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L’Asia si incontra a Milano. La 58ª edizione delle riunioni annuali della Banca Asiatica di Sviluppo (Adb) si apre oggi all’Allianz MiCo – Milano Convention Center, dove fino a mercoledì 7 maggio convergeranno circa 5.000 delegati: ministri, funzionari internazionali, rappresentanti delle banche multilaterali, del settore privato e della società civile.

È la prima volta che l’Italia ospita questo appuntamento, a dimostrazione del crescente interesse del nostro Paese per le dinamiche economiche e strategiche dell’Indo-Pacifico. L’evento, che vedrà lunedì l’intervento del governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, in qualità di presidente del Consiglio dei Governatori dell’Adb, e del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, rappresenta un’occasione concreta per rafforzare la posizione italiana in una regione dove si giocano sfide globali.

Secondo l’Asian Development Outlook pubblicato in aprile, le economie in via di sviluppo dell’Asia e del Pacifico cresceranno del 4,9% nel 2025, in lieve calo rispetto al 5,0% dell’anno precedente. Il contesto globale, segnato da nuovi dazi statunitensi, incertezze politiche e tensioni geopolitiche, agisce come freno su una regione che resta però resiliente. “Le economie in via di sviluppo dell’Asia e del Pacifico sono sostenute da fondamentali solidi, che ne rafforzano la resilienza in questo contesto globale difficile”, ha dichiarato il capo economista dell’Adb Albert Park. “Ma l’aumento dei dazi, le incertezze sulla politica degli Stati Uniti e la possibilità di un’escalation delle tensioni geopolitiche sono sfide significative per le prospettive”.

Il rallentamento della Cina, dove la crescita è stimata al 4,7%, potrebbe pesare sull’intera area, anche se India, Sud-Est asiatico e Pacifico offrono segnali di compensazione grazie a una domanda interna robusta e alla ripresa del turismo.

L’Italia guarda a est

Il vertice di Milano si inserisce in una cornice strategica chiara: Roma ambisce a diventare un partner attivo nei processi di sviluppo asiatici, rilanciando relazioni con Paesi chiave come India, Giappone, Vietnam e Bangladesh. La partecipazione dell’Italia come azionista dell’Adb è un tassello della più ampia strategia di rafforzamento della sua presenza nell’Indo-Pacifico, dove le catene del valore, l’innovazione tecnologica e la transizione energetica sono al centro delle nuove geografie economiche.

In questo contesto, l’Arb rappresenta un partner fondamentale. Come spiegato in una recente intervista dal vicepresidente Scott Morris, l’istituzione sta accompagnando i suoi membri nell’adattarsi a un ambiente sempre più complesso, spingendo verso un’integrazione regionale più profonda, dalla logistica ai sistemi di pagamento, fino alla rete elettrica condivisa nel Sud-Est asiatico.

In un’epoca di frammentazione globale, l’Adb si conferma uno degli ultimi spazi di cooperazione multilaterale efficace. Con Giappone, Stati Uniti e Cina tra i maggiori azionisti, la banca offre un luogo unico dove cercare compromessi operativi anche tra potenze in competizione. Un modello prezioso, da tutelare, proprio mentre si moltiplicano gli attriti tra blocchi.

L’Italia, ospitando questa edizione, ha l’opportunità di rafforzare la propria proiezione internazionale e posizionarsi come ponte tra l’Europa e l’Asia. Milano, per qualche giorno, sarà il centro di gravità di una regione da cui dipenderà, sempre più, il futuro dell’economia mondiale.

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