Skip to main content

L’accordo raggiunto ieri dai ministri delle Finanze del G7 a Londra sulla tassazione globale è stato “un grande giorno” perché “si è parlato per prima volta di omogeneità della tassazione internazionale”, ha detto Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, intervenuto al Festival dell’economia di Trento. “È l’inizio di un grande percorso”, ha aggiunto. Sulla quota al 15 o al 21 percento, “va bene tutto, è un percorso che per prima volta vede un accordo nella direzione comune dell’equità nella ripartizione del gettito fiscale”, ha spiegato. Il ministro Colao ha anche spiegato che la web tax locale “non servirà più quando sarà approvata quella nuova”, decisa ieri al G7.

Secondo Carlo Alberto Carnevale-Maffè, economista della Sda Bocconi, l’accordo sulla minimum corporate tax – “di principio, per ora”, sottolinea – ha “un senso politico, prima che economico. È un ritorno al multilateralismo, dopo la stagione dei dazi unilaterali” che hanno caratterizzato i quattro anni con Donald Trump alla Casa Bianca. Non appare dunque casuale l’accento posto dal Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, sul “cambio di politica dell’amministrazione statunitense” che ha spianato la strada verso l’intesa. “Senza Janet Yellen (segretario al Tesoro statunitense, ndr) sarebbe stato sinceramente molto difficile avere questo rilancio, una spinta multilaterale che è il senso di questo G7 dopo tante tensioni fra le due sponde dell’Atlantico e anche qualche tensione fra noi europei”, ha spiegato il commissario.

“In attesa dei dettagli tecnici, che sono il territorio preferito del diavolo tributario e che richiederanno anni di negoziazioni, possiamo trarre tre implicazioni”, prosegue Carnevale-Maffè ragionando con Formiche.net. “La prima è che viene contrastato il free riding fiscale dei singoli Stati: ciò, tuttavia, riguarderà Irlanda e Cipro, più che le Cayman. Ma questo spingerà le grandi corporation a una riorganizzazione delle proprie sedi operative. La seconda, opposta e simmetrica, è che il prelievo fiscale eccessivo e predatorio voluto da alcuni governi sugli utili delle imprese riceve un colpo mortale. La terza è che la web tax all’italiana, applicata sul fatturato (in realtà, un banale dazio protezionistico, posto a carico dei clienti finali) è stata sbugiardata in termini economici e chi ha provato a imporla dovrà rimangiarsela”.

In questo senso, Eugenio Fama, premio Nobel per l’Economia e punto di riferimento della scuola di Chicago, intervistato dal quotidiano La Stampa ha individuato due problemi della tassa approvata dai Sette. “Il primo è legale Il presidente degli Stati Uniti, come credo i leader di molti altri paesi coinvolti, non ha l’autorità per applicare un simile accordo. Deve passare al Congresso, e non sono sicuro che sarà così facile trovare la maggioranza per l’approvazione”. Il secondo è economico: “Questa tassa non la pagheranno le aziende, perché come sempre la scaricheranno sui clienti”. Per questo, ha spiegato ancora l’economista di origini italiane, “sono fondamentali i dettagli dell’implementazione, per capire se può avere effetti positivi sulla crescita, o rischia di diventare una misura depressiva”.

Con la tassa minima globale, addio web tax all’italiana. Parla Carnevale-Maffè

Secondo Carnevale-Maffè, economista della Sda Bocconi, l’accordo sulla tassa minima globale ha “un senso politico, prima che economico”. Poi dice: “La web tax all’italiana è stata sbugiardata”

Non solo QAnon, la Memetic Warfare è un mostro a tante teste. Eccole

Di Arije Antinori

Il terzo e ultimo capitolo della ricerca di Arije Antinori, professore di Criminologia e Sociologia della Devianza alla Sapienza di Roma, sulla Memetic Warfare e sulla sua policefalia: QAnon, White Supremacy, Proud Boys, Boogaloo Bois e Bujahidden. Per capire quanto sia vitale predisporre tutte le risorse necessarie per mitigare e prevenire la “radicalizzazione informazionale”

Phisikk du role - Divorzio Casaleggio-M5S: dov’è la notizia?

Il divorzio tra Casaleggio e il Movimento era già scritto, e non occorre maneggiare professionalmente gli arcani delle divinazioni per prevedere che dal ceppo originario della comunità pentastellata si biforcheranno almeno due formazioni: una, per così dire, filo-governativa e un’altra antagonista. Ma come si evolveranno? La rubrica di Pino Pisicchio

Dirotta su Minsk. A chi conviene seguire il diritto internazionale

Protasevich, Assange, Snowden. Quando ad agire contro il diritto internazionale è uno Stato di consolidata tradizione democratica, le conseguenze nel medio-lungo periodo rischiano di essere molto peggiori rispetto a una violazione da parte di un regime. L’analisi di Igor Pellicciari, professore all’Università di Urbino e alla Luiss Guido Carli

Sviluppo integrato del territorio. Le tre parole chiave che salveranno l'Italia

Nell’applicazione del Pnrr sono tre le parole che devono essere poste al centro di ogni strategia: sviluppo (e non crescita); integrazione, per generare effetti indiretti su tutte le dimensioni; territorio, perché non è più sostenibile un dibattito che si concentra su singoli aspetti della vita sociale. Le idee di Stefano Monti, partner di Monti & Taft

I politici e il telaio della fiducia. La riflessione di D'Ambrosio

Consideriamo tre elementi – rettitudine, amore e dati tecnici – come il telaio su cui si tesse la fiducia. I politici fanno bene, soprattutto in questa fase, a richiederla. Però è doveroso interrogarsi su quale telaio la stanno tessendo e quali “fili” stanno intrecciando. La riflessione di Rocco D’Ambrosio

May, Letta e Mogherini. Per la Nato è sfida a tre?

L’ex premier britannico Theresa May sarebbe in pole position per la guida della Nato. A contenderle il posto Letta e Mogherini. Quella volta che parlò per Trump appena arrivato alla Casa Bianca e assicurò il suo sostegno all’Alleanza

L’ingresso cinese nel porto di Amburgo riguarda anche Trieste

Le mire del colosso cinese Cosco sul porto di Amburgo riguardano anche l’Italia. Infatti il gruppo che gestisce lo scalo tedesco ha recentemente preso il controllo della Piattaforma logistica Trieste. Quell’operazione fece tirare un sospiro di sollievo ma forse era troppo presto…

Le sfide che attendono Emanuela Del Re in Sahel secondo l'amb. Nelli Feroci

Emanuela Del Re è stata nominata rappresentante speciale per l’Ue in Sahel, e l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci ne aveva tracciato un profilo: la crescente pressione demografica, le ricorrenti crisi alimentari e le condizioni di insicurezza hanno trasformato la regione in un’area di origine e di transito di flussi migratori destinati all’Europa e in un santuario di formazioni terroristiche jihadiste

I finanziamenti esteri e quel report pro Cina firmato 5 Stelle ed Eurispes

Il caso dell’anonimo report pro Cina sullo Xinjiang sottoscritto da Grillo e dal senatore pentastellato Petrocelli, pubblicato con la collaborazione dell’Eurispes, riapre il dibattito sui finanziamenti ricevuti dai centri studi italiani e la necessità di vigilare. Il commento di Stefano Pelaggi, docente presso l’Università di Roma La Sapienza

×

Iscriviti alla newsletter