Pensare che la Cina si stagli sulla strada tra Mosca e Kiev è sempre stato wishful thinking. Spegnere il telefono rosso con Pechino è un errore ancora più grande. Come evitare che il male si trasformi in peggio. L’analisi dell’ambasciatore Giovanni Castellaneta
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Un percorso della memoria 30 anni dopo Capaci e via D’Amelio
Il sindacato di Polizia Coisp dà il via a un percorso di riscoperta di tante vittime “sconosciute ai più” per celebrare quegli eroi in divisa che hanno pagato con la vita la lotta a Cosa Nostra. L’intervento di Domenico Pianese, segretario generale del Coisp
La guerra vista dai progressisti polacchi
I Mig chiesti alla Nato, la no-fly zone, il timore di una nuova morsa sovietica. E poi ancora il nazionalismo che ferve e il Pis di Kaczynski che lo cavalca. Come vivono la guerra ucraina i progressisti polacchi? Intervista all’europarlamentare Robert Biedron (Lewica)
Biden, l'Ucraina e i tamburi di guerra al Congresso
Un partito democratico alle prese con le (solite) spinte interventiste. Un partito repubblicano a fare i conti con l’imbarazzante eredità trumpiana. In mezzo il presidente Joe Biden, e la fatica di navigare la crisi ucraina. Il commento del prof. David Unger (Johns Hopkins)
Difesa senza sicurezza. Quel paradosso tutto italiano
Difendere, ma senza armi. Proteggere, ma senza soldati. Dall’energia alle missioni estere, c’è un paradosso tutto italiano che torna a intasare il dibattito pubblico sulla guerra russa in Ucraina. Il commento di Leonardo Bellodi
La guerra bussa alla Pa. Dagli hacker alla crisi, come difenderla
Hacker, crisi economica, supply chain in dissesto. La guerra bussa anche alla porta della Pubblica amministrazione e del public procurement italiano. Meglio rendersene conto e agire in tempo. Il commento del prof. Luciano Hinna, presidente del Consiglio sociale per le scienze sociali
Rincari ed energia. I riflessi del conflitto sulla filiera del grano spiegati da Ferrari (Italmopa)
Il presidente dell’associazione dei mugnai italiani: “C’è preoccupazione per le future produzioni Ucraine, a causa delle distruzioni provocate dalla guerra sulle catene di approvvigionamento e logistica, nonché per la disponibilità di manodopera”
Perché l'Occidente non può restare solo. L'opinione di Paganini
Con il conflitto ucraino stiamo scoprendo che il nostro benessere dipende largamente dalle materie prime che importiamo da Paesi che non rispondono più alla nostra influenza. C’è un prospero commercio globale che non passa più da Occidente creando una nuova geopolitica che non controlliamo. Il commento di Pietro Paganini
Da Clausewitz a Putin. La guerra nel XXI secolo
Con la guerra di Putin che squarcia l’Europa, esce in libreria un manuale tecnico per gli studi strategici che analizza le varie sfaccettature dei conflitti moderni
Anche il Mozambico nella partita energetica anti Putin
L’Italia schiaccia l’acceleratore sul piano di differenziazione dagli approvvigionamenti energetici dalla Russia. Di Maio (e Descalzi) a Maputo