali ha recentemente parlato il Taiwan Working Group – sistema americano-taiwanese per proteggere l’autonomia di Taipei. La discussione a Washington, tra politici dei due Paesi, si è concentrata sulle opportunità a breve termine per sostenere l’ampia partecipazione di Taiwan alla prossima Assemblea mondiale della sanità (Wha) a maggio e all’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (un posto nell’Icao, come chiedeva lo scorso anno il ministro Wang Kwo-tsai su Formiche.net), oltre a sostenere la partecipazione significativa di Taiwan a eventi internazionali, regionali e organizzazioni multilaterali. Differentemente la Cina cerca di escluderla secondo quell’interesse strategico legato all’isolamento.

Taipei apre un ufficio a Milano, il secondo in Italia. Ecco perché è importante

Di Gabriele Carrer ed Emanuele Rossi

La nuova sede della rappresentanza servirà per rafforzare i legami commerciali ed economici con le Regioni del Nord e offrirà servizi consolari e di emergenza agli espatriati. “Un’ottima notizia”, commenta Formentini (Lega)

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