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“Georgia on my mind”, Giorgia Meloni nei pensieri degli italiani la struggente canzone di Ray Charles dà il senso dei risultati delle elezioni che hanno due vincitori: Meloni e Giuseppe Conte, e due sconfitti Matteo Salvini ed Enrico Letta.

Successi e rovesci: la notte dei lunghi coltelli per la politica si consuma nella rincorsa ai decimali che consentono la scalata delle proiezioni e la conquista dei collegi.

Praticamente già alla soglia di Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha sbaragliato avversari esterni e antagonisti interni al centrodestra. Ma il 44% del centrodestra rischia di avere un effetto double face e di avvitarsi attorno a quello che é diventato il “caso Salvini”, il leader protagonista di una serie di autogol clamorosi che in tre anni hanno fatto precipitare la Lega dal 35% a sotto il 10%, un record davvero difficile da superare. Nonostante i molti uccelli del malaugurio e le intemerate di Berlusconi pro Putin, tiene invece Forza Italia e a meno di emorragie di parlamentari rappresenterà l’ago della bilancia del centrodestra.

Le misurate parole di commento al successo elettorale della la neo Premier in pectore Giorgia Meloni “ la complessa situazione del Paese richiede la collaborazione di tutti “ lasciano intravedere una sua determinante libertà di manovra che ricaccerà al mittente ogni eventuale tentativo di condizionamento, o peggio di ricatto politico, di Lega e Forza Italia in merito alle designazione dei Ministri del nuovo Governo.

Rispetto ai sondaggi ad una cifra dell’inizio della campagna elettorale la rincorsa dei 5 Stelle, sospinti nel centro sud dal reddito di cittadinanza, conferisce a Conte il ruolo di secondo vincitore delle elezioni, anche se in realtà rispetto all’exploit del 2018 il Movimento ha più che dimezzato i voti. Ma si tratta di un’altra era, con Beppe Grillo protagonista. Nonostante la scissione di Di Maio, anzi proprio per questa, il nuovo leader dei pentastellati è riuscito a creare un partito a sua immagine e somiglianza e a esautorare di fatto il fondatore.

Al Nazareno, per la segreteria di Enrico Letta si fanno sempre più pesanti i riscontri sulla mancata alleanza con Calenda e della liquidazione dell’alleanza con i 5 Stelle. I dati e la distribuzione dei voti evidenziano che il cosiddetto “campo largo” sarebbe stato competitivo col centrodestra.

Azione sperava in un risultato a due cifre, ma il posizionamento parlamentare strategico della nuova compagine di Carlo Calenda e di Matteo Renzi lascia ampia manovra per un partito di lotta e di governo.

Il gelo che si avverte a Via Bellerio lascia presagire un processo a porte chiuse dei vertici della Lega nei confronti di Salvini. Dalla fatale estate del Papete, che gli costò l’uscita dal Governo, la perdita della Vice Presidenza del Consiglio e del ministero dell’Interno, il segretario della Lega ha collezionato una impressionante serie di disastri politici: dalla sonora sconfitta alle amministrative del 2021, all’esclusione dal Governo Draghi, del quale fanno invece parte i ministri leghisti Giorgetti, Garavaglia e Stefani; dalle dimissioni dei sottosegretari Armando Siri e Claudio Durigon, all’entusiastico appoggio ai leader internazionali di riferimento come Trump e Marine Le Pen, affondati dagli elettori americani e francesi; dalla riconferma al Quirinale del Presidente Mattarella al quale Salvini aveva opposto svariati candidati tutti naufragati in Parlamento, alla figuraccia a reti unificate rimediata in Polonia con la clamorosa denuncia di putinismo rivoltagli platealmente da un sindaco, fino all’ultima tranvata dell’appoggio indiretto a Putin con il continuo anatema contro le sanzioni alla Russia.

Un elenco da fare drizzare i capelli, trasformatosi in capo d’accusa per la richiesta di dimissioni che Matteo Salvini potrebbe tuttavia rifiutare contando sull’apporto dei neo eletti parlamentari a lui fedeli. Un braccio di ferro che rischia di sfociare nella scissione.

Politiche 2022, grandi vincitori e grandi perdenti

Palazzo Chigi, l’Europa, il ruolo dell’Italia nell’ambito occidentale, la crisi economica, tasse bollette: il contesto che attende la premier in pectore Giorgia Meloni è complesso e delicato. E nonostante sia sospinta dal netto successo elettorale, la leader di Fratelli d’Italia dovrà vedersela più con gli alleati del centrodestra che con i partiti antagonisti. L’analisi di Gianfranco D’Anna

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Il differenziale tra i Btp e i Bund sale a 240 punti base, ma non si impenna. Rendimenti sul decennale al 4,5% mentre Piazza Affari strappa e apre la seduta in rialzo. Commerzbank: da Meloni toni concilianti sull’Europa

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camera pasquino

Meloni vince, ma il rischio è la Lega debole. Parla Pasquino

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