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“Quando ritorneremo annuncerò qualcosa di molto eccitante per dare a un numero più ampio di persone la possibilità di diventare astronauta; perché lo Spazio appartiene a tutti noi”. Così Richard Branson, fondatore di Virgin Group, ha annunciato la sua intenzione di raggiungere lo spazio il prossimo 11 luglio a bordo della navetta Unity, della sua compagnia spaziale privata, Virgin Galactic. L’annuncio di Branson è uno vero e proprio scatto finale per superare all’ultimo, e di appena nove giorni, il “collega” miliardario Jeff Bezos, che aveva annunciato il proprio viaggio spaziale per il 20 luglio, a bordo del razzo New Shepard della sua Blue Origin.

PASSEGGERI SPECIALI

L’annuncio di Branson ha seguito di poche ore la notizia che ha viaggiare insieme a Bezos nello spazio, fino a quel momento in testa alla gara, ci sarebbe stata quale ospite d’onore Wally Funk, una delle ultime componenti sopravvissute di Mercury 13, il gruppo di tredici piloti donne che nel 1959 superarono tutti i test per astronauti della Nasa ma che vennero escluse dal corpo, e dai voli spaziali, in quanto donne. Dopo oltre sessant’anni, in coincidenza con il 52° anniversario dell’allunaggio dell’Apollo 11, una di loro supererà finalmente il confine dell’atmosfera sulla New Shepard.

DALLA SPACE RACE ALLA SPACE ECONOMY

Ma il fatto che sempre più magnati si stiano spingendo ai confini dell’atmosfera non è solo l’ultima trovata eccentrica dei facoltosi per far parlare di sé, ma la dimostrazione esplicita della nuova realtà acquisita dallo spazio: non più frontiera fantascientifica, ma normale luogo dove svolgere delle attività economiche, compreso il turismo. Dopo la corsa allo spazio delle superpotenze della Guerra fredda, quella di oggi assomiglia più ad una (fortunatamente pacifica) sfida tra i paperoni della Terra per assicurarsi un posto nella storia: essere tra i primi imprenditori della nuova era della Space economy.

IL VOLO DI BRANSON

Con Branson ci saranno i piloti Dave Mackay e Michael Masucci e i “passeggeri” Sirisha Bandla, Colin Bennett e Beth Moses, tutti manager di Virgin Galactic. Che la visita extra-atmosferica non sia meramente un costoso divertimento lo dimostra il compito che il personale della Virgin dovrà effettuare una volta raggiunti i cento chilometri di quota: valutare la fattibilità e le necessità in vista dell’apertura, letterale” della stagione turistica spaziale, per la quale già si sono prenotati circa settecento aspiranti viaggiatori spaziali, tra cui ovviamente molti Vip. La quota di partecipazione, tuttavia, rimane proibitiva aggirandosi intorno ai 200mila dollari.

L’ELEMENTO MUSK

Quando si parla di missioni spaziali private, però, non si può non parlare di Elon Musk, pioniere dei lanci privati nello spazio e probabilmente uno dei primi a intravedere le possibilità di business offerte dalla frontiera extra-atmosferica. La sua SpaceX ha di recente avviato due nuove iniziative che hanno le potenzialità per cambiare di nuovo le regole del gioco: la “Doge-1”, prima missione completamente finanziata in criptovaluta (la “Dogecoin”, intitolata a uno dei più famosi meme), e la costruzione di Deimos, una base spaziale nel mezzo dell’oceano per il lancio e il recupero di StarShip, la navetta-razzo già scelta dalla Nasa per riportare il prossimo uomo e la prima donna sulla Luna.

ANCHE L’ITALIA RAGGIUNGE LO SPAZIO

Anche l’Aeronautica militare italiana volerà nello Spazio con una navetta di Virgin Galactic, probabilmente a ottobre 2021, in forza di un accordo per un volo suborbitale allo scopo di effettuare esperimenti scientifici e clinici con piloti e ricercatori del Reparto sperimentale volo di Pratica di mare, vicino Roma.

Branson vola nello Spazio e sfida Bezos e Musk

Richard Branson, fondatore di Virgin Group, brucia di appena nove giorni il collega Jeff Bezos. Andrà infatti nello Spazio il prossimo 11 luglio a bordo della navetta Unity. La gara tra i paperoni extra-atmosferica è appena cominciata, ed Elon Musk punta a Marte

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