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Amazon, Meta e Google in campo per il nucleare. Mentre l’Italia prova ad avvicinarsi un po’ a un possibile ritorno dell’atomo, i giganti della tecnologia e altri importanti consumatori di energia hanno firmato un impegno a sostegno dell’obiettivo di almeno triplicare la capacità nucleare globale entro il 2050. Questo impegno, chiamato Large energy users pledge, è stato ufficializzato a Houston in Texas durante l’evento CERAWeek co-ospitato dalla World Nuclear Association, ed ha già avuto il via libera da 31 Paesi, 140 aziende del settore nucleare e 14 importanti istituzioni finanziarie globali, che hanno già aderito a questa causa.

Ci sono state però delle assenze eccellenti. Per esempio, Microsoft e Apple, che non hanno aderito all’iniziativa. Amazon, da parte sua, ha dichiarato di aver investito oltre 1 miliardo di dollari nell’industria nucleare nell’ultimo anno, sottolineando l’importanza di accelerare la costruzione di centrali per rispondere alla crescente domanda di energia e per rafforzare la sicurezza energetica degli Stati Uniti.

Meta, invece, ha sottolineato che la realizzazione di impianti nucleari richiede un forte coordinamento tra sviluppatori, governi e fornitori di energia. Inoltre, la ripresa dell’energia nucleare sta spingendo paesi come il Giappone e l’Italia a rivedere le loro politiche. E il Giappone mira ad aumentare la quota di energia nucleare dal 8,5% del 2023 al 20% entro il 2040, mentre l’Italia ha presentato un disegno di legge per reintrodurre il nucleare, eliminato dopo il referendum del 1987.

Come hanno spiegato le stesse aziende, nel mettere nero su bianco il loro impegno sul nucleare, “nonostante gli sforzi in corso per l’efficienza e l’ottimizzazione energetica, si prevede che la domanda di energia in molti settori aumenterà in modo significativo nei prossimi anni per sostenere le economie in crescita”. I firmatari convengono che la capacità di energia nucleare “dovrebbe almeno triplicare entro il 2050, rispetto ai livelli attuali, per contribuire a raggiungere gli obiettivi globali di maggiore resilienza e sicurezza energetica e di un continuo e costante approvvigionamento di energia pulita”.

Urvi Parekh, responsabile dell’energia di Meta, ha chiarito come la società tecnologica ha sostenuto l’impegno sull’atomo perché riteneva “che la sfida della costruzione di costose centrali nucleari richiedesse un coordinamento significativo tra sviluppatori, utility, governi e consumatori di energia”. Aggiungendo che tale annuncio mira “a incoraggiare i governi a regolare la regolamentazione per l’espansione dell’energia nucleare e a segnalare alle utility che ci sarebbero acquirenti per la loro elettricità”.

Amazon, Meta e Google puntano a triplicare il nucleare. Ecco come

I tre colossi della tecnologia annunciano l’impegno a sostenere un aumento della capacità nucleare fino a tre volte, entro il 2050. Apple e Microsoft si sfilano

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