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Goi Energy, la società che ha siglato l’accordo con la russa Lukoil per rilevare il sito ex Isab di Priolo “ha espresso la volontà di rispettare gli impegni e preannunciato la presentazione del progetto presso il comitato Golden power”. È quanto si legge in una nota del ministero dell’Imprese e del Made in Italy diffusa dopo l’incontro tra il ministro Adolfo Urso e i rappresentanti della società Goi Energy, accompagnata dallo studio legale italiano di cui si avvale (BonelliErede).

L’INCONTRO

Il ministro durante l’incontro, riferisce il comunicato, ha voluto approfondire le tematiche relative alla salvaguardia dei livelli occupazionali e produttivi e alla tutela ambientale dell’area anche con riferimento agli investimenti necessari e alla vertenza del depuratore dell’area industriale. Elementi che saranno contenuti nelle prescrizioni previste dalle norme del Golden power. Gli investitori hanno espresso la volontà di rispettare tali impegni e preannunciato la presentazione del progetto presso il comitato Golden power, conclude il comunicato.

IL DECRETO IN PARLAMENTO

Intanto, il Senato ha intanto dato il via libera in Aula al cosiddetto decreto Priolo che consentirà all’impianto di avere accesso ai canali di finanziamento bancari e al rifornimento di materie prime in attesa della formalizzazione del passaggio di proprietà dal gruppo russo Lukoil al nuovo acquirente. Il decreto, che adesso approda alla Camera, ha attenuto 75 voti favorevoli, 60 astenuti e 4 voti contrari. Urso ha espresso “soddisfazione” per l’approvazione a larga maggioranza del decreto da parte del Senato. Il decreto contiene anche nuove norme in merito di Golden power, ha ricordato ancora Urso, che tutelano l’approvvigionamento energetico del Paese e creano meccanismi compensativi per le imprese sottoposte a misure di Golden power.

L’ACQUIRENTE

Goi Energy è il ramo del settore energetico di Argus, New Energy Fund, gestito da una società di private equity e asset management leader a Cipro. L’amministratore delegato di Goi Energy, Michael Bobrov, è anche amministratore delegato e azionista di maggioranza di Green Oil Energy, che a sua volta è l’azionista di maggioranza di Bazan Group, uno dei più grandi e complessi gruppi energetici in Israele, che gestisce il più grande impianto integrato di raffinazione e petrolchimico del Paese. Goi Energy ha siglato accordi esclusivi di fornitura e di offtake a lungo termine con Trafigura, uno dei maggiori operatori indipendenti di petrolio e prodotti petroliferi al mondo.

LA CONCORRENZA BATTUTA

Per scongiurare lo stop del sito siciliano si era parlato di un possibile coinvolgimento di Eni, mentre circolavano varie ipotesi sull’interesse di potenziali acquirenti, come il gruppo di private equity statunitense Crossbridge Energy Partners, e voci su una cordata rivale che avrebbe fatto riferimento a un uomo d’affari del Qatar, Ghanim Bin Saad Al Saad, insieme ad alcuni investitori italiani.

Dossier Priolo al comitato Golden power. L’annuncio di Goi Energy al ministro Urso

Durante l’incontro con il ministro Urso, Goi Energy, la società che ha siglato l’accordo con la russa Lukoil per rilevare il sito ex Isab, ha espresso la volontà di rispettare gli impegni e preannunciato la presentazione del progetto alla struttura di Palazzo Chigi

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