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Edison punta anche sul nucleare per vincere la sfida della transizione energetica. Proprio mentre la Francia, lancia la chiamata all’atomo in Europa (qui l’intervista al docente dell’Università di Padova, Giuseppe Zollino). La società, quotata in Italia, ha sottoscritto una lettera d’intenti con Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare ed Électricité de France (Edf, che controlla Edison) per collaborare allo sviluppo del nuovo nucleare in Europa e favorirne la diffusione in Italia.

“L’obiettivo è valorizzare le competenze della filiera nucleare italiana, di cui Ansaldo Nucleare è capofila, a supporto dello sviluppo dei progetti di nuovo nucleare del gruppo Edf, e al contempo di avviare una riflessione sul possibile ruolo del nuovo nucleare nella transizione energetica in Italia”, si legge nella nota diffusa dalle società. D’altronde, per stessa ammissione della controllata di Edf, “l’energia nucleare può svolgere un ruolo complementare alle fonti rinnovabili, garantendo stabilità e contribuendo alla sostenibilità ambientale del sistema elettrico, alla luce degli ambiziosi target di decarbonizzazione europei e italiani che fissano al 2050 il raggiungimento della neutralità climatica”.

Nel testo viene specificato che l’energia atomica è una delle fonti di generazione con le minori emissioni di Co2, assicura un ridotto consumo di suolo rispetto alla potenza elettrica installata e consente un’ottimale programmabilità della produzione. Inoltre, gli Small Modular Reactor, i rettaori di ultima generazione, hanno caratteristiche di sicurezza molto elevate, richiedono investimenti contenuti e possono essere utilizzati per produrre energia elettrica e termica, rispondendo in modo versatile alle esigenze del sistema elettrico e dei territori.

La cifra dell’accordo, che si pone in scia alla spinta francese all’atomo, “getta le basi per una riflessione concreta e aperta sul ruolo del nuovo nucleare a supporto della transizione energetica italiana”, ha spiegato Nicola Monti, ceo di Edison. “Il nuovo nucleare è complementare allo sviluppo delle fonti rinnovabili e può rappresentare una soluzione concreta a supporto degli obiettivi di neutralità carbonica al 2050, contribuendo all’indipendenza energetica del sistema europeo”.

Tutto questo anche grazie alla mano italiana. “Il gruppo Ansaldo Energia dispone di un patrimonio di competenze di eccellenza che è di fondamentale importanza nel percorso di transizione energetica basato su tecnologie ad alto contenuto di know-how“, ha chiarito Giuseppe Marino, ceo di Ansaldo Energia. Mentre Riccardo Casale, ad di Ansaldo Nucleare, ha spiegato che “il gruppo ha saputo mantenere vive le proprie competenze in ambito nucleare dopo la chiusura delle centrali italiane. La nostra società è fortemente impegnata proprio in questa missione e attivamente coinvolta in numerosi progetti in diversi Paesi europei”.

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