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Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, è tornato a parlare del riconoscimento facciale per integrare lo strumento della videosorveglianza. In un’intervista a Libero, ha spiegato che in un precedente colloquio con il Quotidiano Nazionale aveva “semplicemente rilevato un dato di fatto, ossia le straordinarie possibilità offerte dal riconoscimento facciale sul piano della prevenzione e dell’individuazione di responsabili di reato. E allo stesso tempo”, ha proseguito, “ho sottolineato l’esigenza di trovare un punto di equilibrio tra diritto alla sicurezza e diritto alla privacy. Nessuno vuole vivere sotto l’occhio di un ‘grande fratello’. Il presidio di garanzia della magistratura e delle autorità indipendenti può consentire un utilizzo adeguato e bilanciato di tutte le opportunità che le innovazioni tecnologiche offrono alla sicurezza dei cittadini”, ha concluso.

Filippo Sensi, senatore del Partito democratico, che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione al ministro su questi temi, ha commentato su Twitter l’intervista odierna. “No, ministro Piantedosi. L’unico ‘dato di fatto’ sul riconoscimento facciale non sono le sue potenzialità, tutte da determinare, ma i suoi rischi, chiari e presenti”, ha scritto. “Il ‘punto di equilibrio’ tra sicurezza e privacy già c’è, ed è il divieto – vigente – del suo utilizzo. ‘L’utilizzo adeguato e bilanciato’ che lei evoca nella sua intervista di oggi a Libero è già previsto dalla moratoria in vigore e dal nuovo regolamento europeo. Ogni passo avanti è un passo indietro su libertà e sicurezza. Lo Stato di diritto non è lo Stato di polizia. Fermatevi”, ha concluso.

La scorsa settimana il Parlamento europeo ha votato per il divieto totale di utilizzo di tecnologie a Intelligenza artificiale per il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici nei 27 Stati membri. Le commissioni Giustizia e Mercato interno hanno approvato con 58 voti a favore, 36 contrari e 10 astenuti la messa al bando totale di tali tecnologie. Una risposta “forte e chiara” a Piantedosi, aveva commentato Sensi.

Riconoscimento facciale, l'apertura di Piantedosi e l'allarme di Sensi

Il ministro ha parlato delle “straordinarie possibilità” sul piano della prevenzione e dell’individuazione di responsabili di reato. Il senatore dem ricorda il divieto vigente: “I rischi, chiari e presenti, sono l’unico dato di fatto”

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