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È arrivato oggi l’annuncio della Casa Bianca, anticipato ieri dal Washington Post, riguardo l’invio di un primo lotto di 500 milioni di dosi di vaccino Pfizer-BioNTech a 92 Paesi a basso e medio reddito, compresi quelli dell’Unione africana.

Proprio alla vigilia del viaggio di Joe Biden in Europa, prima tappa Gran Bretagna, il presidente Usa aveva detto: “Annuncerò una strategia mondiale per i vaccini”. E così è stato. Marcia indietro rispetto all’annuncio di inizio maggio dello stesso presidente sulla sospensione dei brevetti dei vaccini? Forse sì.

Mentre Biden quindi è in missione in Ue e fa sapere che le prime donazioni arriveranno già a fine giugno, la Casa Bianca precisa che “200 milioni di dosi saranno consegnate entro la fine di quest’anno e i restanti 300 milioni entro la prima metà del 2022”. Sinergia con il programma Covax per assegnare dosi alle nazioni a reddito medio-basso.

Nel frattempo però l’Europa sta prendendo decisioni diverse. Infatti, il Parlamento europeo ha chiesto la revoca temporanea della protezione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini. Come spiega però Huffington Post si parla di sospensione delle licenze obbligatorie, non della proprietà intellettuale sui brevetti.

Con 355 voti a favore, 263 contrari e 71 astensioni, l’aula ha proposto una risoluzione per avviare una deroga temporanea dell’accordo Trips dell’Omc “al fine di migliorare l’accesso globale a medicinali connessi alla Covid-19 a costi abbordabili e di affrontare i vincoli della produzione mondiale e le carenze nell’approvvigionamento”.

“Le licenze volontarie (quando lo sviluppatore del vaccino decide a chi e a quali condizioni il brevetto può essere concesso in licenza per consentire la produzione), il know-how e il trasferimento di tecnologia ai Paesi con industrie produttrici di vaccini sono il modo più importante per accelerare la produzione globale nel lungo termine”, hanno affermato i deputati.

I parlamentari hanno chiesto “di eliminare rapidamente le barriere all’esportazione e di sostituire il suo meccanismo di autorizzazione all’esportazione con requisiti di trasparenza delle esportazioni”.

“Gli Stati Uniti e il Regno Unito, da parte loro, dovrebbero”, sempre secondo gli europarlamentari, “abolire immediatamente il loro divieto di esportazione di vaccini e materie prime”. Sono necessarie 11 miliardi di dosi per immunizzare il 70% della popolazione mondiale e “solo una frazione di questa quantità è stata prodotta”.

“L’Ue deve sostenere la produzione in Africa”, ha sottolineato il Parlamento, che incoraggia a incentivare il programma vaccini Covax. Infine, i deputati hanno chiesto “la piena divulgazione dei futuri accordi di acquisto anticipato, in particolare per i vaccini di prossima generazione, e che tali contratti includano requisiti di trasparenza per i fornitori”.

La Commissione Ue però non è affatto convinta che questa possa essere la strada migliore per rendere i vaccini alla portata dei Paesi meno ricchi.

“Prendiamo nota della risoluzione del Parlamento europeo” sulla revoca dei brevetti dei vaccini “e la stiamo analizzando. Come detto varie volte, siamo aperti a discutere qualsiasi opzione che possa estendere la produzione di vaccini. Non siamo convinti che la revoca sia la risposta immediata migliore”.

Queste le parole di una portavoce della Commissione europea, che ha ricordato anche che “la settimana scorsa abbiamo presentato due proposte al Wto con cui offriamo diverse opzioni”. Infatti venerdì la Commissione ha presentato al Wto una proposta che insiste sull’applicazione delle regole esistenti e sulla necessità di fermare le restrizioni all’export.

 

[Foto dal profilo twitter di Joe Biden – @JoeBiden]

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