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Chi cambia e si adatta sopravvive e magari salva anche il Pianeta. E allora, fare della resilienza il proprio credo, diventa una missione. Più o meno quella che si sono date le principali istituzioni finanziarie per lo sviluppo dei Paesi membri del G7, tra le quali figura Cassa Depositi e Prestiti, uno dei polmoni dell’economia italiana, fresche di presentazione di un piano pratico da sottoporre al G7, contenente le azioni con cui accelerare gli investimenti per la resilienza delle economie industrializzate.

Ovviamente, la prima forma di adattamento e cambiamento, non può che essere la promozione di una maggiore sostenibilità ambientale delle imprese, delle pubbliche amministrazioni e delle stesse istituzioni artefici del piano, tra le quali, oltre a Cdp, figurano la la Us International Development Finance Corporation (Dfc), la Development Finance Institute Canada e la britannica Cdc.

Nei dettagli del piano, il gruppo si è impegnato in questo senso a “perseguire un aumento sostanziale degli investimenti nell’adattamento e nella resilienza e a impegnarsi in ulteriori azioni per l’adozione di un approccio metodologico comune per l’identificazione degli investimenti ammissibili e  per la rendicontazione sui progressi. Dunque, non bastano gli sforzi, ma bisogna monitorare attentamente i progressi raggiunti una volta che l’investimento è stato attivato.

Ancora, tra gli altri obiettivi, “lavorare per garantire che tutti gli investimenti siano resilienti ai cambiamenti del clima, realizzare pipeline di investimenti bancabili e meritevoli di finanziamenti e supportare la collaborazione tra settore pubblico e privato, necessaria per aiutare i Paesi in via di sviluppo a identificare e articolare le loro esigenze di adattamento e per creare le condizioni per accelerare i finanziamenti del settore privato”. Tutti impegni, accolti con favore dai ministri degli Esteri e dello Sviluppo Economico del G7, che si sono incontrati proprio ieri a Londra. Una prima verifica degli impegni assunti è prevista al prossimo G7, nel 2022.

Amal-Lee Amin, direttore Climate Change presso Cdc ha spiegato come “gli impatti della crisi climatica stanno danneggiando le persone, le aziende e le risorse oggi. Pertanto, è fondamentale non solo investire per raggiungere le emissioni nette zero, ma anche sostenere le economie vulnerabili per adattarsi e aumentare la resilienza agli impatti climatici esistenti e futuri”.

“La crisi climatica rappresenta la minaccia esistenziale del nostro tempo, ma affrontarla rappresenta anche un’opportunità unica per creare crescita, innovazione, posti di lavoro e comunità più sane”, ha affermato David Marchick, chief operating officer di Dfc. “L’azione globale coordinata è essenziale, motivo per cui siamo orgogliosi di collaborare con altre istituzioni finanziarie per lo sviluppo per aumentare i finanziamenti per l’adattamento climatico e la resilienza nei Paesi in via di sviluppo, dove le popolazioni vulnerabili sono colpite in modo sproporzionato dai cambiamenti climatici, per sostenere lo sviluppo sostenibile e la crescita economica. ”

Secondo Stéphanie Emond, chief impact officer di FinDev Canada “FinDev Canada è ansioso di collaborare con i nostri colleghi per aumentare gli investimenti nell’adattamento e nella resilienza per garantire che le persone e le economie più vulnerabili siano meglio preparate ad affrontare i crescenti impatti climatici”. Ovviamente non poteva mancare la voce di Cdp, quella di Antonella Baldino, direttore di Cdp International Development Cooperation. “Affrontare la crisi climatica è una sfida globale urgente che richiede un approccio di partnership veramente planetario. In linea con i nostri continui sforzi sull’agenda per il clima, in Cdp  siamo orgogliosi ed entusiasti di unirci a questa squadra. Siamo ansiosi di collaborare con le altre istituzioni finanziarie per perseguire i nostri obiettivi comuni e ambiziosi in materia di adattamento climatico globale e resilienza”.

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