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Cina tutto muscoli e stimoli all’economia. Il Congresso del popolo, l’appuntamento politico ed economico più importante dell’anno per il Dragone, è entrato nel vivo. E non poteva mancare una risposta ai dazi americani. Pechino, nel comunicare l’obiettivo di crescita del 5% per il 2025, lo stesso del 2024, ha anche annunciato un massiccio piano di stimoli. Dopo tutto, la Cina si trova ad affrontare una serie di sfide: l’inasprimento delle tariffe per le merci in ingresso negli Stati Uniti, la crisi del settore immobiliare, la deflazione e una domanda interna ancora debole. In un contesto insidioso come questo, per centrare una crescita del 5% erano fondamentali stimoli economici.

E così, per contrastare gli effetti negativi dei dazi e stimolare la crescita, la Cina ha deciso di aumentare il proprio deficit di bilancio al livello più alto degli ultimi trent’anni. Il governo cinese ha infatti fissato per il 2025 un obiettivo di deficit pari a circa il 4% del Pil, un livello mai raggiunto dal 1994. Per finanziare questo deficit, si ricorrerà all’emissione di debito.

Secondo la relazione di lavoro governativo presentata al massimo organo legislativo (che in realtà ha semplicemente il compito di approvare senza esitazioni quanto gli viene presentato), saranno emessi nel 2025 buoni del tesoro a maturità molto lunga per un valore totale di 1.300 miliardi di yuan (circa 182 miliardi di dollari), con un incremento di 300 miliardi di yuan rispetto all’anno precedente. I fondi saranno utilizzati per finanziare programmi di permuta commerciale, finalizzati a stimolare il consumo interno e gli investimenti in infrastrutture, ricerca e sviluppo.

E c’è anche la Difesa. La Cina aumenterà il proprio bilancio militare, il secondo più grande al mondo ma ben distante da quello degli Stati Uniti, del 7,2% nel 2025, lo stesso tasso dello scorso anno. Pechino prevede di spendere 1.784,7 miliardi di yuan (245,7 miliardi di dollari) per la difesa, una cifra comunque tre volte inferiore rispetto al budget di Washington.

Non è finita. Pechino ha varato un piano di emissioni obbligazionarie senza precedenti: oltre alle obbligazioni sovrane speciali, saranno emessi 500 miliardi di yuan in titoli di debito per la ricapitalizzazione delle banche statali e 4.400 miliardi di yuan in obbligazioni locali speciali per le province cinesi, un incremento rispetto ai 3.900 miliardi dell’anno precedente. In totale, il tetto massimo delle obbligazioni governative per il 2025 sarà di 11.860 miliardi di yuan, con un aumento di 2.900 miliardi rispetto all’anno precedente. Tutto questo, però, potrebbe anche non bastare. Se i dazi dovessero essere ulteriormente inaspriti, la Cina potrebbe trovarsi costretta ad intensificare ulteriormente le misure di stimolo.

Deficit a tutto spiano. Il riarmo cinese contro i dazi

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