Skip to main content

“Il Mediterraneo è un importante crocevia globale, al centro di tre continenti ciascuno con le sue peculiarità, credenze e società; una realtà complessa con un’alta intensità di scambi culturali ed economici”. Si è aperto con queste parole del comandante di Irini, l’ammiraglio Fabio Agostini, il secondo webinar organizzato dall’operazione europea, “The new geopolitical challenges in an evolving Mediterranean” nel percorso di eventi che condurrà alla conferenza “Shade Med” prevista in autunno. Organizzato insieme alla Mediterranean foundation for strategic studies (Fmes) di Tolone e La Sapienza Università di Roma, l’evento ha visto la partecipazione del comandante Agostini, del chairman del Fmes, Pascal Ausseur, di Tarek Megerisi, policy fellow dell’European council on foreign relations, e di Alessia Melcangi, ricercatrice dell’università La Sapienza e dell’Atlantic council.

CRISI MEDITERRANEA E COMPETIZIONE EUROPEA

“Il Mediterraneo ha ritrovato una nuova centralità dopo la fine dell’ordine bipolare, che lo aveva relegato alla funzione di semplice fianco meridionale dell’Alleanza Atlantica”, ha ricordato Malcangi nel corso del suo intervento, sottolineando come dopo la de-bipolarizzazione strategica nella regione ci si è trovati a fare i conti con nuove sfide che non possono essere risolte con un approccio a “somma zero” tipico della riflessione geopolitica precedente. “Dagli anni 90, l’Unione europea ha svolto un ruolo attivo nello stringere legami di collaborazione con i vicini meridionali, principalmente attraverso il soft power – ha continuato Melcangi – ma oggi questo ruolo è venuto meno soprattutto a causa della disunità e competizione all’interno dell’Ue stessa”. Di fronte alla destabilizzazione della regione, un’area “pivot” del sistema internazionale, l’Europa dovrebbe abbandonare le proprie faziosità intestine investendo in un’azione diplomatica condivisa che potenzi il dialogo e aiuti nel processo di de-escalation delle varie crisi mediterranee, a partire da quella libica.

LA COMPETIZIONE IN LIBIA

Sempre in riferimento al Paese nordafricano, Megerisi ha sottolineato come “la traiettoria in Libia con il nuovo governo di unità nazionale rischia di ripetere esattamente gli stessi errori del passato”. In Libia la competizione tra le fazioni non si è interrotta, talvolta ha cambiato metodi e strumenti, ma rimanendo sempre accesa. Per lo studioso dell’European council, lo stallo è in parte dovuto alle ambizioni confliggenti dei vari attori esterni coinvolti nel Paese, ciascuno interessato maggiormente a “mettere il proprio uomo al comando”, secondo le parole di Megerisi, che ha anche aggiunto: “il principale ostacolo al processo di pace ha un nome preciso, Khalifa Haftar, ed è ulteriormente complicato dal continuo supporto garantito al generale ribelle da Egitto, Emirati Arabi Uniti, Francia e Grecia”. Prioritario è, dunque, potenziare l’unità della Libia, spingere tutti gli attori esterni coinvolti a un comportamento più orientato alla stabilizzazione proteggendo al contempo il delicato processo di pace, soprattutto in vista delle prossime elezioni.

IL NUOVO “GRANDE GIOCO” NEL MEDITERRANEO

Secondo Pascal Ausseur: “viviamo in un mondo di trasformazioni politiche, specialmente nel Mediterraneo, nel quale assistiamo al sorgere di vecchi e nuovi attori geopolitici le cui politiche sono guidate da un misto di voglia di rivalsa, vendetta e risentimento verso l’Occidente in generale”. Questi attori ricomprendono alcune novità, come la Cina che espande il proprio raggio d’azione (prevalentemente economico) verso il Mediterraneo, e alcuni vecchi protagonisti come la Russia, i cui tentativi di raggiungere i “mari caldi” risalgono ai tempi di Pietro il Grande. Accanto a questi grandi player internazionali, le diverse potenze regionali, in competizione tra loro, concorrono a rendere caotico e complesso il quadro regionale. Per il chairman del centro studi francese: “Israele, Egitto, i Paesi del Golfo, l’Iran contribuiscono tutti alla «medio-orientalizzazione» del Mediterraneo; la Turchia in particolare, ambisce ad utilizzare tutti gli strumenti a propria disposizione per raggiungere le sue ambizioni imperialistiche neo-ottomane”.

