Skip to main content

Terzo incontro in nove mesi per Giorgia Meloni e Javier Milei, che domani avranno un bilaterale a Buenos Aires. Punto di partenza gli storici legami culturali che legano l’Italia e l’Argentina, ma soprattutto il paniere di temi che la contingenza offre tra le due sponde dell’Atlantico. Su tutti spicca la centralità del sudamerica alla voce terre rare, la possibilità che “l’Italia globale” riesca ad allargare il proprio spettro migliorando interscambio e relazioni, la questione legate all’accordo commerciale con il blocco Mercosur.

Terre rare

L’Argentina, al netto delle problematiche interne legate alla crisi economica, si sta ritagliando un ruolo significativo alla voce terre rare. Litio e idrocarburi (riserve stimate per 300 anni) rappresentano una ricchezza che ha suscitato l’interesse di non pochi players, oltre al fatto che l’Ue e l’Italia si trovano in una fase caratterizzata dalla necessità di competere con la Cina che ha nelle proprie mani quasi tutto il monopolio delle materie prime. Ragion per cui un rafforzamento delle relazioni tra Italia e Argentina porterebbe non pochi vantaggi per Roma in questo senso.

Lo scorso giugno, va ricordato, ci fu una missione in Italia del presidente Milei e del ministro degli Affari Esteri, Diana Mondino, a cui pochi giorni dopo seguì un evento ad hoc, dal titolo “Argentina: nuove opportunità nel settore energetico e della transizione produttiva”, promosso da ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Promos Italia, Ice, Camera di Commercio Italiana in Argentina.

In precedenza, nel febbraio 2024, Milei era stato in visita a Palazzo Chigi, al fine di rafforzare le relazioni bilaterali a partire dalla cooperazione economica in settori strategici come l’energia, le infrastrutture e l’agricoltura. Nel 2023 l’interscambio tra i due Paesi è stato di circa 2,3 miliardi di euro. Secondo il ministro degli Esteri Mondino si stanno verificando dei progressi nel paese che potrebbero favorire una maggiore relazione con l’Italia: ovvero la riduzione dell’inflazione e della spesa pubblica.

Il Mercosur

L’accordo commerciale con il blocco Mercosur di fatto costruirebbe la più grande zona di libero scambio del mondo: le discussioni sono aperte da più di 20 anni. Si tratta del mercato comune dell’America meridionale a cui aderiscono Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela ma a cui sono associati anche Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perù. Il governo dell’Ue punta a risolvere positivamente il negoziato perché ritiene l’accordo fondamentale sia da un punto di vista economico che geo-strategico. Ma la criticità maggiore è capire quali potrebbero essere le conseguenze per le imprese europee.

Sul punto ieri è intervenuto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine del Consiglio Ue Agrifish: “Ad oggi, nonostante siamo a favore di mercati aperti e regolati, l’Europa non è in grado di garantire la tutela dei propri imprenditori con accordi commerciali con nazioni che hanno dei costi di produzione estremamente più bassi e quindi capaci di entrare nel mercato con prezzi non sostenibili per i nostri imprenditori”.

La posizione di Confindustria

“Il potenziale di questo mercato, con cui l’interscambio ammonta a 2 miliardi di euro e dove vi sono già oltre 170 imprese italiane con presenza stabile, verrebbe moltiplicato con la conclusione e l’entrata in vigore dell’accordo Ue-Mercosur”. Lo ha detto Barbara Cimmino, vice presidente per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti Esteri di Confindustria, nel corso della missione di sistema a Buenos Aires con il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Secondo l’esponente confindustriale “i nostri rapporti economici e commerciali si basano su una tradizione di amicizia e collaborazione storica fortemente radicata e su una preziosa complementarità: l’Argentina dispone di risorse naturali e materie prime essenziali per affrontare le transizioni e l’industria italiana può offrire soluzioni, processi, tecnologie e know-how avanzati ed innovativi per massimizzare i vantaggi reciproci delle collaborazioni industriali”.

Per cui sottolinea che l’accordo in questione offrirebbe una piattaforma comune per armonizzare le economie dei 27 paesi Ue con Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay “dando vita ad una alleanza commerciale che darebbe accesso preferenziale alle nostre produzioni ad un enorme bacino di consumatori e costituirebbe una realtà di importanza strategica a livello globale”.

Il no della Francia

In Francia la contrarietà all’accordo si sta manifestando in numerose regioni da parte soprattutto degli agricoltori, preoccupati dalla concorrenza che dovranno subire da parte delle aziende sudamericane, compresa la possibilità che i mercati europei vengano invasi da carne e da prodotti più economici da paesi che non sono obbligati a rispettare le rigide norme europee in materia di pesticidi. Più di cento manifestazioni sono state registrate a livello nazionale.

In sostanza il governo francese guida la protesta contro la ratifica dell’accordo commerciale. Emmanuel Macron ha rivendicato la posizione francese in occasione della sua visita al presidente argentino Javier Milei prima del summit del G20 di Rio, spiegando che la Francia “continuerà a opporsi” all’accordo commerciale. Gli agricoltori francesi però ritengono che l’Eliseo dovrebbe fare di più. Inoltre a margine del G20 in Brasile è stato lo stesso Macron a complimentarsi con il premier italiano: “Ci siamo incontrati, lei è qui a Rio con la figlia Ginevra – a detto ai cronisti – ha fatto davvero una bella mossa sul Mercosur, per questo motivo siamo soddisfatti, perché si tratta di una battaglia comune” tra i due Paesi.

