Skip to main content

Luigi Mangione, lo studente modello trasformatosi in assassino di uno dei Ceo più potenti del settore assicurativo americano, ha creato sgomento. Non solo per il crimine in sé, ma per l’enorme ondata di simpatia popolare raccolta dopo il suo arresto. Mangione è diventato un fenomeno social, trasformato in eroe simbolo della ribellione contro il capitalismo sfrenato.

Mondo Reale vs Fiction 

Preso in contropiede, il mainstream americano, da Fox alla Cnn, ha superato le sue profonde divisioni politiche e unanime nel condannare questa celebrazione dal basso. Si è puntato il dito contro i social network, la disgregazione della società, la banalizzazione della violenza, il brutale sistema sanitario americano privatizzato.

C’è un aspetto che i media sembrano evitare, forse perché chiama in causa le loro responsabilità in un infotainment perfetto nel trasformare un omicida in un’icona pop.

Va oltre il discorso, trito ma sempre valido, sull’amplificazione di eventi drammatici generata dalla spasmodica rincorsa all’audience. Riguarda la scelta delle grandi case di produzione (spesso proprietarie degli stessi network di informazione) di cavalcare il crescente trend di opere con protagonisti eroi dark

Questi antieroi vengono rappresentati come figure complesse, persino nobili, criminali non per scelta ma come reazione a ingiustizie che li spingono a delinquere. Non evocano immedesimazione, ma comprensione e partecipazione emotiva.

Mr. Robot vs Joker

La vicenda di Mangione sembra la trasposizione nel mondo reale della trama di serie televisive come Mr. Robot o film come Joker. Con la narrativa che ha empatia per chi delinque (“perché costretto a farlo”), non per la vittima (“che se l’è cercata”).

Il compiacimento dei social per l’assassino della Ceo nella vita reale ricorda quello delle fiction, quando Joker spara al conduttore di un talk show e il gruppo cyber-anarchico di Mr. Robot manda in tilt i server della finanza mondiale.

Queste produzioni televisive e cinematografiche non incitano direttamente alla violenza. Tuttavia, traducendola in una presenza fissa nei palinsesti, contribuiscono a normalizzarla e sdoganarla nella percezione popolare.

L’industria dell’infotainment non crea tendenze culturali. Le intercetta, le modella, le rende vendibili.  Cavalca il crescente sentimento di malessere sociale con prodotti che incarnano uno spirito di rivalsa\vendetta contro le élite di ogni tipo.

Commercializzare il malessere

Per quanto abbiano un valore artistico, queste fiction non sono neutre. Commercializzano l’antieroe, trasformandolo in un brand iconico. Non deve sorprendere, quindi, la comparsa delle magliette con la faccia di Mangione, quando a Carnevale su Amazon si trovano più costumi da Joker che da Batman, bambini inclusi.

Il problema emerge quando il criminale del mondo reale viene glorificato come un eroe dark delle fiction. Le due immagini – quella reale e quella mediatica – si sovrappongono, alimentandosi a vicenda. Lo dimostra l’ondata di simpatia nei confronti di Mangione, esplosa non al momento del crimine, ma dopo il suo arresto, quando le sue immagini hanno iniziato a circolare sui media.

Il prestante aspetto fisico di Mangione coincide con gli standard estetici che Hollywood impone agli attori, persino nei ruoli dark. Fosse stato una persona comune, non fotogenica, difficilmente Mangione sarebbe stato glorificato come un villain “bello e maledetto” alla Joaquin Phoenix (Joker) o Rami Malek (Mr. Robot).

La bellezza aiuta a vendere anche il crimine. Reale o fiction, poco importa, purché sia anti-Sistema, perché – per paradosso – lo richiede il mercato.

Un esempio simile si trova nelle piattaforme di compravendita dell’usato come eBay, Subito o Vinted che, in tempi di crisi economica, orientano la pubblicità su chi “vende” invece che su chi “compra”.

Che si tratti della crisi dei consumi o della protesta sociale, commercializzare il malessere oggi rende.

