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Ci potrebbe essere Elon Musk nel futuro americano di TikTok. Secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, le autorità cinesi starebbero valutando la possibilità che il magnate, già proprietà del social network X (ex Twitter), acquisisca le attività americano di TikTok se la piattaforma, che negli Stati Uniti ha oltre 170 milioni di utenti, verrà vietata nel Paese entro la fine della settimana, come previsto dalla legge “divest or ban” approvata in maniera bipartisan dal Congresso e firmata ad aprile dal presidente uscente Joe Biden.

La legge impone al colosso cinese dell’intrattenimento ByteDance di vendere TikTok entro il 19 gennaio (domenica), ovvero il giorno prima dell’insediamento del presidente Donald Trump. Altrimenti verrà vietata nel Paese. Il caso è arrivato fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che venerdì ha ascoltato le argomentazioni di entrambe le parti: Washington afferma di voler prevenire i rischi di spionaggio e manipolazione da parte di Pechino, mentre il social network e le associazioni accusano la legge di “soffocare la libertà di parola ed espressione”. La netta maggioranza dei giudici sarebbe disposta ad approvare il divieto.

Il governo cinese e ByteDance si sono sempre opposti apertamente alla vendita della parte americana di TikTok. Ma “alti funzionari cinesi hanno già iniziato a discutere di piani di emergenza per TikTok come parte di una discussione più ampia su come collaborare con l’amministrazione Trump, una delle quali coinvolge Musk”, hanno affermato fonti a Bloomberg. “Secondo uno degli scenari presi in considerazione dal governo cinese”, X “assumerebbe il controllo dell’americana TikTok e gestirebbe insieme le due società”, si legge ancora. L’articolo sottolinea, tuttavia, che le deliberazioni sono in fase “preliminare”.

Interessante notare che la cifra non sembra essere un tema importante per Pechino e ByteDance. Come a confermare che il valore di TikTok, che gli Stati Uniti considerano un rischio per la sicurezza nazionale per spionaggio e disinformazione, va ben oltre le attività dirette della piattaforma.

L’indiscrezione riapre due questioni che riguarda la prossima amministrazione Trump. La prima: quale sarà l’approccio verso la Cina? Ci sono almeno tre correnti: i falchi, come il segretario di Stato designato, Marco Rubio, che spingeranno per una linea dura; coloro che desiderano continuare a fare affari con Pechino mitigando i rischi; e, infine, chi è semplicemente interessato a mantenere i legami economici senza restrizioni significative. La seconda: che ruolo avrà Musk, patron di Tesla e SpaceX, chiamato da Trump a guidare il Dipartimento per l’efficenza del governo. Tesla, la principale fonte della sua ricchezza, dipende in modo significativo dalla Cina, sia per la produzione sia per il mercato.

Secondo Strategy Risks, Tesla si posiziona al quarto posto nella classifica delle 250 principali aziende statunitensi con la maggiore esposizione economica alla Cina, subito dopo Apple. La voce di Musk, che come ricorda il Wall Street Journal ha più volte pronunciato parole positive verso la leadership del Partito comunista cinese, sarà influente nell’amministrazione. Anche grazie alla sua vicinanza al presidente, il magnate potrebbe spingere per un approccio più morbido nei confronti di Pechino.

TikTok ha definito “pura finzione” le indiscrezioni di Bloomberg. Intanto, i fan americani dell’app si stanno preparando al divieto scaricando in massa Red Note, un’altra app cinese di video brevi e messaggi di testo. Xiaohongshu, questo il nome in mandarino della piattaforma, è usata da 300 milioni di persone, soprattutto in Cina. E gli americani sulla piattaforma sono riconoscibili tramite dall’hashtag #TikTokrefugee, visto 100 milioni volte martedì.

E se fosse Musk a salvare TikTok negli Usa? L’indiscrezione di Bloomberg

Pechino sta considerando la possibilità che il magnate acquisisca le attività americane dell’app che rischia di essere vietata tra pochi giorni. La questione riapre il dibattito sull’approccio della prossima amministrazione Trump verso la Cina e il ruolo del patron di Tesla e SpaceX

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