Il ruolo di Enel

Un ruolo strategico nell’ambito dei rapporti Italia-Argentina lo gioca Enel. Dopo la presentazione del Piano Strategico a Milano Flavio Cattaneo, amministratore delegato del gruppo italiano, è arrivato a Rio de Janeiro per il G20 dove è presente anche Giorgia Meloni. In questa occasione ha avuto anche un incontro bilaterale con il presidente Javier Milei. In Argentina, la società elettrica ha una forte presenza e nel Paese Enel durante quest’anno ha intensificato i contatti con figure chiave come il presidente Milei, segnalando un interesse continuo nel mercato.

A marzo, il gruppo aveva deciso di sospendere la vendita di Edesur, una società argentina di distribuzione di energia elettrica che appartiene al suo gruppo e che stava cercando di vendere da tempo. Una decisione che aveva confermato la fiducia dei dirigenti di Enel nei confronti del piano di deregolamentazione dell’economia del nuovo governo liberista di Buenos Aires e che è stata confermata ieri dallo stesso Cattaneo in conferenza stampa.

Meloni da Milei. Tutti i dossier in ballo tra Italia e Argentina

Domani la premier sarà in visita in Argentina, Paese che offre molteplici spunti: dall’accordo Mercosur (che in Francia gli agricoltori stanno contestando), al tema relativo alla centralità del Sud America fino alle terre rare. Macron ammette: “Bella mossa di Meloni sul Mercosur”

La questione dei missili a lungo raggio è una grana per Scholz. Ecco perché

Il cambio di passo da parte di altri Paesi occidentali mette in crisi la posizione del cancelliere tedesco sull’invio di missili a lungo raggio all’Ucraina. Mentre montano le pressioni dentro e fuori dal Paese

In Cina il mattone non riparte. Il gioco dell'oca

I prezzi delle case continuano a crollare nel Dragone, sancendo il fallimento di una politica industriale intera. E così anni di stimoli, gigantesche emissioni di debito e colossali iniezioni di liquidità non sono riusciti, fino ad oggi, a rianimare un comparto che Pechino continua a considerare strategico

Un drone commerciale diventa un’arma anticarro. L’idea dell’esercito francese

Da poco più che giocattoli a veri e propri game changer, i droni commerciali hanno dimostrato come un loro utilizzo massiccio possa portare a risultati operativi finora inaspettati. Scoperto che l’uovo di Colombo può restare in piedi, il resto è tutto un lavoro di inventiva. In questa ottica si inserisce un esperimento condotto dagli Ussari francesi, che hanno riconvertito un drone Fpv in un’arma anticarro

Cavi a rischio. Una nuova fase di attacchi (russi) nel Baltico?

Il ministro della Difesa tedesco ha dichiarato che è “probabile” che l’attacco al C-Lion1 tra Germania e Finlandia sia un caso di sabotaggio. Incidenti recenti e dichiarazioni delle autorità russe alimentano i sospetti su una nuova fase di sabotaggi mirati a destabilizzare l’Europa e minare il sostegno all’Ucraina. Ma spunta l’ipotesi cinese

Vi racconto le idee della destra su clima ed energia. Parla Rotelli (FdI)

A Sabaudia gli Stati generali dell’Ambiente e dell’Energia, in programma il 21 e 22 novembre, a cura dei gruppi di Camera e Senato di Fratelli d’Italia, in collaborazione con il gruppo ECR al Parlamento europeo. Il presidente della Commissione Ambiente della Camera: “La progressiva transizione dai combustibili fossili alle energie pulite deve essere pragmatica e non ideologica”

Regionali, una lezione al centrodestra. Per vincere serve la politica

Una duplice sconfitta quella in Emilia-Romagna e Umbria che insegna quanto la politica richiede personale adeguato, molto ascolto, temi concreti e tempi lunghi. Una lezione che potrebbe rivelarsi utile anche per il prosieguo del governo nazionale. Il commento di Andrea Cangini

IA, la sovranità europea passa per il Mercato unico dei dati

Mettere le persone al primo posto nello sviluppo della tecnologia: così i valori e i diritti europei possono guidare il governo del mondo digitale. Il 22 novembre a Roma la Convention “Intelligenza da vendere. Etica e impresa al tempo dell’IA” della Fondazione Guido Carli. L’intervento di Romana Liuzzo, presidente Fondazione Guido Carli

Piano di azione congiunto. Al G20, Modi e Meloni programmano il futuro dei rapporti Italia-India

Italia e India preparano la strategic partnership per i prossimi cinque anni. Al G20 Modi e Meloni definiscono il piano di azione congiunto. Sul tavolo un partenariato sempre più ampio

Zagabria opta per i droni Bayraktar. Tutti i dettagli sull'accordo

L’acquisizione dei droni di fabbricazione turca annunciata dal ministro della Difesa di Zagabria si colloca all’interno di un più ampio rafforzamento militare portato avanti dal Paese adriatico

×

Iscriviti alla newsletter