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L’occasione è la presentazione della Medaglia per celebrare i due anni di resistenza di Kyiv, ma anche il particolare momento, ovvero la vigilia del primo meeting G7 a guida italiana nel secondo anniversario dell’invasione russa. Ed è stata utile per raccogliere l’indirizzo del Sottosegretario Giovanbattista Fazzolari sui principali temi all’ordine del giorno: Europa, armi e Kyiv proprio mentre si discute da un lato dell’accordo bilaterale di sicurezza tra Italia e Ucraina e, dall’altro, della difesa comune europea, tema che si intreccia con gli aiuti militari all’Ucraina.

Centrodestra pro Ucraina

Fazzolari parte da una considerazione politica: “Il governo di centrodestra garantisce il sostegno all’Ucraina, un governo di centrosinistra lo avrebbe tolto. Grazie al governo guidato da Giorgia Meloni l’Italia continua a sostenere l’Ucraina, se domani avessimo un governo Pd-M5s-Sinistra Italiana verrebbe immediatamente meno il sostegno”. Il riferimento del sottosegretario è evidentemente al voto dello scorso 8 febbraio, quando la Camera ha detto sì al decreto Ucraina che comprendeva la fornitura di mezzi ed equipaggiamenti militari da parte dell’Italia. Ma tra le fila del Pd 4 deputati non hanno preso parte al voto e, più in generale, i contrari sono stati 42.

E assicura che l’Italia ha confermato il sostegno a Kyiv con l’invio di armi: “Abbiamo mandato l’ultimo pacchetto di aiuti, il sostegno italiano continua pienamente anche a livello militare”.

Occidente responsabile

Oggi le breaking news raccontano delle difficoltà di Avdiivka, ovvero la città del Donetsk protagonista di una cruenta battaglia e già epitetata come la nuova Bakhmut, da dove gli ucraini si sono ritirati. Secondo Fazzolari esiste “una responsabilità dell’Occidente nel non aver dato tutto il sostegno necessario al popolo ucraino, purtroppo, e non ne vado fiero, l’Italia non può fare la differenza sotto questo aspetto”. Il motivo? “Da troppo tempo – aggiunge – l’Occidente per capacità difensiva dipende dagli Usa e quindi chi oggettivamente può fare la differenza in Ucraina è la fornitura americana di armamenti. Speriamo si sblocchi il prima possibile e che le munizioni arrivino in tempo”.

Il tema si lega alle ultime indicazioni provenienti dalla presidente della commissione europea, Ursula Von der Leyen che, annunciando la propria ricandidatura al vertice comunitario, ha osservato che priorità del nuovo governo Ue sarà la difesa comune, accompagnata da un commissario ad hoc e da un sistema virtuoso, dove il nuovo commissario Ue alla difesa sarà responsabile della base industriale, una competenza che ha definito “chiave” nella Commissione e gioca un ruolo decisivo nella ricerca e sviluppo. Il ragionamento fatto dalla Spitzenkandidatin è che bisogna anche guardare alla sicurezza in senso più ampio: l’Ue deve prepararsi adeguatamente ai diversi choc che potrebbero venire dall’esterno, oltre alle catastrofi naturali e alle iniziative di solidarietà.

Navalny

Spazio anche al caso Navalny che secondo Fazzolari “è morto perché è stato incarcerato dal regime di Putin, se fosse stato un uomo libero non sarebbe morto ed è morto per colpa del regime di Putin, dopodiché come è morto è una questione di lana caprina”.

Infine la logistica delle medaglie, di cui la presidenza del Consiglio ne ha acquistato un buon numero “perché credo sia una gran bella immagine che l’Italia può dare di sè all’estero. Un bel dono che la presidenza del Consiglio, e quindi anche il premier potrà fare ai vari capi di Stato, tra cui anche Zelensky”.

Europa, armi e Kyiv. Il governo si prepara al primo appuntamento del G7

Il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari indica la traccia dell’esecutivo sui punti maggiormente significativi: “Il governo di centrodestra garantisce il sostegno all’Ucraina. Navalny? Morto perché incarcerato dal regime di Putin. L’Occidente dovrebbe inviare più munizioni a Kyiv”

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