Il disordine meneghino ci racconta quanto è debole la politica di fronte all’irruento potere finanziario. E quanto i partiti siano incapaci a dirigere le scelte in modo armonico risolvendo mali atavici come il degrado delle periferie. Occorre ripartire da una riforma dell’edilizia popolare che riprenda le ricette di Margaret Thatcher. L’opinione di Maurizio Guandalini
Archivi
Tempo di cambiamenti per la Cina di Xi. O forse no? La riflessione di Sisci
La storia del Pcus, del Pcc e la situazione globale non spingono la Cina di Xi verso riforme democratiche. Ma le contraddizioni interne creano fratture che altrimenti potrebbero essere difficili da controllare. L’analisi di Francesco Sisci, direttore di Appia Institute
Kyiv è un laboratorio per la difesa comune. Borsari spiega perché
L’Ucraina, suo malgrado, è divenuta un laboratorio vivente di innovazione militare e industriale. La difesa europea può solo beneficiare di un’integrazione più profonda con quella del Paese. Varie sono le lezioni per l’Europa. Prima tra tutte non vedere Kyiv soltanto come destinataria di aiuti, ma come co-architetto della sicurezza europea. L’analisi di Federico Borsari, non resident fellow presso il Center for european policy analysis
Il Senato rafforza l’architettura dell’intelligence Usa. La nuova rotta
Il Comitato Intelligence del Senato statunitense ha approvato a larga maggioranza l’Intelligence Authorization Act per il 2026, un pacchetto normativo che ridefinisce priorità e strumenti dell’Intelligence Community (Ic) in un contesto di crescente competizione strategica con Cina, Russia, Iran e Corea del Nord. Ecco le riforme strutturali che il provvedimento introduce
Difesa europea, cosa significa il nuovo patto di Difesa tra Londra e Berlino
Il nuovo trattato firmato da Regno Unito e Germania introduce una clausola di mutua assistenza militare fuori dal perimetro Nato e punta sulla cooperazione industriale e tecnologica. L’intesa si affianca a quella recente tra Londra e Parigi, delineando un asse strategico informale tra i principali attori europei. Sullo sfondo prende corpo un approccio pragmatico alla difesa comune, fuori dai vincoli istituzionali dell’Ue
Fine di un’era per i liberal-democratici? Cosa emerge dal voto in Giappone
Anche nel quadro di forte instabilità che esce dal voto di domenica, il Giappone continua a rappresentare una delle democrazie più solide della regione. Resta ora da capire se il nuovo Parlamento saprà tradurre politicamente il cambiamento in atto nella società giapponese, o se prevarrà la logica della continuità con il premier Ishiba
Così gli Usa intendono diventare capitale dell'intelligenza artificiale. Il piano
Mercoledì è atteso l’annuncio da parte del presidente Donald Trump. Si tratta della decisione più importante in tema tecnologico da quando è tornato alla Casa Bianca. Fin da subito aveva dato mandato di stilare un progetto a sua immagine e somiglianza: meno regolamentazione, meno woke e più competitività. Una ricetta che Washington è convinta la porterà a essere leader del settore
Ecco come l'Ue può sfruttare l'avanzata cinese in Europa
Byd e le sue sorelle continuano a mettere sotto pressione il mercato europeo dell’auto, sfruttando un vantaggio competitivo apparentemente incolmabile. A questo punto molto meglio mettere gli investimenti del Dragone su un sentiero di regole, controlli e stretta sorveglianza, così da sterilizzarne eventuali effetti nocivi per l’economia e l’industria
Appalti pubblici e politica industriale. Così l’Italia può reagire ai dazi Usa
Se l’America alza muri, l’Italia non può chiudersi. Ma può, e deve, rafforzarsi. E lo può fare partendo da casa propria: dai contratti pubblici. L’appalto, oggi più che mai, non è solo un atto tecnico. È un atto politico. Riceviamo e pubblichiamo il commento di Daniele Ricciardi, avvocato ed esperto internazionale in appalti pubblici, presidente Assorup, associazione nazionale dei responsabili unici del progetto
L'Europa spinge sull'auto elettrica ma sulle batterie è ostaggio della Cina
Nei prossimi anni il parco circolante del Vecchio continente assisterà a un aumento dei veicoli elettrici, anche grazie all’incremento dell’infrastruttura di ricarica. Eppure, sul versante delle batterie, l’Ue ha le mani ancora legate. Per colpa della Cina
















