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Doppio show russo cinese al 25esimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, in corso nella città portuale cinese di Tientsin. “Il rispetto per l’indipendenza degli Stati, è vero, sacro e incrollabile ancora oggi” ha esordito con un incredibile sprezzo del ridicolo di fronte alle evidenze dell’invasione dell’Ucraina che continua ferocemente da tre anni e mezzo il presidente russo, Vladimir Putin. Ricordando l’80esimo anniversario delle Nazioni Unite, Putin ha infatti affermato con solenne nonchalance che lo statuto dell’Onu “include i principi chiave della supremazia del diritto internazionale, del diritto delle nazioni all’autodeterminazione, dell’uguaglianza sovrana, della non ingerenza negli affari interni, del rispetto dell’indipendenza e degli interessi nazionali di ogni Stato”.

Conclusa la pseudo l’interpretazione evangelica del remake del Mein Kampf in versione post sovietica, il presidente russo ha annunciato che Mosca ospiterà a novembre la prossima riunione dei capi di governo dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, lasciando intendere che il Cremlino incardinerà il vertice per acuire la contrapposizione antioccidentale di Russia, Cina, India Brasile, Sud Africa e gli altri paesi emergenti che fanno parte dello Sco. Più sfumato e trasversale, e soprattutto finemente diplomatico, il presidente cinese Xi Jinping da una parte ha criticato “l’atteggiamento prepotente” con tratti di vero e proprio bullismo nelle questioni di ordine mondiale, ma rivolgendosi a Putin, al premier indiano Narendra Modi e al presidente iraniano Masoud Pezeshkian, ha anche invitato i leader presenti ad “aderire all’equità e alla giustizia. Opponendosi alla mentalità della Guerra Fredda, al confronto tra fazioni, al comportamento prepotente e alle intimidazioni”.

Parole inequivocabili rivolte da una parte a Trump, senza mai nominarlo, e dall’altra a Putin ed a Pezeshkian che ascoltavano impassibili a pochi passi l’intervento pacato e astuto del leader cinese. Affermazioni che hanno avuto un immediato riscontro nell’incontro fra Modi e Putin. Il premier indiano ha invitato il presidente russo a porre fine al conflitto con Kyiv, perché, ha dichiarato Modi, “stabilire la pace in Ucraina è una preghiera di tutta l’umanità”.

Concludendo il vertice, Xi Jinping ha proposto un’iniziativa di governance globale che ha come obiettivo “la collaborazione con tutti i Paesi per costruire congiuntamente un sistema di governance globale più giusto ed equo e procedere verso una comunità con un futuro condiviso per l’umanità” ed ha inoltre sottolineato che la Sco predilige il “vero multilateralismo” in un mondo che ha descritto come “turbolento e in continua evoluzione”. Nel suo discorso, ha assicurato il fatto che i Paesi membri “non saranno mai nemici”, nonostante le tensioni interne degli ultimi mesi. Allusione riguardante la riunione dei ministri della Difesa dello scorso giugno nella città cinese di Qingdao si é conclusa senza una dichiarazione congiunta a causa dei disaccordi sul terrorismo tra India e Pakistan, che vantano una rivalità storica.

Xi ha sottolineato nell’ambito i positivi effetti dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai delle sinergie fra “infrastrutture, energia, digitalizzazione e innovazione é stata rafforzata” e che il volume degli scambi commerciali tra la Cina e gli altri membri “ha già superato i 2,3 trilioni di dollari”, raggiungendo gli obiettivi “in anticipo rispetto al previsto”. Motivi per i quali é necessario intensificare ulteriormente ha, evidenziato, il presidente cinese “la cooperazione in materia di energia, industria verde, economia digitale, innovazione scientifica e intelligenza artificiale e la connettività regionale”, con progetti come treni merci tra Cina ed Europa e rotte di trasporto su strada.

Xi ha inoltre chiesto di “rispettare le differenze, mantenere la comunicazione strategica e rafforzare la cooperazione pratica”. Una strategia di sviluppo per l’Organizzazione di Shanghai, ma anche una proposta di dialogo e di buona volontà con gli Usa e l’Occidente, per un negoziato globale che normalizzi l’interscambio economico e commerciale in un momento di tensione con Washington e le capitali europee. Un doppio binario cinese che ricalca il celebre proverbio “a chi sa attendere, il tempo apre ogni porta” molto popolare all’interno della grande muraglia.

Vi racconto il vertice cinese tra le accuse (a Trump) di Xi e il sarcasmo di Putin. Scrive D'Anna

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