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Migliaia di bambini e adolescenti ucraini sono stati deportati in Russia. Mentre il governo di Vladimir Putin insiste che si tratta di una misura per garantire la sicurezza dei minori che si trovano nelle zone di guerra, ci sono alcuni report che denunciano l’intenzione di rieducazione con i valori russi. Per il governo di Kiev si tratta di un vero e proprio genocidio infantile.

Secondo il sito Children of War, seguito dal governo ucraino per trovare i bambini persi da quando è iniziata la guerra, sono circa 14.000 i minorenni trasferiti forzatamente in territorio russo. Daria Herasymchuk, commissario per i Diritti dei bambini e la riabilitazione dell’Ucraina, “questo è il genocidio del popolo ucraino attraverso i nostri bambini. Li sequestrano, li cambino la cittadinanza, li danno in adozione e compiono violenza sessuale e altri delitti”.

Il report, diffuso dall’Unione europea di radiodiffusione (Uer), sostiene che è stato verificato il trasferimento di più di 6000 bambini ucraini nei campi di rieducazione in Russia. Il documento raccoglie informazione sulla procedura in cui i minori provenienti da zone sotto l’occupazione russa in Ucraina, tra cui Zaporizhia, Charkiv, Cherson, Donetsk e Lugansk, ricevono il passaporto russo e sono messi sotto tutela temporanea da famiglie russe o istituzioni statali in territorio russo. Come supporto, il report ha video, testimonianze e dichiarazioni di diversi funzionari.

Recentemente, anche il Yale School of Public Health ha pubblicato un report in cui sostiene che 6000 bambini e ragazzi ucraini sono stati trasferiti dalle zone occupate a 42 campi di concentramento in Russia per la loro “rieducazione”. La ricerca sostiene che esistono evidenze che la Russia ha violato la Convenzione di Ginevra e altri trattati internazionali che proteggono i minori in conflitti armati.

Il Cremlino continua silente su questa situazione, dopo avere smentito che si tratta di una campagna forzata di deportazione. Sul canale Telegram, l’ambasciata russa negli Stati Uniti ha voluto insistere che “la Russia ha accettato i bambini che sono stati costretti a fuggire con le loro famiglie dai bombardamenti e le atrocità elle Forze armate ucraine. Facciamo tutto il possibile per mantenere i minori con le famiglie e, nel caso di morte o mancanza dei genitori o la famiglia, li trasferiamo sotto tutela. Garantiamo la loro protezione e il loro benessere”.

Sulla situazione dei bambini nella guerra russa in Ucraina si è pronunciato Filippo Grandi, commissario dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: “In guerra non si può determinare se i bambini hanno famiglia o tutela. Pertanto, fino a che non ci sono chiarimenti, non si può darli un’altra cittadinanza né farli adottare da altre famiglie. Quindi, lo abbiamo detto chiaramente e voglio ripeterlo, questo sta succedendo in Russia e non deve succedere”.

Per lo scrittore ucraino Oleksandr Mykhed, la portata dell’orrore del sequestro dei bambini da parte della Russia va oltre l’immaginazione. In un thread su Twitter ha scritto che i bambini ucraini detenuti in campi e altre strutture dall’invasione hanno una età compresa tra i quattro mesi di vita e i 17 anni.

Le strutture dove sono trasportati sono almeno 43: “12 campi intorno al Mar Nero, 7 nella Crimea occupata, 10 raggruppati intorno a Mosca, Kazan e Ekaterinburg. 11 dei campi si trovano a oltre 500 miglia dal confine con l’Ucraina, inclusi due campi in Siberia e uno nell’estremo oriente russo”. Almeno 32 di questi campi si sono impegnati in sforzi sistematici di rieducazione che espongono i bambini ucraini a un’istruzione accademica, culturale, patriottica e/o militare incentrata sulla Russia.

Mykhed sottolinea come questa operazione è coordinata centralmente dal governo federale russo “e coinvolge tutti i livelli di governo. Almeno 12 di queste persone non sono negli elenchi di sanzioni statunitensi e/o internazionali al momento della presente relazione […] Per favore condividi la verità sui crimini di guerra e le atrocità russe. Per favore, non dimenticare l’Ucraina. Per favore supportaci. Questa è una guerra contro l’umanità e il futuro”.

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