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Secondo un commentary pubblicato sul sito dell’Ispi, la transizione verso fonti energetiche a basse emissioni porterà quasi sicuramente ad un riequilibrio del quadro geopolitico che ha dominato i mercati energetici globali per oltre un secolo, spingendo i governi a ripensare il ruolo dei propri Paesi nel nuovo scenario energetico.

L’analisi è firmata da Nicola De Blasio e Fridolin Pflugmann del Belfer Center, e si concentra particolarmente sull’idrogeno verde, che sta assumendo via via maggiore centralità nel mondo delle rinnovabili ed è spesso descritto come “l’anello mancante” della decarbonizzazione globale (per restare sulla cronaca, vedere il memorandum d’intesa tra Snam e Mubadala stretto con l’obiettivo di collaborare su iniziative congiunte di investimento e sviluppo sull’idrogeno).

Gli autori, considerando l’idrogeno la rinnovabile del futuro, suddividono il mondo in cinque gruppi di paesi, come riporta la carta incorporata.

Potenzialmente l’idrogeno, come il gas naturale, si svilupperà inizialmente su mercati regionali. E “la transizione globale verso tecnologie a basse emissioni potrebbe non cambiare il posizionamento geopolitico dei grandi importatori, e la dipendenza da combustibili fossili semplicemente sostituita da importazioni di energia rinnovabile”, scrivono De Blasio e Pflugmann.

Da una prospettiva politica, i “campioni dell’export” dovranno definire politiche per stimolare l’innovazione e gli investimenti in infrastrutture, tracciando così la strada per una posizione dominante nei mercati futuri, spiega l’analisi. Tuttavia, “sostenere alti livelli di sviluppo delle rinnovabili sarà la chiave per raggiungere l’economia di scala necessaria. D’altro canto, i Paesi importatori beneficeranno da una cooperazione più stretta con i paesi esportatori per stabilire standard internazionali sull’idrogeno rinnovabile”.

L’idrogeno è l’energia rinnovabile del futuro? Il report Ispi sulla partita geopolitica

Come si svilupperà il mercato dell’idrogeno e quali sono le prospettive geopolitiche dietro a quello che viene definito “l’anello mancante” della decarbonizzazione globale

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