Luigi Mangione tra Mr. Robot e Joker. L'analisi di Pellicciari

Questi antieroi vengono rappresentati come figure complesse, persino nobili, criminali non per scelta ma come reazione a ingiustizie che li spingono a delinquere. Non evocano immedesimazione, ma comprensione e partecipazione emotiva. L’analisi di Igor Pellicciari, Università di Urbino

Meccanica di un addio, l'Amazzonia a tinte noir raccontata da Calabrò

Un romanzo noir ambientato in Brasile, nella foresta amazzonica, in un mondo dove i confini sono sfumati, anche quelli fra bene e male. Finalista al premio Scerbanenco, “Meccanica di un addio” (Marsilio), è l’esordio alla scrittura del bioingegnere Carlo Calabrò

Phisikk du role - Dalla parte dei fragili. Il welfare familiare per salvare gli anziani

L’allungamento della vita media, che per gli uomini si spinge oltre gli 81 e per le donne varca anche gli 85, se segna un traguardo per le scienze mediche, non si può dire che si traduca sempre in una festa per tutte le famiglie italiane, in assenza di un efficace sistema di welfare capace di tutelare il diritto ad una vita decente della persona che ha superato quei traguardi e di chi gli sta attorno. La rubrica di Pino Pisicchio

Le quattro mappe del dialogo tra Cisl e Ditelo Sui tetti. Scrive Menorello

Prende avvio una amicizia operosa tra il sindacato cattolico e il network di circa cento associazioni “Ditelo sui tetti”, che puntano a percorrere assieme un tratto di strada che prevede tappe sociali molto significative: i temi legati alla maternità, le policies per la famiglia, il welfare aziendale, la partecipazione die lavoratori alle politiche, la libertà educativa. L’intervento del portavoce del forum

Più debito, più consumo, più controllo. Xi rilancia la crescita economica

Xi riunisce la leadership economica per programmare il 2025. Sfide e interne e pressioni esterne (anche dal ritorno di Trump) aspettano la Cina

Usa, Ue e Italia globale. Cosa ha detto Giorgia Meloni da Atreju

La presidente del Consiglio chiude la kermesse di FdI rivendicando il lavoro fatto in due anni e chiamando “ai remi” la sua classe dirigente per il lavoro da fare nel resto della legislatura. Endorsement da parte della Cnn: “Giorgia Meloni potrebbe colmare le distanze tra Usa e Unione europea”

Tra Washington e Pechino. Quale strategia sanitaria per l'Ue in Africa? L'analisi di Del Re

Di Emanuela Del Re

La diplomazia sanitaria è ormai uno dei terreni principali su cui si gioca la competizione globale per l’influenza in Africa. Alla luce della crescente influenza di Pechino, l’Unione europea è chiamata a rivedere il suo approccio con un focus su tre aspetti chiave. Ecco quali nell’analisi di Emanuela Del Re, rappresentante speciale dell’Ue per il Sahel

Dinamiche russe, così Mosca ha scelto di ritirarsi dalla Siria

Di Vas Shenoy

La rapida caduta del regime di Bashar al-Assad a Damasco ha creato un vuoto di potere in Siria, cambiando la mappa politica del Medio Oriente nel futuro prossimo che, come insegna questa regione, è sempre estremamente volatile. Qual è la dinamica tattico-strategica che ha mosso la Russia?

L’ultimo viaggio di Blinken in Medio Oriente. L'eredità complessa che Biden passa a Trump

Il tentativo last minute di fermare le armi a Gaza è un modo per dare un’immagine simbolica positiva (anche pensando al consenso interno), ma Blinken è consapevole delle difficoltà. L’amministrazione Biden lascia a Trump un Medio Oriente più caotico di quello che ha trovato?

Come andare oltre l’orrore raggelante degli Assad. La riflessione di Cristiano

Nel libro dell’Ecclesiaste si legge: “Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo”. Ecco, prevenire abusi è molto meglio che lamentarsene dopo, non c’è dubbio, ma prima è il caso che si rifletta insieme sul passato anche per capire cosa è realmente successo e quali traumi collettivi ciò abbia creato. La riflessione di Riccardo Cristiano

×

Iscriviti alla newsletter