Skip to main content

Lo abbiamo già visto con i rigassificatori. Prima tutti contrari per assecondare le ansie e gli interessi delle popolazioni locali, poi tutti favorevoli. Lo stiamo vedendo ora, a parti invertite (prima tutti favorevoli, poi tutti contrari) sui condoni edilizi. Materia rispetto alla quale, soprattutto tra i partiti del centrodestra, nessuno ha la coscienza pulita. Ma in politica, si sa, la coscienza conta poco. A contare è la convenienza.

Si sarebbe, perciò, immaginato che il Pd di Enrico Letta avrebbe avuto tutto l’interesse a cavalcare, al pari di Matteo Renzi, la polemica contro Conte e i grillini in quanto responsabili del condono edilizio ad Ischia. Lo si dava per scontato, ricordando che quando la norma su forzatamente inserita nel decreto Genova gli eletti dem fecero fuoco e fiamme nell’aula del Senato esibendo cartelli espliciti: “No al condono Di Maio”. E invece, nulla. Come ha osservato Stefano Folli su Repubblica, il Pd ha scelto un profilo basso, bassissimo.

Unica eccezione, Graziano Delrio, che sul Foglio di oggi non lascia spazio al dubbio: “Il condono a Ischia da parte del governo Conte nel 2018 ci fu eccome. Il provvedimento faceva riferimento a uno dei condoni più grandi che siano mai stati fatti, quello del 1985. Negare che quello del 2018 fu un condono è come negare l’evidenza”. Si riferisce, Delrio, al fatto che l’articolo 25 del decreto approvato nel 2018 dal governo Conte e poi convertito in legge con il voto favorevole di M5S, Lega e Fratelli d’Italia, parla esplicitamente di “Definizione delle procedure di condono” e prevede che i comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno dell’isola di Ischia definiscano entro sei mesi “le istanze di condono relative agli immobili distrutti o danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017”, presentate in base a tre condoni precedenti (1985, 1994 e 2003). Il testo, ed è questo il punto centrale, stabilisce che le pratiche di condono siano valutate in base alla legge del 1985, che sanava case che erano state realizzate anche in zone a rischio idrogeologico e a rischio sismico, e non in base alle ben più stringenti leggi successive.

Insomma, il decreto Conte, tira le somme il Foglio, “il condono lo prevedeva eccome”. Ma Delrio rappresenta un’eccezione. La regola del Pd sembra essere quella di sminare il rapporto con i grillini in vista di alleanze future a partire dalle prossime regionali. Alleanze che Conte non pare intenzionato a siglare. Non prima, almeno, di aver prosciugato i consensi dei democratici. Sembra un caso di masochismo politico. Caso su cui Folli è lapidario: “Quanto più il Pd accetta di bisbigliare per non compromettere la futura intesa – dimenticando le antiche battaglie di Antonio Cederna e di Italia Nostra -, tanto più Conte va per la sua strada. Difficile a questo punto dargli torto”.

Condoni, il masochismo del Pd secondo Cangini

Il segretario uscente del Partito democratico Enrico Letta avrebbe avuto tutto l’interesse di cavalcare la polemica sul condono firmato dal governo Conte I, eppure il suo partito ha seguito un profilo basso, anzi bassissimo

Phisikk du role - Il nuovo Cencelli. La classifica dei ministeri nell'era giorgiana

L’alacre Manuale Cencelli studiò il sistema di divisione per fasce omogenee dei ministeri, attribuendo un valore diverso secondo il peso politico, la possibilità di spesa, il prestigio interno ed estero, la capacità di produrre consenso. Ecco quelli del nuovo governo che posto occupano, per ora. La rubrica di Pino Pisicchio

Rinnovabili. La Cina, la filiera e un dubbio. Scrive Carmine Biello

Di Carmine Biello

Non è così vero che della “torta” delle rinnovabili, in termini di occupazione, a noi rimangono solo le briciole. Ecco alcuni dati sul settore in Italia

I pensionati e la manovra. Le questioni aperte secondo Pennisi

I pensionati sono consapevoli del grave stato della finanza pubblica italiana e delle incertezze del quadro internazionale ma si chiedono perché un governo eletto, in gran misura, grazie ai loro voti (e a una campagna che hanno fatto per più di cinque anni) sembri accanirsi sulla loro categoria, mentre si avvantaggiano i lavoratori autonomi

No al Nutriscore, call to action europea. L'appello di Competere

Chi si rivede: il Nutriscore. Forse perché riaccesa dal ministro della Sovranità alimentare, quella sull’etichettatura a semaforo è tornata a essere un piatto principale della polemica politica. Più italiana che europea. Tuttavia, se davvero si vuol bene all’agroindustria made in Italy, è meglio evitare guerre di posizione. Serve una strategia di respiro europeo, che metta al centro l’industria come asset del nostro sviluppo. L’analisi di Antonio Picasso, direttore generale di Competere

Man using TikTok on iPhone

#BookTok, croce e delizia dei libri su TikTok. Tra pirateria e algoritmi

Dal club del libro nato oltreoceano, alla partnership con Amazon, fino al problema della pirateria scoperchiato dagli editori. Le questioni aperte su #BookTok, e non solo, un fenomeno che finora ha generato 90 miliardi di visualizzazioni

Ospitalità Made in Italy e certezza delle regole. La ricetta di Trovato (Airbnb)

Di Giorgio Rutelli

Aprire le case degli italiani per generare nuove opportunità e ampliare l’offerta turistica. Oggi Airbnb, la piattaforma di locazioni brevi, scommette su questa formula per contribuire all’economia del turismo nazionale e locale. Il tutto ri-partendo dalle famiglie e dai loro immobili. Il country manager Giacomo Trovato ha una proposta per rendere più chiara e omogenea la legislazione che regola questo settore. Ecco quale

A Washington Macron e Biden discuteranno gli equilibri globali del futuro

Gli Usa hanno bisogno della collaborazione francese per spingere il fronte europeo a occuparsi maggiormente della propria difesa contro la Russia, per contenere efficacemente la Cina, per rilanciare l’attrattività del campo democratico occidentale contro le autocrazie

Vi racconto la nuova era del reddito di cittadinanza. Scrive l'avv. Fava

Risulta oggi più che mai necessario tracciare una netta linea di demarcazione tra le misure di contrasto alla povertà, da un lato, e gli strumenti di supporto alla ricollocazione sul mercato del lavoro, dall’altro. Ed è questa la strada che il governo auspicabilmente sembra voler intraprendere dal 2024. Il commento dell’avvocato Gabriele Fava

BlockFi

Crypto-finanza, crolla anche BlockFi. Il futuro del settore

Il prestatore di criptovalute era legato a doppio filo a FTX, la piattaforma di scambio che ha appena lasciato un buco da dieci miliardi. Non si è verificato il temuto contagio della finanza tradizionale, mentre ci si interroga sul destino di quella decentralizzata

×

Iscriviti alla newsletter