Le sfide geopolitiche si concentrano nel Mediterraneo. L'analisi di Irini

Le riflessioni da “Le nuove sfide geopolitiche in un Mediterraneo in evoluzione”, il webinar organizzato dall’operazione Eunavfor Med – Irini in collaborazione con la Mediterranean foundation for strategic studies (Fmes) e l’Università La Sapienza, secondo incontro della serie di eventi di Shade Med. Presenti il comandante di Irini, Fabio Agostini, il chairman del Fmes, Pascal Ausseur, Tarek Megerisi, policy fellow dell’European council on foreign relations, e Alessia Melcangi, ricercatrice dell’università La Sapienza e dell’Atlantic council

La crisi Covid in India. La lezione per l'Italia secondo Villa (Ispi)

Il caso indiano dimostra quanto è ingannevole il virus e quanto è complesso capire le cause scatenanti delle diverse ondate, in luoghi diversi. La verità sui numeri, le varianti e il paradosso dei vaccini. Conversazione con Matteo Villa, ricercatore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi)

Un Piano di ripresa per i 5 Stelle. I consigli di Pasquino a Conte

Se il Movimento 5 Stelle 2.0 deve (ri)nascere dal basso, credo proprio di sì, bisogna che, ovunque possibile, Conte susciti quelle energie con un alto e forte appello alla resilienza. D’altronde, nessuna delle priorità delle 5 Stelle delle origini è scomparsa. Il commento di Gianfranco Pasquino

regolamentazione

Parte la Difesa europea. Via libera al fondo da (quasi) 8 miliardi

Dopo quasi tre anni dalla prima proposta della Commissione europea, si è finalmente concluso l’iter di approvazione per il Fondo europeo della Difesa. Vale 7,9 miliardi fino al 2021, con bonus per i progetti Pesco e un 8% dedicato alle tecnologie dirompenti. L’Italia è stata tra i principali sostenitori dell’iniziativa, in linea con Francia, Germania e Spagna. Ora però inizia la corsa ad accaparrarsi le fette più rilevanti

Una rivoluzione democratica russa è possibile? L'effetto Navalny secondo Carnegie

La maggioranza dei russi non ama Navalny ed è dipendente dallo status quo, ma le crepe nel sistema si stanno allargando – come si allarga il divario ideologico tra le generazioni. L’evento del Carnegie Moscow Center con Andrei Kolesnikov e Ekaterina Schulmann sviscera le proteste, il gradimento di Putin e le possibilità di una primavera democratica in Russia

Usa chiama Ue anche sui diritti umani in Iran. Scrive l’amb. Terzi

Al Congresso Usa c’è una risoluzione di condanna delle violazioni dei diritti umani in Iran e al terrorismo sponsorizzato dal regime. Un’occasione anche per l’Ue di cambiare rotta. Il commento dall’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, già ministro degli Esteri

Mattarella riceve Edith Bruck: "Raccontare è un dovere morale". Il video

Mattarella riceve Edith Bruck: "Raccontare è un dovere morale" [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=6dyf_I3II5I[/embedyt] Roma, 29 apr. (askanews) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale la scrittrice Edith Bruck a cui ha conferito l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana. Scrittrice, poetessa, regista di origini ungheresi, Edith Bruck è sopravvissuta alla deportazione nei campi…

Brunetta dice che l'Italia è bloccata dalle lobby? Risponde Bistoncini

Di Fabio Bistoncini

La modernizzazione dell’Italia non passa attraverso la demonizzazione delle lobby, come ha fatto il ministro. Al contrario, si dovrà definire un insieme di comportamenti, prassi, e forse anche norme che permettano di identificare e promuovere i gruppi di interesse per spezzare lo status quo. Scrive Fabio Bistoncini, fondatore e presidente  di FB & Associati

Fmi e Banca Mondiale, il monito di papa Francesco sul debito ecologico

Bergoglio ha inviato il suo messaggio agli incontri di primavera del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Non gli è stata destinata sufficiente attenzione da molti media e La Civiltà Cattolica ci torna con un testo di approfondimento su come il papa affronta i risvolti socioeconomici, sanitari ed ecologici della crisi pandemica. L’analisi di Riccardo Cristiano

Discorso dei 100 giorni di Biden: l'America si è rimessa in moto. Il video

Discorso dei 100 giorni di Biden: l'America si è rimessa in moto [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=Kt2knWpbob0[/embedyt] Roma, 29 apr. (askanews) - "Ora, dopo soli 100 giorni, posso dire alla nazione che l'America è di nuovo in movimento". Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha iniziato il suo primo discorso al Congresso, dopo 100 giorni della sua presidenza che ha dovuto…

×

Iscriviti alla newsletter