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Bill Burns, direttore della Cia e già ambasciatore statunitense a Mosca, è volato in Ucraina a inizio ottobre per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e altri funzionari. A riferirlo è stata l’emittente statunitense Cnn. “Durante il viaggio, ha rafforzato l’impegno degli Stati Uniti a fornire sostegno all’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa, compresa la continua condivisione di informazioni”, ha dichiarato un funzionario statunitense.

Il viaggio di Burns, sottolinea la Cnn, arriva in un momento in cui gli Stati Uniti sono sempre più preoccupati che la Russia possa ricorrere all’arma nucleare nella sua guerra in corso. Burns e altri funzionari dell’amministrazione Biden hanno dichiarato pubblicamente di non vedere alcuna conferma che Mosca si stia preparando attivamente a compiere un simile passo, ma i funzionari che hanno familiarità con l’intelligence avvertono che il rischio è forse il più alto da quando la Russia ha invaso l’Ucraina a febbraio.

Le informazioni fornite dagli Stati Uniti e dagli alleati Nato sono state fondamentali per aiutare gli ucraini a colpire i depositi di armi russe dietro le linee del fronte, ad attaccare gli snodi di comando e controllo e a trovare punti deboli nelle difese russe che Kyiv ha sfruttato nei suoi contrattacchi, scrive il New York Times. Non è chiaro quanti viaggi abbia fatto Burns in Ucraina, continua il giornale. Sappiamo, però, che era volato nella capitale ucraino immediatamente prima dell’invasione con un netto avvertimento a Zelensky affinché rafforzasse le difese della capitale. Quel viaggio, hanno detto i funzionari, ha aiutato gli ucraini a migliorare le loro difese nel vicino aeroporto di Hostomel e a respingere un attacco delle truppe aeree russe d’élite.

Ci sono state tensioni tra l’Ucraina e gli Stati Uniti per gli attacchi segreti di Kyiv in Russia e in Crimea. Alcuni funzionari americani ritengono che la campagna segreta sia una distrazione per l’efficace contrattacco ucraino nel Sud e nel Nord-Est, osserva sempre il New York Times. Tuttavia, nonostante le tensioni, i funzionari statunitensi hanno assicurato che la cooperazione con l’Ucraina continua e che i rapporti tra la leadership americana e quella ucraina rimangono forti.

Ma c’è un altro aspetto da sottolineare. La visita del direttore della Cia arriva, infatti, anche in un momento in cui ci sono proteste in Francia e in Germania per l’aumento dei costi dell’energia e la popolazione comincia a chiedersi perché dovrebbe subirli, per di più in inverno, per finanziare la guerra dell’Ucraina. La questione è al centro anche degli sforzi diplomatici ucraini. “Se cadete vittime del ricatto russo oggi spenderete meno, ma nel futuro a farne le spese saranno i vostri figli”, ha detto il presidente Zelensky al Corriere della Sera nei giorni scorsi. Inoltre, le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti si avvicinano e il repubblicano Kevin McCarthy, leader della minoranza, ha sostenuto che gli Stati Uniti non dovrebbero continuare a sostenere l’Ucraina all’infinito. Finora su questo a Washington c’è stato un consenso bipartisan negli Stati Uniti. Ma secondo il Wall Street Journal, le dichiarazioni di Kevin McCarthy indicano che ciò potrebbe finire.

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